7.Samuel

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«Carina la camera.» aveva commentato Judith entrando in stanza e posando i loro bagagli all'ingresso.

«Sono contenta vi piaccia- intervenne la donna dietro di loro –Se avete dei problemi non indugiate dal chiamarmi. Mi troverete sicuramente nel mio ufficio. Ah, comunque io mio chiamo Rose.» detto ciò, la donna voltò loro le spalle e si allontanò lungo il corridoio.

La prima cosa che le due ragazze fecero appena si ritrovarono da sole, fu quella di gettarsi a peso morto sui rispettivi letti. «Senza offesa Aurora- fece Jud –ma credo che questa vacanza sarà un vero mortorio.» L'amica la guardò confusa. «Non fraintendermi, questo posto sembra davvero bello e... tranquillo, ma è proprio questo il punto. Non avremo nulla da fare temo. Non credo ci siano molte zone di intrattenimento da queste parti.»

«Forse,- replicò Samuel –ma c'è quanto basta per rilassarsi.» Aurora corrugò la fronte come a chiedergli se si fosse ricordato di qualcos'altro. «Potete andare al mare. Poco più giù c'è una spiaggia e potete arrivarci con l'auto. Inoltre non ci sono discoteche o altro di così vivace, ma non mancano alcuni locali notturni molto carini e feste di paese.»

«Vedrai Jud- fece sorridente Aurora –ci inventeremo qualcosa.»

Una sorella. Samuel non ci aveva mai pensato e a dirla tutta aveva provato una sensazione che non aveva saputo riconoscere quando si era visto ritratto in quella foto. Aveva provato un misto di emozioni. Felicità, rancore e senso di colpa nel vedere quelli che, a detta della sua presunta sorella, dovevano essere i suoi genitori, e una gioia immensa nel vedere sua sorella Rose. Come se avesse ritrovato un pezzo importante di sé. Non se la ricordava, non ricordava di aver mai passato del tempo con quella donna, ma in un certo senso il suo cuore l'aveva riconosciuta ed aveva esultato nel ritrovarla. Pur non avendo ancora dei ricordi che la riguardassero, Samuel aveva provato delle belle sensazioni nei riguardi di Rose. Dovevano essere stati molto uniti, un tempo.

Sistemati alcuni abiti nell'armadio e fatta una doccia veloce, le due ragazze decisero di andare a fare una passeggiata per River Valley per potersi fare un'idea migliore del posto in cui si trovavano. Tornarono quindi nella hall e trovarono Rose ancora alla reception.

«Ragazze- le salutò –avete sistemato le vostre cose? Avete avuto problemi con qualcosa?»

«No assolutamente- si affrettò a dire Aurora –è tutto perfetto.»

«Abbiamo pensato di fare un giro in paese, giusto per cominciare ad orientarci.» spiegò Jud.

«Oh bene. Se volete posso prestarvi un'ottima guida turistica- esordì la donna –Non dovrete nemmeno pagarlo.» Le ragazze stavano per declinare la sua offerta, ma la donna le zittì con un gesto della mano. «Samuel!» chiamò a gran voce.

Aurora e Sam si pietrificarono a quel nome, e la sorpresa divenne maggiore quando videro uscire da quello che doveva essere l'ufficio di Rose, un giovane ragazzo le cui fattezze erano molto simili a quelle del vecchio amico immaginario di Aurora. La somiglianza tra i due era impressionante.

«Mamma che vuoi?»

«Sam, caro, fai una pausa dallo studio e accompagna queste ragazze a fare un giro in paese. Mostragli un po' di cose.»

Il giovane ragazzo notò solo in quel momento la presenza delle due giovani, e subito si perse negli azzurri occhi della giovane Aurora che in risposta distolse lo sguardo. La somiglianza che aveva con il suo amico Samuel la turbava e confondeva al tempo stesso. Una gomitata nel fianco da parte di Jud la indusse a rialzare lo sguardo per rivolgersi a Rose. «Lei è molto gentile, Rose, ma non c'è bisogno di una guida. Sicuramente suo figlio avrà di meglio da fare, noi ce la caviamo da sole, vero Jud?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 15, 2015 ⏰

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Il mio amico immaginario [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora