Katerine

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Saimon, soldato pakistano
Lettera di Katerine
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Torino, Italia
Via Roma, 45
12 ottobre 1877

A: Saimon

Amore mio,

Sono passati 35 giorni da quando sei partito e non ho più ricevuto tue notizie. Ogni giorno, mi sveglio con la speranza di trovare una tua lettera, ma il tuo silenzio pesa su di me come un'ombra. Ogni mattina mi siedo al tavolo, la penna in mano, cercando di scriverti tutto ciò che mi passa per la mente. Voglio che tu sappia quanto ti penso e quanto mi manchi.

Il mondo intorno a me sembra continuare, ma senza di te tutto ha perso colore. Ho trascorso le mie giornate a ricordare i momenti che abbiamo condiviso: il tuo sorriso, il suono della tua risata.

La mia famiglia si preoccupa per me; vedono la tristezza nei miei occhi e cercano di distrarmi. Ma nessuno può capire il vuoto che hai lasciato. Cerco di essere forte, ma i momenti di solitudine sono i più difficili. A volte mi immagino a cercarti tra la folla, a sperare di vederti tornare, e ogni volta mi colpisce un senso di nostalgia.

Spero che tu stia bene, che le tue giornate siano meno difficili di quanto immagini. La guerra è spietata, e ogni notizia che sento alla televisione mi fa tremare il cuore. Ti prego di prenderti cura di te, perché senza di te, la mia vita non ha senso.

Ti prometto che continuerò a scriverti ogni giorno, finché non riceverò una tua risposta. La mia speranza è un faro che illumina la mia oscurità. Ti aspetto, Saimon, con tutto il mio amore.

Con affetto eterno,

Katerine

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