Valeria Mazzuola guardava lo smartphone annoiatamente, seduta con un drink all'angolo; lei era sempre così, quando beveva alle feste: per lo più si rintanava in un angolo col volto da cane bastonato o scompariva. Davanti a lei discorsi futili e presentazioni, con in mano un bicchiere di prosecco e qualche mano che si aggiustava una cravatta rossa. Il clima, quella situazione di tensione geopolitica, il malore del senatore Francoli, gli invitati si aggiravano con abiti eleganti nel lussuosissimo soggiorno, e il regista Torretti salutava brevemente Marco Angelo, e gli presentava sua moglie. Una coppia osservavano uno dei quadri appesi al muro giallo, vicino ad una pianta verde. Un gruppetto di deputati usciva fuori a fumare, discutendo dell'ultima uscita della senatrice Maggi riguardo il cambiamento climatico, e presero a passeggiare nell'ampio giardino della villa, spargendo cenere sul prato umido e gelato. Un cameriere le portó un ulteriore bicchiere di prosecco.

- Valeria carissima! - la salutó con un'enfasi esacerbata Angelo Greco - Scusami davvero se non ti avevo ancora parlato... ma capiscimi, non ti si trova mai! Sono davvero contento di vederti.

- Angelo caro.... - rispose prudentemente e con non poco sospetto - ... scusa se non mi si trova mai, ma sono sempre molto stanca per il lavoro, e camminare alla ricerca di volti noti mi affatica non poco.

- Eh sì. Immagino: da quasi un anno ormai capo del partito, eh si... senza di lei nulla è lo stesso; è meglio, è peggio? Chi lo sa! Fatto sta che è tutta in mano tua, una grande responsabilità. Nel futuro vedremo. Una cosa è certa: nulla sarà come prima.

- Eh sì, sai. - rispose quella, intuendo il basso livello della conversazione e adeguandosi a quello - sai che hai proprio ragione? È stata una svolta alle nostre vite, in bene e in meglio; perdiamo una sorella, una sorella maggiore, una maestra, una genitrice, un modello, una guida: non abbiamo più la spalla su cui posarci, e dobbiamo mostrare di aver imparato a camminare. Ora sta a noi badare che non si consumi in una fiammata come molti altri partiti di destra in precedenza... o come qualsiasi miserevole politico di sinistra. Magari zoppicheremo un po'; ma poi confido che se impariamo a collaborare, ad aiutarci e a spalleggiarci, ci equilibriremo a vicenda, e zoppica tu da un lato, io dall'altro, riusciremo a camminare fino al governo. Certo che se ci si pesta i piedi, cadiamo... - disse, per poi non rinunciare a lanciarli una frecciata - ... quindi anche se non si è d'accordo, bisognerebbe almeno essere costruttivi. Non vogliamo fare i franchi tiratori, vero?

Angelo annuì, grattandosi il pizzetto, con la faccia compunta di uno che non aveva capito niente ma voleva concordare, e magari fingere pure di averci pensato sopra.

- Eh già, come lei nessuno... proprio inimitabile. Eh già. Ti ricordi quando eravamo ragazzini e lei cominciava a farsi strada? E già, chi l'avrebbe detto, già... come lei nessuno. - mormorò vagamente, per poi decidersi a venire al dunque - Comunque senti, tu ora sei occupata? Perché volevo farti conoscere una persona, visto che tu tieni molto al tema della famiglia. - così disse, e scomparve nella ressa.

Poi ne uscì una donna mora; era di media statura, prosperosa. Sorrise generosamente fingendo di non accorgersi che la Mazzuola la stesse squadrando da capo ai piedi; le strinse caldamente una mano, presentandosi.

Si sedette di fianco a lei. Si chiamava Giovanna, era una tipa piuttosto affabile; la riempiva di parole e paroloni che a Valeria, non abbastanza brilla da dirle qualcosa di spiacevole, ma abbastanza da non averne alcun interesse, entravano da un'orecchio e uscivano dall'altro: vuote lusinghe venivano emesse dalle sue spesse labbra e tentavano invano di blandirla. La noia però rimanevane Valeria cercava di digerirla tra un sorso e l'altro.

Giovanna era una donna in carne, da belle forme risaltate da un vestito rosso come la carta dei MonCheri desideroso di farsi scartare; una donna affabile, come poteva essere solo una del sud, che riesce a sostenere un dialogo con una donna che risponde a monosillabi.

Love is lo-Where stories live. Discover now