Un mare verde nei tuoi occhi.

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Arthur alzò le mani delicatamente verso il morbido viso del piccolo Bruce,senza interrompere il contatto visivo ed il suo sorriso,non ricambiato.
Con le dita aprì lentamente le labbra del minore dando l'impressione che egli stesse finalmente sorridendo.
Il giovane non alzò un muscolo,quella figura così bizzarra e triste allo stesso tempo aveva catturato la sua attenzione,nonostante i giochini patetici per una mente come quella del piccolo Wayne,ma questo l'uomo non poteva saperlo,e il bambino era conscio della propria indifferenza verso ludici divertimenti.
Questo faceva preoccupare i suoi genitori,e allora si metteva a fingere,ma davanti a quell'individuo si sentì libero di mostrare una reazione spontanea.
Osservò quanto quegli occhi turchesi fossero così cerchiati da una profonda stanchezza e melanconia,quanto allo stesso tempo sforzassero una falsa vitalità nel guardarlo.
Lentamente le mani del più grande lasciarono in pace la sua bocca,e tornarono ad aggrapparsi alle scure barre del cancello che divideva i due,i quali non avevano mai smesso di studiarsi.
-Bruce...- l'adulto ripeté il nome con tono dolce,ma che presentava la stessa stanchezza che il minore leggeva nel suo sguardo.
Il bambino decise di avvicinarsi al cancello,poggiando le mani appena sopra quelle di Arthur.
-Io sono tuo fratello.-bisbigliò l'uomo,sorridendo lievemente più vivido.
Il piccolo Wayne rimase indifferente,ma accolse le parole del più grande.
Qualcosa nel suo modo di fare lo rilassava.
Sentì un tocco sorprendentemente caldo accarezzare la sua mano sinistra.
Distolse lo sguardo da quegli occhi chiari per un istante dato il contatto inaspettato,ma non lo trovò viscido.
Tornò quasi subito a guardare Arthur,e questa volta lo studiò nel minimo dettaglio,come se cercasse conferma di quanto avesse appena ascoltato.
Il più grande trattenne una risata divertita,cosa che fece pensare a Bruce che avesse un' espressione in qualche modo buffa.
-Non mi credi?-disse il clown in borghese,mantenendo un tono pacato.
Prima che il bambino potesse rispondere, Alfred arrivò di corsa difensivo verso il padroncino,cacciando via quel buffo e triste signore.
Bruce non capì molto della breve conversazione fra i due,che finì con Arthur intento a strozzare il tanto fidato maggiordomo.
Il minore rimase sorpreso dalla forza che un uomo così gracile potesse avere da mettere in difficoltà il robusto custode,ma interruppe la presa accorgendosi del piccolo.
Bruce lesse quello sguardo;sarebbe fuggito via,così il suo corpo si mosse da solo.
-NON SCAPPARE!- urlò senza nemmeno pensarci.
Alfred era visibilmente confuso,ma poco importava,poiché il gracile uomo si fermò a pochi metri dal cancello.
Si girò piano a guardare il ragazzino,il quale potè leggere mortificazione e confusione in quel triste clown.
Il bambino si avvicinò al confine che gli separava,sperando che anche Arthur facesse lo stesso.
Gli credeva.
Credeva anche al suo fidato maggiordomo.
Ma credeva nelle parole dolci di quell'uomo così particolare.
-Signorino,dobbiamo andare,è pericoloso!-la voce di Alfred era soffusa nella mente del piccolo,che osservava attento l'uomo riavvicinarsi in ginocchio,anche lui ignorando lo sguardo fulminante del custode.
Tutto divenne inutile,persino il cancello si fece quasi trasparente.
Bruce aveva capito ciò che voleva quel povero uomo,e anche se tutto non era vero,lui non poteva far finta di non sapere la tristezza che marchiava quegli occhi di un mare verde.
-Per me tu sei mio fratello.- pronunciò il piccolo,guardando lo stupore confuso del più grande.
-Puoi venire a giocare con me quando vuoi,io ti aspetto.- concluse con un sorriso.
Arthur quasi pianse,tremante allungò le braccia per abbracciare il piccolo corpo nonostante l'impiccio dell'inferriata,e Bruce fu pronto ad accogliere quel contatto,se non fosse stato per il colpo che Alfred piombò sul volto del povero uomo,afferrando il piccolo Wayne allontanandolo sempre più dal cancello.
I due si guardarono come se quella fosse stata l'ultima volta.
Il sangue che delineava la mascella di Arthur era di un rosso brillante,che si univa alle sue lacrime.
Più si allontanava più gli sembrò di sentire una risata.
Una risata che sapeva di pianto.
-Signorino,state bene?- la voce del servitore era ovattata,gli occhi di Bruce avevano impressa quella scena di un uomo piangente sanguinolento,soltanto perché voleva un abbraccio,assieme a quella risata che ribombava nelle sue orecchie come un pianto disperato.

