Il rumore della pioggia che tamburellava sul tetto era una melodia familiare, un sottofondo che avvolgeva la stanza in un abbraccio caldo e accogliente. Duccio si svegliò lentamente, i raggi di sole che filtravano attraverso la finestra ancora bloccati dalla cortina, lasciando solo un tenue chiarore. Si sentiva a suo agio, come se il mondo esterno fosse lontano e distante. La sensazione di calma lo avvolse mentre si stiracchiava, ma fu poi colpito dalla dolce realizzazione che non era solo.Volgendosi, vide Andrea, ancora addormentato, il viso sereno e rilassato. I loro corpi erano avvolti l'uno nell'altro, le braccia di Duccio che abbracciavano Andrea con naturalezza. Un sorriso si fece largo sulle labbra di Duccio mentre si perdeva nel contemplare il suo fidanzato, i capelli scuri di Andrea che si mescolavano con il suo.
La pioggia continuava a cadere, un ritmo che sembrava armonizzarsi perfettamente con il battito del suo cuore. Era un nuovo giorno, ma la sensazione che provava era quella di aver trovato un rifugio, una piccola oasi di felicità tra le incertezze della vita e gli enigmi che li attendevano.
Duccio si allungò per afferrare il suo telefono, posato sul tavolo vicino al letto, per controllare l'ora. Non c'era fretta; erano nel mezzo di un'avventura che non aveva confini. Scorrendo le notifiche, notò un messaggio di Pietro, che si preoccupava di loro. Si sentì colpevole per aver trascurato gli amici, ma non poté fare a meno di sentirsi felice. In quel momento, tutto ciò che desiderava era rimanere lì, con Andrea, e scoprire cosa significasse davvero quell'avventura.
"Dovremmo alzarci," mormorò Duccio, sentendo l'irresistibile richiamo della realtà. Ma non poteva fare a meno di godersi quel momento di quiete. Invece di alzarsi subito, decise di accarezzare delicatamente il braccio di Andrea, risvegliandolo con un tocco delicato.
Andrea si mosse, sbadigliando sonoramente, e poi si girò verso di lui, gli occhi ancora pieni di sonno. "Buongiorno, Pippi," disse con voce raschiante, il sorriso che si allargava man mano che si rendeva conto della loro situazione. "Sei ancora qui, eh?"
"Non me ne andrei mai," rispose Duccio, la sua voce calda. "È il posto migliore in cui essere."
Andrea si sollevò leggermente, avvicinandosi a lui. "Hai ragione. Questa pioggia rende tutto più magico."
Duccio annuì, lasciando che i pensieri sulla loro avventura di ieri affiorassero nella sua mente. "Dobbiamo tornare al bunker," disse infine, con una nota di determinazione. "Dobbiamo capire di più su quella mappa."
"Lo so," rispose Andrea, sedendosi a gambe incrociate. "Ma prima, dobbiamo fare colazione. La mia mente non funzionerà se non ho qualcosa da mangiare."
Duccio rise, la leggerezza del momento riempiendo la stanza. "D'accordo, chef Andrea. Ma dopo dobbiamo prepararci."
Scesero insieme in cucina, il profumo del tè fresco e delle fette di pane tostato che si mescolavano all'aria. Mentre preparavano la colazione, le risate e le chiacchiere riempivano lo spazio, creando un'atmosfera di complicità che si era rafforzata nel corso della notte.
Mentre il rumore della pioggia continuava a risuonare all'esterno, Duccio si sentì grato. Sapeva che, qualunque cosa avessero trovato nel bunker, l'importante era affrontare tutto insieme. E in quel momento, circondato da amici e avventure, sentiva che il mondo era pieno di possibilità.
Con la colazione pronta, si sedettero al tavolo, entrambi pieni di entusiasmo e di curiosità per ciò che il giorno successivo avrebbe riservato. Mentre mangiavano, la pioggia continuava a cadere, ma dentro di loro, il sole sembrava splendere più che mai.
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Angolo autrice:
capitolo un po' più corto perché mentre lo stavo scrivendo ero sul pulmino che mi porta a scuola scusate amori miei.
Un bacino, Rachele 🩵
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mistero
FanfictionIn un angolo dimenticato di Villanova, dove l'eco delle risate giovanili si mescolava con i suoni metallici di un vecchio bunker abbandonato, vivevano due ragazzi che sembravano destinati a restare legati per sempre. Duccio, conosciuto da tutti come...