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(Narrato in prima persona)
Lasciò la casa di mattina presto, con la scusa di raccogliere dei funghi. Questa situazione andava avanti ormai da mesi, e nonostante la mia preoccupazione mi rassicurava il fatto che avevamo ancora un po' da vivere. Non le avevo mai rimproverato nulla, perché mia figlia meritava di essere felice per la vita che aveva vissuto.
Nonostante le mie mille raccomandazioni e le sue rassicurazioni non ero mai troppo tranquilla, e tiravo un sospiro di sollievo ogni volta che quella porta si riapriva.
Quella mattina le diedi un altro avvertimento, che era rimasto sospeso in aria. Durante la sua assenza quella stessa aria si era fatta pesante, e dopo un paio d'ore anche la mia ansia era cresciuta smisuratamente.
La pentola sul fuoco spento attendeva insieme a me il suo ritorno, e battendo il piede a terra aspettavo con poca pazienza il momento in cui mia figlia sarebbe comparsa davanti la porta di casa.
Mia figlia non tornò più, e poco dopo gli stessi assassini vennero davanti casa mia. Sfondarono la porta, e mi puntavano il fucile alla gola. Riconobbi in quegli occhi verdi l'amato di mia figlia.
Gli occhi erano spenti, grigi dentro nonostante il colore brillante alla luce del sole, e mi fissavano assente.
«Lei ti ha perdonato» gli dissi con voce flebile, mentre il fucile spingeva lu go la mia gola, e un fiotto di sangue scorreva lungo il collo.
In seguito il rumore di uno sparo che sentii lontano. Poi il buio.
🥀🩸
Si, cambio idea spesso. Ve lo dovevo, in fondo, spero possiate perdonarmi per il capitolo sei.
Come "richiesto" da fibrooga, ecco cosa è successo alla madre di Selene.
Necessito di vostre opinioni, e vi comunico che questa è veramente la fine.
Spero vi sia piaciuta questa piccola boccata d'aria, Spero che abbiate empatizzato con i nostri protagonisti e che vi sia piaciuto.
