Mi sistemo il completo, stando attento a mettere la giusta dose di colla in questi dannati canini finti, mentre sento la matita attorno agli occhi quasi scolare nei chili di fondotinta bianco che ho messo per farmi sembrare più un "morto" possibile.
La festa delle streghe, dei vampiri e dei mostri, così come la considera mio fratello, il quale è il carnefice di questa dannata serata organizzata.
Al Jimmy'z l'hanno sempre fatta, la serata Halloween, ma non avevo mai potuto partecipare a causa di impegni legati alle corse.
Ma adesso, il mio periodo di pausa prolungato e le preghiere di Arthur, mi avevano portato a vestirmi come una dannata creatura della notte, per partecipare ad una serata che sapeva più di ballo della scuola che altro.
"Charles, sei pronto?!"
"sì, sì, cazzo, fammi mettere il fissante o prima di mezzanotte sta roba mi cola tutta!"
Grido a mio fratello dall'altra stanza, mentre fisso quel dannato trucco ed esco dal bagno.
Il mantello mi ricade sulle spalle, ho una di quelle camicie nere antiche, un orologio da taschino, i capelli sono stati colorati volutamente di nero con una di quelle tinte che si levano dopo un lavaggio, tirati indietro da un po' di gel.
Dopo aver raggiunto il luogo dell'incontro, parcheggio l'auto e Arthur si dirige immediatamente dove già sapeva che ci sarebbe stato un gruppetto di persone a lui conosciute.
Riconosco alcuni miei amici di infanzia, compagni di scuola e avventure a Monaco, rendendomi effettivamente conto di quanto questo evento fosse grande per una piccola cittadina come Montecarlo.
Ci sono anche altri piloti, i quali sapevo che avrebbero partecipato.
Noto Pierre, Carlos, Alex, Lando..tutti seduti attorno ad uno dei tavoli adornati in tema spaventoso.
Mi avvicino, salutandoli, i loro costumi non sono male, particolarmente riconoscibili e commerciali per una festa di halloween.
Ma d'altronde, anche il mio.
"Ehy, vampiretto! Non ti vediamo da un po', ci manchi alle gare!"
Sorrido, rendendomi conto che questo avrebbe dato l'inizio alla mia redenzione, alla mia guarigione dallo stare tra le quattro mura di una stanza, da solo.
Carlos, colui che esordì con quella frase, mi fa spazio per farmi sedere e mi passa immediatamente uno shot di tequila.
Lo bevo in un sorso, provocando versi approvativi da parte di tutto il gruppo.
"Tsk, certo, presto tornerò a stracciarvi tutti."
Li guardo meglio, Alex delizia il pubblico con un completo da tristo mietitore, Lando ha azzardato un trucco alla frankenstein, Pierre e Carlos sono degli scheletri, anche lì, il trucco non gli dà pace. Ma devo dire che è ben eseguito.
Parliamo, chiacchieriamo, beviamo, ridiamo e cantiamo a squarciagola le canzoni che propone il dj all'interno del pub, e proprio quando mi sembra tutto perfetto, ecco che sento nuovamente quella sensazione di freddo alle braccia che mi attanaglia da mesi.
Finirà mai?
Finirò mai di pensarlo e pensare a come sarebbe se fosse anche lui qui, con noi, se mi stesse tenendo la mano in questo momento, a ridere, scherzare come una persona normal-
"Ehy, Charles, andiamo a ballare, su."
Carlos mi tira senza che io possa nemmeno accorgermene, sotto i fischi dei nostri amici.
Era come se mi avesse letto nel pensiero, come se avesse capito che ero sovrappensiero, e volesse alleggerire la mia mente in qualche modo.
Non mi ero mai dimenticato della generosità dello spagnolo.
Andiamo al centro della pista, e con mia sorpresa mi tira dai fianchi e mi accompagna a ritmo di musica.
"Carlos, che fai?"
"Voglio sapere come stai, ma stavolta, sul serio."
Carlos mi guarda serio, le sue sopracciglia corrugate sono visibili anche nonostante i chili di trucco che ha addosso.
Prendo un respiro profondo, appoggiandomi con il mento alla sua spalla. Carlos mi era sempre stato vicino nel mio percorso di guarigione, non mi aveva mai lasciato, per un singolo secondo.
Il più delle volte, durante il corso di questa stagione, sfruttava le pause dalle corse per andare a trovarmi.
Mi faceva trovare le pillole pronte, conosceva tutti i miei orari, e non aveva mai smesso di chiedermi come stavo realmente.
Proprio come stava facendo in quel momento.
"Lo penso ancora..ma sto provando a migliorare, te lo giuro."
"Lo so Charlie, lo so, ma non basta, come farai quando lo vedrai alle corse, se sei ancora debole nei suoi confronti?"
"non lo so, ti prego, non parliamone."
Cerco di sviare il discorso, Carlos sospira e annuisce, lasciando che lo abbracci meglio.
Oscilliamo lentamente, chiunque potrebbe pensare che in questo momento sembriamo una coppia, ma è solo il nostro modo di mostrarci affetto durante i momenti di debolezza.
Non mi preoccupo persino di possibili media, siamo abbastanza irriconoscibili sia per la luce che per i costumi.
Credo di sentire uno sguardo pungente addosso, la sensazione pare bruciarmi dall'interno, e la curiosità di sapere chi mi stesse guardando con così tanta intensità si fa spazio in me.
Mi guardo attorno, pur sempre appoggiato alla spalla di Carlos, e lo noto.
Un vampiro, il mio stesso costume, solo, dai capelli biondo bruciato e due occhi che brillavano tra le luci stroboscopiche della festa.
Due occhi che avrei riconosciuto tra mille.
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Fuoco e Benzina 2. || Lestappen.
FanfictionLa mia pelle bramò le tue carezze leggere. E per un attimo mi pentì, di tutte le notti insonni, pensieri, paure, dubbi. Tra le mie dita, i tuoi capelli si dipanano, Sintonia silente, la nostra. Cos'è che dicevano? Il vincitore prende tutto. E tu ti...