Stavo preparando un brandy per un cliente quando la Madre Single entrò. Guardai l'orologio, erano le 22.17 della quinta zona, o orario orientale, del 7 novembre 1970. Noi agenti temporali dobbiamo sempre sapere la data e l'ora.
La Madre Single era un uomo di 25 anni, non più alto di me, con un nonsoché da bambino e un carattere irascibile. Non mi piacque a prima vista, lui non mi era mai piaciuto, ma lui era quello che dovevo far arruolare, era il mio ragazzo. Gli diedi il mio miglior sorriso da barista.
Probabilmente sono troppo critico. Lui non era intelligente, il suo soprannome veniva da quel che diceva a ogni impiccione che glielo chiedeva: "sono la Madre Single." E se si sentiva un po' meno assassino nei suoi confronti, aggiungeva: "quattro centesimi per parola. Scrivo confessioni."
Se non interessava, avrebbe aspettato qualcun altro. Aveva uno stile letale per entrare in combattimento, come una poliziotta, ragion per cui lo volevo. Non l'unica ragione.
Era ubriaco, e la sua faccia faceva capire che odiava le persone più del normale. Silenziosamente, gli versai un doppio Vecchia Mutanda e gli lasciai la bottiglia. Lo bevve, e se ne versò un altro.
Uscii dal mio lato del tavolo da bar e mi avvicinai a lui. "Come vanno gli affari della 'Madre Single'?"
Le sue dita tremarono sul vetro e sembrò che mi stesse per lanciare il bicchiere; sentivo il tremolio attraverso il tavolo. Nella manipolazione temporale devi provare a immaginarti tutto prima, ma ci sono così tanti fattori da prendere in considerazione che non prendi mai rischi senza senso, senza un motivo.
Lo vidi rilassarsi quel poco che basta per cui ti insegnano per anni nella scuola di addestramento degli Uffici. "Scusa", dissi.
"Stavo solo chiedendo, 'come vanno gli affari?' Come chiedere 'com'è il tempo fuori?'"
Mi guardò con rabbia. "Gli affari vanno bene. Io scrivo, loro pubblicano, io mangio."
Mi versai un bicchiere, mentre gli davo le spalle. "Fatto sta," dissi, "che scrivi molto bene. Ho provato anch'io, per un po'. Hai un tocco incredibilmente sicuro con la visione delle donne."
Questo era un rischio da dover correre; non aveva mai ammesso quale soprannome usava per firmare i propri articoli. Ma, fortunatamente per me, era così ubriaco che capì soltanto la fine "visione delle donne." ripeté sbuffando. "Sì, conosco la visione delle donne. O, almeno, dovrei."
"Quindi?" chiesi, pieno di dubbi. "Sorelle?"
"No. E non mi crederesti se te lo dicessi."
"Ora, sai," dissi dolcemente, "baristi e psichiatri imparano che non c'è nulla di più strano della verità. Perché, figliolo, se tu sentissi le storie che sento io, beh, saresti ricco. Incredibile!"
"Tu non sai cosa significhi 'incredibile'."
"E quindi? Nulla mi sorprende. Ho sempre sentito storie peggiori."
Sbuffò di nuovo. "Vuoi scommetterti il resto della bottiglia?"
"Io ne scommetto una piena." Ne piazzai una ancora sigillata sul tavolo.
"Beh," feci cenno al mio altro barista di tenere sott'occhio l'affare. Noi eravamo proprio alla fine del tavolo, lo spazio di un singolo sgabello che tenni privato mentre caricavo il tavolo di barattoli pieni di uova strapazzate e altre cose. Un po' di persone erano ai nostri antipodi, guardando incontri di boxe in tv e cantando al jukebox. Dove eravamo noi era privato come un letto.
"Ok," cominciò, "per iniziare, sono un bastardo."
"Non si fanno distinzioni, qui," dissi.
"Intendevo," schioccò le dita, "i miei genitori non erano sposati."
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Tutti voi zombie - di Robert A. Heinlein
Science FictionTraduzione del racconto "All You Zombies" di Robert A. Heinlein pubblicato nel 1959 e da cui nel 2015 è stato tratto il film "Predestination". ---------- Traduzione dalla lingua originale a cura di ilkiakkia. ---------- Ricordatemi che devo aggiunge...