7. Benvenuta in Italia

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Per stare insieme abbiamo deciso di stare in un posto un po' riservato qua a Bologna. Pare che lui giochi nella squadra del capoluogo per cui sa bene come muoversi e dove trovare un po' di pace.

Nonostante questo, però, siamo stati fermati varie volte durante il tragitto, pare che l'intera popolazione mondiale muoia dalla voglia di fare una foto con Riccardo Calafiori. Lui, però, risponde a tutti in modo gentile e concede un selfie a chiunque glielo chieda, senza smettere di sorridere un solo secondo. Ammetto che mi piace vederlo come si destreggia con sicurezza, ma quando siamo arrivati al locale ho sospirato. Diciamo che non sono proprio brava come lui a trovarmi al centro dell'attenzione.

"Cosa bevi?"

"Una Coca-Cola zero con limone e ghiaccio andrà più che bene." annuisce comprensivo e ordina la stessa cosa sia per me che per sé. "Allora... siamo qua, ho accettato il tuo invito, per cui?" non c'è bisogno che sappia che non mi dispiace poi così tanto la sua compagnia. Direi che deve patire un bel po' per la bugia che mi ha rifilato.

Si sistema i capelli dietro le orecchie e solo ora mi rendo conto che questo gesto lo fa davvero più di quanto avessi notato. Sembra avere un tic, si tocca i capelli in continuazione. "Riccardo ha tanti lati di sé da farti conoscere." mi porge la mano e io lo guardo scettica, con un sopracciglio inarcato "Avanti, stringimi la mano, voglio solo presentarti il vero me." alzo gli occhi al soffitto, trattenendo una risata, ma poi alla fine annuisco. Le nostre mani si stringono e io non riesco ad ignorare un brivido gelido che mi attraversa completamente. La pelle diventa d'oca e non riesco a sganciare lo sguardo dal suo... quegli occhi verdi e magnetici che sembrano avermi incatenata. "Piacere, mi chiamo Riccardo Calafiori."

"Bel nome Riccardo, mi piace molto più di Leonardo se devo essere sincera." lui ridacchia per le mie parole, quasi come se sentisse che gli sto permettendo di riavvicinarsi un po' a me, e mi odio quando mi ritrovo a pensare che questa connessione con lui mi era mancata fin troppo.

"Però devo dire che per non piacerti l'hai ripetuto abbastanza quella notte..." la sua battuta maliziosa e il suo sguardo ricco di fuoco mi fanno per poco soffocare con la mia stessa saliva, ma respiro profondamente e cerco di darmi un contegno. Avanti Antheia, non puoi crollare così facilmente dopo le sue bugie.

"Peccato che non mi sentirai mai pronunciare il tuo vero nome, che spreco avermi fatto ansimare un nome che non era tuo." gli sorrido falsamente dopo le mie parole e mi trattengo dallo scoppiare a ridere quando lo vedo sgranare appena gli occhi. Non si aspettava certamente una mia risposta pronta e tagliente.

"Ne sei sicura?" lo sussurra con tono più basso, la voce roca mi provoca ancora una volta un formicolio alla base del collo e, stavolta, anche nel basso ventre. "Perché io muoio dalla voglia di stare ancora dentro di te, non riesco a credere che per te non sia lo stesso..."

Faccio per rispondere, ma la cameriera interrompe il nostro discorso, portando le ordinazioni. Devo dire che ringrazio il suo tempismo, non sapevo bene cosa ribattere a questa sua provocazione, anche perché purtroppo ha dannatamente ragione. È stato così magico andare a letto con lui, era tutto così intenso che è stato impossibile non pensarci per tutte queste settimane... nonostante non avesse senso e nonostante non sia una cosa eticamente giusta.

Ammicca leggermente con Riccardo, sbattendo le palpebre e parlando in falsetto, ma lui la ignora e continua a tenere l'attenzione su di me. Non posso ignorare quanto questo suo gesto mi faccia piacere... quasi come se fossi una ragazzina con la sua prima cotta... basta davvero così poco da parte sua per mandarmi in panne? E pensare che sono furiosa con lui per le bugie che mi ha rifilato, eppure non riesco comunque a frenare i miei pensieri.

Quando lei si allontana, l'atmosfera tra noi ritorna esattamente come prima che si avvicinasse... e io prego non riprenda il discorso, perché non voglio crollare davanti a lui in così poco tempo, ma i suoi pozzi verdi che ardono mi fanno capire esattamente il contrario. "Allora? Mi dici cosa ne pensi? Tu ripercorri quella sera o è un problema solo mio?"

A summer of desire - Riccardo Calafiori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora