5: Io ci sarò per sempre Celine

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-I cantanti della gara inediti sulle gradinate!- urla Alessio dalla cucina.

Io mi alzo dal letto, raggiungendo TrigNo e Ilan davanti alla TV.

-Allora le votazioni sono state aperte durante la messa in onda della puntata domenica, tutto il lunedì e sono state chiuse stamattina. Abbiamo i risultati, parto dal terzo?-

-Si-

-Terzo posto Ilan- esclama Maria e li poggio una mano sulla spalla, per consolarlo.

-Adesso vado direttamente al primo-

- Va bene-

TrigNo mi fa un sorrisino che io ricambio.

-Primo classificato Celine-

Non ci credo, ho vinto la gara inediti.

Tutti applaudono e io e Pietro ci stringiamo la mano.

-Molto meritato- commenta quest'ultimo.

-Grazie, anche tu meritavi, e anche Ilan-

Dopo aver consolato un po' Ilan vado a lezione, dove Lalla mi aspetta.

-Buongiono-

-Ciao Celine, come stai?-

-Bene dai, ho appena scoperto che sono arrivata prima nella gara inediti-

-Complimenti-

-Grazie mille-

-Allora se ti va oggi lavorerei su "Everything I Wanted"-

-Certo-

-Allora parliamo del significato, te lo sei letto?-

-Si, lei dopo aver raggiunto la fama tenta il suicidio, perché si sente sola, non soddisfatta, per fortuna però c'è suo fratello che la aiuta e la sostiene-spiego.

-Esatto, adesso tu che significato vuoi dare alla tua interpretazione? Nel senso tu sei figlia unica giusto?-

-Si-

-Ma c'è una persona un amico, un'amica, un cugino, o una persona che ti ha aiutato quando neanche tu credevi in te stessa?-

-Edoardo-rispondo Senza esitazione.

-E mi parleresti un po' di lui? È il tuo ragazzo?-

-Nono, è il mio migliore amico e anche il mio coinquilino qui a Roma.
Nel senso che io quando mi sono trasferita da Parigi non conoscevo nessuno, ero piccola però facevo fatica a parlare con altri, ero molto intorversa, forse più di adesso.
E mi ricordo che era ottobre tipo, avevo iniziato la scuola da poco e nonostante questo non avevo parlato praticamente con nessuno.
Lui mi venne vicino, con la sua miriade di capelli in testa, e mi allungo un cioccolatino dicendomi "Ma tu vieni veramente da Parigi? Cioè è lontano tipo Marte?" io lo guardai male, era pur sempre un bambino, un po' stupido, ma un bambino.
Poi da lì accettai il cioccolatino e iniziammo a parlare un pochino, ovvero all'inizio lui parlava e io lo ascoltavo, mi aveva tipo adottata.
Da quel momento non ci siamo più separati, abbiamo fatto medie e superiori in classe insieme e quando abbiamo finito la quinta ci siamo trasferiti insieme in un appartamento a Roma.
A lui devo veramente tanto, cioè è la persona che mi conosce di più al mondo, mi ha sempre sostenuto e aiutato, specialmente nei miei momenti bui lui era sempre lì per me, a darmi la forza per rialzarmi.- racconto con il sorriso sul volto.

-E ti piacerebbe dedicargli questa canzone? Cioè pensare a lui come fratello che non ti abbandona?-

-Si, molto, sarebbe un modo, anche se un po' scontato, per ripagarlo per tutto quello che ha fatto per me- spiego.

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