1. Parfait/Stella

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<<Celine, apri quella porta!>>
<<Mi vergogno troppo non posso>>
<<Avanti, non ti giudicherò>> Non lo farò mai, è mia sorella.
Finalmente decide di aprire la porta. Indossa una camicia bianca con lo stemma della Brown e una gonna scozzese. E' bellissima.
<<Non so se mi convince>> dice.
Non lo sa ma io ho sempre creduto che fosse stupenda. Lei ha 20 anni, un anno in più di me e quest'anno dovrò iniziare l'università. I miei genitori pensano che la nostra famiglia sia destinata alla Brown, ci raccontano sempre che loro si sono conosciuti lì ed è grazie a quella scuola se hanno successo nella loro vita. Dicono anche che Celine in futuro avrà un marito ricco che la aiuterà a pagare la casa, gli studi e a mantenere i loro futuri figli. Di me non parlano mai.
D'altronde, come biasimarli. Celine è sempre stata la ragazza perfetta: rendimento scolastico perfetto, fisico perfetto , un viso perfetto e capelli perfetti. La perfezione. Io invece sono conosciuta come Stella, la sorella di Celine. In realtà non mi lamento, almeno sono conosciuta in modo positivo no? Indosso velocemente la mia divisa, quella vecchia di Celine, e scendo a fare colazione.
<<Stella mangia la frutta, ti impedisco di mangiare quelle schifezze che trovi al supermercato>>.Già, mia madre, Julie West. Classica "oggi voglio sgarrare, mangerò un po' di pasta con i legumi", ma le voglio tanto bene che non ci faccio nemmeno più caso. Io e mia sorella scendiamo, c'è il fidanzato di Celine che ci aspetta per andare insieme a scuola.
Come sempre, si danno i bacini e fanno le solite smancerie mattutine.
Appena arrivati scendo di corsa dalla macchina per evitare di vomitare e corro dalla mia migliore amica. Ariel.
Ariel vive solo per una cosa: rendermi felice. Lo fa da tutta la vita e devo dire che ci riesce anche molto bene. Quest'anno, infatti, ha chiesto ai suoi genitori di venire alla Brown nonostante non le piacesse come scuola. Lo ha fatto solo per stare con me.
<<Da quando sei così bella? Giusto, da sempre.>> Non lo pensa davvero.
Lei è una delle persone più belle che abbia mai incontrato. Sarebbe un reato per lei dire che io sono bella.
Entriamo in classe e ovviamente la prima materia dell'anno è fisica.
Odio fisica. Credo che anche la mia amica la pensa come me perché appena entrata in classe storce il naso in segno di disgusto. Ed eccolo lì. Dylan Brown, nonché lontano parente del fondatore di questa scuola. E' a dir poco bellissimo. In realtà è anche l'ex di mia sorella, ogni volta che veniva a casa nostra parlavamo del fatto che le materie scientifiche non sono un granché, ed eccoci qui nella stessa aula di fisica. Celine conosceva Dylan grazie a me, era un mio compagno di classe e quando ho scoperto che avrebbe fatto la Brown ho fatto i salti di gioia. Fortunatamente il nostro professore era anche il professore di mia sorella quindi mi ha presa in simpatia diciamo. All'ora seguente, educazione fisica.Il professore ha l'aria di essere appena stato mollato quindi ha "assunto" un assistente.
Dylan.
<<Credo che dovrete stare insieme fino alla fine della scuola>> Mi prende in giro Ariel.
Speriamo.
Ci fa correre tutto il campo perché uno studente è arrivato in ritardo.Corrono tutti facilmente, tranne me.
Mi sento un peso per gli altri che sono costretti ad aspettarmi.Non ci riesco.Una gamba si allunga e cado. Nora Roberts. Ridacchia insieme a due sue amiche. Cazzo mi sento troppo in imbarazzo. Dylan si fa spazio tra i miei compagni che ridono e mi porge la mano. Mi sento in un film. Mi aiuta ad alzarmi e lo ringrazio sistemandomi i capelli mentre lui si limita a sorridermi. Suona la campanella, finalmente la pausa. Mentre Ariel mi racconta i suoi film mentali su me e Dylan io osservo quest'ultimo litigare con Nora.
<<Non pensavo stessi dalla parte di quella bambina>> dice lei.
<<E cosa pensavi?>> risponde Dylan.
<<Che noi due fossimo fidanzati e che dovresti darmi ragione>>
Fidanzati?

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