Mentre la pioggia continuava a cadere leggera fuori dalle grandi finestre del supermercato, Duccio e Andrea si aggiravano tra gli scaffali illuminati dalle luci fredde del neon. Era una di quelle mattine in cui tutto sembrava sospeso tra realtà e sogno. Il mondo fuori, intriso di pioggia e silenzio, contrastava con il tranquillo brusio del supermercato e il tintinnio dei carrelli che si muovevano tra corsie infinite di prodotti.Duccio spingeva il carrello con noncuranza, fermandosi di tanto in tanto per osservare qualcosa sugli scaffali. "Abbiamo bisogno di caffè," disse, spostando lo sguardo su una fila di confezioni colorate.
Andrea, che stava osservando assorto una varietà di tè, annuì. "Prendi quello che ti piace, ma magari proviamo anche qualcosa di diverso." Il tono rilassato nascondeva un pensiero che lo accompagnava dalla notte precedente: la mappa. Avevano ancora tanto da scoprire e, nonostante la giornata sembrasse così normale, sapeva che presto tutto avrebbe potuto cambiare.
"Ti ho visto pensieroso stamattina," osservò Duccio, afferrando una confezione di caffè. "Stai ancora pensando alla mappa?"
Andrea sorrise lievemente. "È difficile non pensarci, no? Voglio dire, abbiamo trovato qualcosa di grande. Ma c'è ancora tanto che non sappiamo."
Duccio annuì, aggiungendo il caffè al carrello. "Hai ragione. Però oggi possiamo prenderci qualche ora di pausa. Anche gli esploratori devono fare la spesa," scherzò.
Continuarono a girare per il supermercato, chiacchierando di cose banali ma con quella complicità che solo i migliori amici - e ora anche fidanzati - potevano avere. Le corsie si susseguivano, riempiendosi lentamente di alimenti e piccole necessità quotidiane, mentre i loro pensieri tornavano spesso alla missione che li aspettava.
Arrivati alla sezione dei prodotti freschi, Andrea si fermò di fronte alle mele, esaminandole con attenzione. "Pietro e Marco sono probabilmente già al bunker. Dovremmo andare da loro dopo la spesa?"
"Sì, decisamente," rispose Duccio, prendendo una mela rossa e annusandola. "Voglio capire di più su quella mappa. E, se hai ragione, potrebbe davvero portarci a un luogo dimenticato."
Andrea si avvicinò, appoggiandosi leggermente al carrello. "Non solo dimenticato... potrebbe esserci qualcosa di molto più grande dietro. Ho questa sensazione."
Duccio lo guardò intensamente per un attimo, cercando di cogliere qualcosa di più nelle parole del suo compagno. "Pensi che ci sia un pericolo?"
Andrea scrollò le spalle. "Non lo so. Ma è una possibilità. Non possiamo sottovalutare quello che stiamo cercando. Se la mappa è reale, potrebbe portare a qualcosa di cui non siamo pronti a gestire le conseguenze."
Duccio rifletté per un attimo, osservando le persone che gli passavano accanto, ignare del carico di mistero e responsabilità che lui e Andrea portavano con sé. "Ecco perché abbiamo Pietro e Marco. Non siamo soli in questo."
"Giusto," concordò Andrea. "Loro sono sempre un passo avanti quando si tratta di decifrare cose complesse."
Mentre si avviavano verso la cassa, la conversazione si spostò su argomenti più leggeri, cercando di godersi quei momenti di tranquillità prima che la mappa tornasse ad assorbire tutta la loro attenzione. Pagato il conto e caricate le borse, si diressero verso l'uscita. La pioggia, che continuava a scendere leggera, sembrava accoglierli di nuovo nel mondo reale, fatto di sfide imminenti e misteri da risolvere.
Con il bagagliaio carico, Duccio si sedette al volante mentre Andrea controllava il cellulare. "Pietro ci ha appena scritto. Hanno trovato qualcosa di interessante sulla mappa e vogliono che andiamo subito."
Duccio sorrise, avviando la macchina. "Sembra che la pausa sia durata meno del previsto."
Andrea rise, sistemando una delle borse. "Forse è meglio così. Non credo che avrei potuto smettere di pensare alla mappa per troppo tempo."
Mentre l'auto scivolava per le strade bagnate, i due rimasero in silenzio per un po', persi nei propri pensieri. Le gocce di pioggia che scivolavano lungo i finestrini sembravano creare una sorta di colonna sonora per le loro riflessioni.
"Ti ricordi la prima volta che siamo entrati nel bunker?" chiese Duccio, spezzando il silenzio.
Andrea annuì, il sorriso illuminandogli il volto. "Come dimenticarlo? Ero convinto che non saremmo riusciti nemmeno ad aprire quella porta."
"E invece," aggiunse Duccio, "ci siamo trovati di fronte a qualcosa che ha cambiato tutto."
Il bunker era diventato il centro delle loro scoperte, un luogo nascosto nel tempo e nello spazio, ricco di segreti sepolti sotto strati di storia. Ogni volta che varcavano la soglia di quel luogo, sentivano un misto di eccitazione e inquietudine.
Poco dopo, arrivarono al bunker. Pietro e Marco li attendevano all'ingresso, i volti illuminati da una luce di anticipazione. "Finalmente!" esclamò Pietro, con un sorriso. "Vi stavamo aspettando."
"Non siamo riusciti a resistere all'idea di fare un po' di spesa," rispose Andrea con una risata, mentre scendeva dall'auto.
Marco li accolse con un cenno del capo. "Abbiamo scoperto qualcosa di grande, e volevamo mostrarvelo."
Duccio e Andrea si avvicinarono, il cuore che batteva più veloce. Pietro aprì la porta del bunker, e i quattro entrarono nel ventre oscuro della struttura. Tra le ombre, il bagliore di una luce fioca illuminava un tavolo pieno di mappe, appunti, e disegni misteriosi.
"Questo," iniziò Marco, indicando una sezione della mappa, "potrebbe essere il punto di svolta. Abbiamo fatto alcune ricerche e sembra che questo luogo sia stato dimenticato per secoli."
Andrea si chinò, osservando la mappa. "Cosa pensi che ci sia lì?"
"Non lo sappiamo ancora," rispose Pietro. "Ma tutto indica che ci aspetta qualcosa di molto più grande di quanto avessimo immaginato."
Duccio si sentì invadere da un misto di eccitazione e timore. "Allora non possiamo perdere altro tempo. Dobbiamo andare."
Mentre il gruppo si preparava a partire, la pioggia riprese a cadere con maggiore intensità, come se anche il cielo volesse accompagnarli nel loro viaggio verso l'ignoto. Con i cuori pieni di speranza e curiosità, sapevano che il loro destino stava per cambiare ancora una volta.
Era solo l'inizio di una nuova avventura, una che avrebbe messo alla prova non solo le loro abilità, ma anche la loro amicizia e il coraggio di affrontare l'ignoto.
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Angolo autrice:
oggi aggiorno più tardi perché dovevo fare un compito ad arte vabbè comunque il capitolo non mi convince perché l'ho ricontrollato poche volte😐
Un bacino, Rachele 🩵
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mistero
FanfictionIn un angolo dimenticato di Villanova, dove l'eco delle risate giovanili si mescolava con i suoni metallici di un vecchio bunker abbandonato, vivevano due ragazzi che sembravano destinati a restare legati per sempre. Duccio, conosciuto da tutti come...