La figlia di Giovanna, l'amica di Angelo che aveva chiesto una spinta per la figlia, raggiunse l'appartamento una domenica alle 17:00; a detta di Valeria, era necessario "farci una chiacchierata e inquadrare un po' il tipo, e vedere che fare di conseguenza".

L'aveva ospitata nel suo attico, e l'aveva fatta accomodare in soggiorno; un soggiorno pulitissimo e composto, ma palesemente di facciata e mai vissuto - la donna risiedeva ormai stabilmente a palazzo Chigi.  

Nonostante una finestrata che portava su un terrazzo che dava sulla splendida Roma dalle sfumature pastello questo  soggiorno quasi disabitato, fittizio, e appariva più confortevole e accogliente per una presenza che lo impregnava caldamente e lo viveva: la luce. La tenue luce del tramonto si proiettava lungamente attraverso le finestre sui muro candidi, che si tingevano di ombre rosine, e sul parquet; si rifletteva debolmente sui lucidissimi divani in pelle bianca e sul tavolino di vetro.

Lì fece accomodare la ragazza, visibilmente agitata sotto i suoi occhi; appoggió la borsa sull'altra estremità del divano e si sedette incrociando le gambe. Le fece alcune domande sulla sua vita e sulla sua persona per metterla a suo agio, ma non ascoltó particolarmente le risposte. La osservó peró abbastanza, era una ragazza formosa come la madre, capelli colorati di blu, occhi neri, tatuaggio che spuntava sul seno dalla scollatura, certamente un cuore o qualcosa simile... vabbè ne avrebbe saputo di più a poco, pensó con una lieve impazienza.

- Mi sembri una ragazza in gamba. - la interruppe - Vuoi qualcosa da bere? Sì... allora aspetta che raggiungo la teca.
Cosa preferisci? - domandó, aprendo un mobile di vetro, ricolmo di liquori - Rum, Vov, Bailey, Grappa... Jack Daniel è Vecchia Romagna o un buonissimo meloncello. Se no, aspetta... potrei aprire... sai sono stata in Grecia quest'anno, è un sud della Puglia senza che parlino l'italiano... non pensare che ero in dodecanneso: il Duce purtroppo sembra non aver lasciato traccia. Una terronia - e quindi i suoi ritmi lenti e pigri - con cibi cucinati mediocremente e una lingua pressoché incomprensibile. Ho acquisito peró due liquori della zona: la Metaxa e l'Uzo, di Mitilene perché pare essere il migliore. Lo proviamo?

La ragazza annuì; allora Valeria aprì la scatola ritraente spiagge e l'Isola di Lesvos, e ne estrasse la bottiglia: conteneva un liquore trasparente, cristallino. Lo versó in due bicchieri di cristallo e lo diluì con l'acqua, ne aveva una bottiglia in mezzo ai liquori. Poi chiuse bottiglia e teca e si sedette di fronte alla ragazza; brindarono ad un generico futuro e trangugiarono tutto in gola.

- Beh, buono. - commentó la donna - Molto forte. Ritornando a noi... che ne diresti se lavorassi per Scoop Nazionale?

La ragazza la guardó stupita.

- Ma... cosa devo fare?

- Niente, niente ci penso io, ho un'amico che lavora lì. Quando vuoi iniziare?

Alla ragazza scintillarono gli occhi, e poi scoppió in una risata di gioia, di vittoria. Poi dopo qualche secondo aggiunse:

- E tu... tu cosa vorresti in cambio? Immagino che io debba pure sdebitarmi in qualche modo... non devo fare niente? Cosa possiamo darti? Siamo molto ricchi di famiglia...

- Tu pensa al lavoro. Quando vuoi iniziare?

- Ma subito!

- Allora perdonami che vado a fare una telefonata, e mi accordo per un colloquio... non preoccuparti che una ragazza brillante come te, lo supera senza problemi.

Non appena la donna uscì dalla stanza, a ragazza allora prese il cellulare: sua madre l'aveva bombardata di messaggi.

- Allora? - chiedeva.
- Bene, sta chiamando per fissarmi un colloquio
- Quanto vuole?
- Mi ha detto di non preoccuparmi, al momento
- Nessun riferimento a tangenti, favori...
- No per il momento no.
- Tiraglielo fuori! Se no, cosa sei lì a fare?

Quando i tacchi di Valeria risuonarono abbastanza frettolosi sul pavimento, la ragazza spense allarmata il cellulare; controlló nervosamente che tutto fosse ben posizionato e tentò di rilassarsi. Ma come? Angelo sosteneva che il Primo Ministro Mazzuola era solita fare favori alle ragazze di buona famiglia... e vista ala sua indole poco affabile, non era per generosità, il che sicuramente voleva dire che si faceva ricompensare in denaro. E il suo compito era farglielo ammettere, per poi far recapitare il video a Marco Angelo: che cosa ne avrebbe fatto, non era loro problema, giacchè sarebbe stata ricompensata da lui solo per quello. Ma per essere ricompensata, doveva riuscire nell'impresa.

