𝕮𝖍𝖆𝖕𝖙𝖊𝖗 2⚔️

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La folta e riccia chioma si affacciava di spalle alla finestra, non permettendo di vedere il bersaglio in volto.

Ma era meglio così, o il cacciatore avrebbe rischiato di essere scoperto.
A quel pensiero, si riparò ancor di più dietro il tronco massiccio di uno dei primi alberi del bosco,  lasciando che solamente la testa facesse capolino.

La matassa di capelli rossiccia, che era solamente un puntino da quella distanza, rimase per una quantità infinita di minuti attaccata alla finestra, senza muoversi.

Kael aveva accettato quel compito con lo scopo di guadagnarsi gloria, ma se avesse saputo che consisteva nel guardare una ragazzina nella sua stanza tutto il giorno,  avrebbe certamente rifiutato.

Sbuffò, annoiato dalla perdita di tempo, e rimpianse le ore passate nell'accampamento ad allenarsi.
Dopo anni di duro lavoro, tra tiri al bersaglio e combattimenti corpo a corpo, si era finalmente guadagnato il titolo di cacciatore.

Ne andava incredibilmente fiero, ed era contento che fosse lo stesso per il padre.
Era principalmente  per lui che aveva intrapreso questa strada, per renderlo orgoglioso del figlio che aveva cresciuto, ed aveva la costante paura di deluderlo.

"Lo fai per papà " era una frase che si era sempre ripetuto mentre si allenava, quando era sul punto di crollare, stanco e con i muscoli dolenti, con i tagli e i lividi che gli attraversavano il corpo, il sudore che gli gocciolava sulla fronte, trovando sempre la forza per andare avanti.

Ma tutto ciò aveva ovviamente anche i suoi lati negativi e oscuri, come   demoni che lo perseguitavano giorno e notte, mentre lui si riparava alla luce e loro lo aspettavano nelle ombre.

Scosse la testa, risvegliandosi da quel turbine di pensieri e riportando la testa alla realtà. Fece scattate gli occhi verso il bersaglio, notando che si era spostato.
Si intravedeva appena da quella finestra, ma l'importante era non averlo perso di vista.
Sarebbe dovuto stare più attento, avrebbe potuto rischiare di fallire, e lui non poteva farlo.
Si rimproverò mentalmente, cercando di rimanere concentrato. Si tastò il fianco, come era solito fare, e il fucile era ancora lì,  ben saldo sotto la cintura. Era diventato una specie di tic, si toccava spesso come ad assicurarsi di non averlo perso, essendo la sua unica arma di difesa oltre ad un piccolo coltellino, che non feriva granché.

"Sguardo fisso sul bersaglio, concentrazione e colpisci", era il motto che gli avevano insegnato, e se lo ripeté a mente mentre continuava a fissare la finestra.

Me lo ripetei ancora ed ancora, come se fosse una filastrocca appena imparata, stampandomela in testa e cercando di seguirla.

"Sguardo fisso sul bersaglio, concentrazione e colpisci"

"Sguardo fisso sul bersaglio, concentrazione e colpisci"

"Sguardo fisso sul bersaglio, concentrazione e-"

Una pacca sulle spalle lo risvegliò, facendolo sussultare.
Si portó una mano al fucile e si girò  di scatto pronto a colpire, andando a sbattere contro un duro addome. Alzó la testa, incrociando gli occhi scuri di Damon, amico di vecchia data, se non compagno di allenamento.

Suo coetaneo, i loro genitori si erano conosciuti anni fa e avevano insieme preso la decisione di arruolarsi per far parte dei cacciatori di streghe. Avevano poi passato il loro lavoro ai figli, come fosse una cosa ereditaria.
Inutile dire che all'inizio si odiavano: Kael, ragazzino serio e duro, che aveva sempre rispettato le regole e Damon, ancora immaturo e giocherellone, che se ne infischiava di ciò che gli veniva vietato.
Si scontravano sempre, prima verbalmente per poi passare alle armi, la loro passione, che fu poi il loro punto d'incontro. 

A Dangerous Game - La strega e il cacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora