"Oh, la smetta!" esclamò Stiles. "La smetta di spaventarmi."
Tirò giù le gambe dal divano, cercò gli stivali e cominciò a calzarli.
"Che cosa sta facendo?"
"Mi sto rimettendo gli stivali." Ritrovò anche il berretto di lana poi fece scorrere la lampo della giacca a vento e, infilatosi i guanti bagnati, si alzò, bilanciando tutto il peso del corpo sulla gamba sinistra. "Io... il mio ginocchio va molto meglio... cercherò di raggiungere Pickering Lane, busserò alla prima casa e di lì telefonerò a mio fratello. Starò molto in pensiero per me a quest'ora. Grazie per avermi permesso di entrare e riposare un po'."
Cominciò a zoppicare verso l'ingresso, trasalendo a ogni passo per il dolore. Alle sue spalle Derek borbottò qualcosa, poi lo sentì avvicinarsi. Quando fu alla porta, gli era accanto e il cane era con lui.
"Non faccia lo stupido." Gli disse in tono imperioso, impedendogli di passare. "Non arriverebbe mai a Pickering Lane con questa tormenta e zoppicando in quel modo. Dovrà passare la notte qui."
"Ma io non voglio passare la notte qui. E anche lei non vuole che resti. Sia sincero: non ha gradito la mia intrusione e ha tentato perfino di spaventarmi. Non mi desidera in casa sua e io me ne vado."
Stiles si spostò di lato per superare l'ostacolo, ma si ritrovò davanti il cane. Perse l'equilibrio e andò a battere il ginocchio destro contro lo stipite di quercia della porta. Il dolore fu acuto, lancinante e lui lanciò un grido. Il cane fece per avventarsi contro.
"Che cosa sta succedendo? Stiles, dov'è?"
"Qui per terra, sulla porta del salotto" gemette. "Ho inciampato nel cane, e sono caduto."
Stiles ordinò al cane di allontanarsi e gli s'inginocchiò accanto. Di nuovo le sue mani lo cercarono. Le dita incontrarono la guancia di lui e indugiarono un attimo, come grate di quel contatto.
"Ma non ha un briciolo di cervello?" chiese brusco, ritraendo la mano. "Si comporta sempre così? Se la prende a male e scappa senza pensarci un momento?"
Gli era così vicino che Stiles poteva sentire il suo alito pesante di whisky.
All'improvviso provò l'impulso di toccare quel bel volto, come poco prima Derek aveva avvertito un desiderio così intenso di toccare qualcuno, di offrire a Derek l'unica consolazione che una persona potesse dare, ritrasse la mano nello stesso gesto che aveva avuto lui, chiudendola a pugno.
"Perché?" gli chiese con voce turbata. "Perché non vuole lasciarmi andar via?"
Lui non rispose, ma continuò a fissarlo. Poi scrollo le palle e sorrise.
"Chi lo sa? Pensavo che sarebbe rimasto tutta la notte. Non gli conviene uscire con questa bufera, non è nemmeno in grado di camminare... potrebbe cadere e non farcela a rialzarsi, oppure smarrirsi nel bosco. E sarebbe un guaio."
"Mio fratello..." obiettò Stiles. "sarà in pena non vedendomi arrivare."
"Le ha detto dove andava a passeggiare?"
"No, ma forse se lo immagina. Al faro e poi indietro attraverso i boschi, con la scorciatoia di Pickering Lane che usavamo sempre quando venivamo qui in villeggiatura con i nostri genitori. Peter Hale non si lamentava mai se usavamo la sua strada. Non ha mai rimproverato nessuno per avere violato la sua proprietà."
"Benissimo, messaggio ricevuto. Ma lui aveva vantaggi che io non ho. Era sempre, vissuto qui, mentre io sono un estraneo. Inoltre, Peter ci vedeva. Lei lo ha conosciuto?"
"Oh, sì! Parlava sempre con noi quando ci incontrava nel bosco. Era un tipo eccentrico, ma molto cortese."
"E io non sono né eccentrico né cortese." Concesse Derek con un sorriso. "Le piace farmi la lezione!"
"Ma lei è davvero un suo parente?"
"Per quanto strano possa sembrarle, sì. Mio nonno, un altro Derek Hale, era il fratello minore di Peter. Pare che fosse una specie di ribelle. Ha portato via la ragazza al fratello ed è fuggito con lei. Sarebbe poi mia nonna. Dicono che Peter ci sia rimasto così male che non si è mai sposato. Ma sarà scomodo lì per terra. Venga, lasci che l'aiuti."
Si alzò e tese le braccia. Stiles vi si aggrappò e si rimise in piedi. Quel movimento lo fece ritrovare vicinissimo a lui, ma quando tentò di liberarsi, Derek lo tenne forte. Stiles lo guardò, sulla difensiva.
Il silenzio era carico di elettricità. Stiles provava la strana sensazione di essere già stato in quel posto, in quella situazione, con lui o con uno come lui; di essere tenuto per mano e di avere atteso con la stessa trepidazione il gesto successivo.
"Lei assomiglia a suo nonno?" chiese in un soffio.
"Non saprei... non l'ho mai conosciuto. Perché me lo domanda?"
Il buonsenso gli suggeriva di liberare le mani, di allontanarsi, ma non lo fece. Non poteva muoversi. Era come preso in un incantesimo, affascinato da quell'uomo, dal calore della sua stretta, dal movimento delle sue belle labbra che si schiudevano. E che un attimo dopo cercavano quelle di lui.
Credendo di essere abbastanza esperto da permettergli un bacio senza sentirsi minimante coinvolto. Stiles si ritrovò invece impreparato a quello che accadde. Il suo desiderio rimasto assopito da quando Herzel lo aveva lasciato, esplose e lui reagì con tutto sé stesso al disperato bisogno che le ardenti labbra di Derek esprimevano.
Impulsivamente, alzò le mani per accarezzare le sue guance segnate, tremando di passione contro di lui. vacillò ma le braccia forti di Derek lo imprigionarono fusi dal calore dello stesso desiderio che divampò incontrollato, distruggendo tutte le difese che ognuno di loro si era creato.
Il bacio fu interrotto bruscamente, così com'era cominciato. Derek si scostò e lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi. Ma l'incantesimo durava ancora e continuarono a guardarsi come ipnotizzati, dimentichi della realtà che li circondava.
Fu lui a spezzare di colpo quella magia con un violento gesto della mano. E spezzò anche il silenzio con un'imprecazione brutale, che fece arretrare Stiles.
"Sapevo che sarebbe successa una cosa simile, se ti avessi lasciato entrare" esclamò dandogli all'improvviso del tu. "Sono stato troppo tempo senza un uomo e il profumo della tua pelle, dei tuoi capelli, la tua vicinanza mi hanno dato alla testa." Scoppiò in una risata dura. "Suppongo che dovrei esserti grato. Questo dimostra che almeno da un certo punto di vista sono ancora un uomo normale. Cominciavo a dubitarne!"
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Non Chiamarlo Amore- Sterek AU
ChickLitStiles si rifugia nel Maine per tentare di riprendersi dopo una grossa delusione d'amore e, in effetti, dimentica il suo ex a tempo di record. è Derek Hale a operare questo miracolo. lui è un superaffascinante reporter della televisione che tenta d...