A summer of desire - Riccardo Calafiori

9. Un putiferio

Riccardo

Quando rientro dai miei compagni, immediatamente Orsolini viene verso di me curioso. Sapevo che sarebbe stato il primo ad accogliermi dato che mi ha procurato l'indirizzo di casa di Antheia, ma non può nemmeno immaginare cosa è successo. E come potrebbe? Io stesso non avrei mai e poi mai detto che ciò di cui parlava lei, che il dover sistemare le cose, prevedesse chiudere una relazione con un altro.

Mi era sembrata una ragazza integra e con molti principi, ma mi sono sbagliato alla grande. Non ho saputo riconoscere il suo vero essere... e non è una cosa da me. Mi sono proprio fatto fregare alla grande dal suo aspetto e dal suo modo di fare.

"Riccà, come è andata?" Orso mi guarda smanioso di sapere, ma il suo sorriso si spegne immediatamente mentre mi osserva, evidentemente mi si legge in faccia che non è andata bene, per usare un eufemismo. "Cosa è successo? Non ti ha voluto vedere? Eppure manchi da un po', pensavo fossi con lei."

"Oh sì, ero con lei infatti..." e pensare che al bar era andato tutto bene e pensavo fosse l'inizio di qualcosa di vero tra noi "Però non ero l'unico a voler passare del tempo con lei." lui mi osserva interdetto per cui decido di spiegargli "Stavamo tornando a casa ed è comparso il suo ragazzo davanti a noi."

Lui sussulta e sgrana gli occhi con fare scioccato "tu ti stai prendendo gioco di me!" abbozza un sorriso, pensando che stia davvero scherzando, ma poi si fa serio tutto d'un tratto capendo che non lo sto prendendo in giro "Non ci posso credere, stava con un altro quando siete stati insieme in Grecia?"

Annuisco mentre sbuffo e mi passo le mani sul viso con frustrazione. "Non importa, meglio averlo scoperto ora che troppo tardi. Me ne farò una ragione, magari questo servirà a togliermela dalla testa una volta per tutte e potrò tornare a concentrarmi sulle cose importanti."

Orsolini mi osserva senza troppa convinzione, sa quanto Antheia mi piaceva... sa che aver scoperto questa cosa mi fa più male di quanto ammetterò mai. "Cala, lo sai che puoi parlarmi di ogni cosa, vero? Siamo amici, non ti giudicherò mai per nessun motivo."

"Lo so, ma mi sento un coglione. Mi sono sentito una merda a pensare che le avevo mentito sul mio nome, ma lei ha un fidanzato e ha taciuto su questa cosa senza farsi problemi di nessun tipo." scrollo le spalle e mi porto i capelli dietro le orecchie in un gesto meccanico e nervoso "Ora voglio solo dimenticarmi di lei, fare come se non fosse mai esistita. Dimenticherò ogni cosa. Voglio concentrarmi solo sulla Nazionale, ci stiamo avvicinando agli Europei e io voglio far parte delle convocazioni ufficiali. Non mi interessa di altro." so che il mio amico non mi crede, infatti mi analizza per capire se è il caso di lasciare perdere o cercare ancora di farmi parlare. Alla fine, dopo qualche secondo, opta per la prima opzione. 

"D'accordo Richi... se cambi idea sul parlare sai sempre dove trovarmi, e per quel che conta sono sicuro che farai parte dei convocati per gli Europei." gli sorrido a mo' di ringraziamento, lo spero davvero, sarebbe un sogno di una vita che diventa realtà.

"Grazie Orso, speriamo di rientrare tutti e due." ci battiamo un cinque e un mezzo abbraccio, e mi rendo conto di essere fortunato nonostante tutto. 

*****

Antheia

Osservo Christos che è in piedi davanti a me che sono posata con il sedere al bordo del tavolo di legno della cucina. Ha l'espressione nervosa e leggermente delusa, mentre io mi sento furiosa per il fatto che sia venuto qua senza preavviso e abbia rovinato le cose tra me e Riccardo. Io e lui ci siamo presi una pausa e gli ho chiesto del tempo, non vedo perché sia dovuto venire fino a Bologna e incasinare tutto quanto. Anche se forse il suo arrivo mi ha fatto capire chi davvero sia il calciatore e mi ha evitato di entrarci troppo a contatto prima che fosse troppo tardi.