Valeria entrata le sorrise, e le disse che aveva dato i suoi riferimenti al ragazzo, che si era mostrato molto interessato ad un colloquio conoscitivo visto che stavano assumendo; la ragazza ringrazió contenta ma nervosa. Allora Valeria poi fece per sedersi, poi titubó, si rialzò completamente in piedi e prese a versarsi un po' di ouzo un po' e fare lo stesso con la ragazza. Lo impugnó, e stando sempre in piedi con una nota di inquietudine nel suo corpo, esclamò:

- Brindiamo: alla carriera!

- Alla carriera... - brindó la ragazza, e vedendo che l'altra tiró giù tutto d'un fiato fece lo stesso.
Valeria appoggió il bicchiere sul tavolino, e rimase di nuovo in silenzio, a riflettere o a contemplare lo spegnimento progressivo delle sue facoltà mentali; poi prese a vagare con passo lento e scostante, intorno alla stanza.

- Comunque signor primo ministro la ringrazio tantissimo di quello che ha fatto per me; mia madre saprà sdebitarsi a dovere, dovremmo avere...

- Non voglio soldi, tranquilla.

- Soldi, offrirle soldi io? Ma si figuri! Lei è una persona così generosa... e pensavo fosse giusto che noi ricambiassimo...

- Io direi di lasciare pure fuori i tuoi genitori. - dichiaró la donna, avvicinandosi da dietro.

- Non vuole davvero nulla in cambio?

- Non ho detto questo. Ormai sei una donna, una gran bella donna, io penso che non ci sia bisogno di scomodare i tuoi... puoi sdebitarti benissimo da sola. - suggerì sfiorandole i capelli con le dita - Che ne dici?

La ragazza tentennó, in preda allo shock: non poteva credere a quello che sentiva, e all'intonazione. Questo era decisamente fuori programma.

- Per i tuoi il mio sarà sarà stato solo, un gesto disinteressato... - le disse accarezzandole il volto, abbassando sempre più il tono di voce; finché non ne rimase un suadente sussurro in un orecchio - ... che questo rimanga il nostro piccolo segreto.

È così disse, senza accorgersi che quello sarebbe stato un piccolo segreto tra lei, la ragazza e una videocamera, e che forse tanto piccolo neanche era.

Ma una donna all'apice della carriera, una persona che ha scalato la società fini alla vetta, quanto segreti ha alle spalle? Perché ha fatto tutta questa fatica per raggiungerla: senso civico, o ambizione? E come c'è riuscita? Se poco c'entrava il senso civico, cosa l'avrebbe trattenuta da tentare vie menò virtuose? Di quali orrori si è macchiata alla sua coscienza: quante persone ha manipolato, quante ne ha usate, e a quante ha mentito per arrivare dove è arrivata? Quante persone ha calpestato, e quanti valori ha tradito e ha venduto al miglior offerente?

La risposta probabilmente è "tanti", perché passata qualche settimana Valeria si era già completamente scordata della sua probabilmente non prima azione di nepotismo; e anzi, si preparava rimirandosi con una certa compiacenza allo specchio del bagno di palazzo Chigi. Canticchiando il motivetto della Carmen, si abbottinava i polsini della camicia, e spruzzava sui polsi e sul collo un po' di profumo dall'aroma pungente; si guardava allo specchio, con uno sguardo tagliente, pensando con una certa vanità che probabilmente almeno metà degli uomini d'Italia avrebbero voluto portata a letto. E che lei non li avrebbe mai compiaciuti; ricordarsele, dissetava le sue frustrazioni; immaginarsi tutti quegli uomini, sposati con tante belle italiane che giacciono accanto a loro... ma che in compenso non possono avere lei, la compiaceva più d'ogni sogno erotico.

Valeria si guardó ancora allo specchio: probabilmente, ora avrebbe fatto ancora stragi, anche di donne. Era ancora una donna piacente, e poco importava che non fosse più ormai al culmine della sua bellezza: era al culmine del potere. Le cariche istituzionali, il potere, hanno il loro appeal, pensava, e quell'appeal avrebbe potuto sopperire al suo orientamento politico; probabilmente proprio le sue posizioni riguardo l'omosessualità l'avrebbe resa più appetibile per le invertite. Così pensava, specchiandosi nello specchietto dell'auto; ma mai si sarebbe immaginata che in quei minuti il suo corpo era stato dato in pasto al mondo intero.

Love is lo-Where stories live. Discover now