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Bruce camminava per il largo giardino,con in mano un bastone che segnava il suo percorso sul terriccio umido.
Aveva saputo che quel signore, Arthur,avesse parlato con suo padre durante uno spettacolo.
Era rimasto in silenzio mentre il signor Wayne si vantava di come lo avesse colpito,di nuovo, in pieno viso,e lamentandosi di come lo avesse denominato "papà".

Camminò più in fretta al solo ricordo di quando lo aveva visto colpito da Alfred.
Percepì un pizzicorio agli occhi,si fermò per ascougarseli.
-Chi ti ha fatto piangere, piccolo Bruce?-
Alzò gli occhi di scatto,era la voce di Arthur.
Corse fino al cancello ma ciò che vide lo fece fermare appena qualche metro.
Arthur portava un completo di un rosso sgargiante,un gilet giallo ed una camicia ben abbottonata,verde come i suoi capelli tenuti all'indietro.
Il suo volto era dipinto come quello di un clown vero e proprio,ciò gli fece ricordare le maschere indossate dai rivoltosi contro suo padre.
-Sono io,Arthur,tuo fratello,ricordi?- la voce gentile era la stessa.
Bruce si avvicinò a tal punto da buttare il viso oltre le sbarre ferrose,allungando le braccia verso l'individuo.
Il pagliaccio si inginocchiò e accolse immediatamente il gesto del piccolo,chiudendolo in un abbraccio al profumo di colonia femminile.
I due rimasero avvinghiati per un po',Bruce era felice di rivederlo,e vide nel volto dipinto del maggiore un sorriso  piangente.
-Ah,non posso piangere,sai tra poco devo andare in televisione,mi ospita Murray.- gli disse strizzando l'occhio,impegnandosi a mostrarsi allegro almeno quanto il suo aspetto.
-No...resta qui.Rimani qui con me,piangi con me.-Bruce mise tutta la forza che aveva nell'ultima frase,tanto da stupire Arthur,che lo guardava come se il bambino fosse lui.
Il giovanotto lo guardò deciso,mentre una lacrima scendeva lungo la sua rosea guancia,e questo portò una lacrima bluastra per il trucco a far lo stesso sulla guancia del pagliaccio.
Si guardavano in silenzio mentre condividevano un pianto impercettibile.
-Ti prometto che torno...- sussurrò l'uomo,mentre accarezzava una guancia del più piccolo.
-So cosa ti ha fatto mio padre,so che sei ferito,ti farai male,resta con me qui.- pronunciò con amarezza,mentre cercava invano di nascondere la reale preoccupazione verso l'uomo tanto sensibile quanto fragile.
Era la prima volta che il bambino percepiva una così spontanea empatia verso qualcuno.
Sentiva tutto di lui,attraverso quel trucco c'erano abusi e tanta tristezza;
aveva sentito la vera storia,dopo aver pregato innumerevoli volte il suo maggiordomo.
Sapeva che non fosse biologicamente collegato a lui,e che peggio,avesse avuto una mamma incapace nel suo ruolo.
Sentiva il dovere di colmare il suo vuoto affettivo,prima che da povero uomo,si fosse trasformato in un qualcosa di molto distante dalla sua natura gentile.
Arthur mollò la presa dall'abbraccio,cosa che fece agitare il bambino.
-Shhhh...è tutto ok,tornerò,te lo prometto.-mormorò soffocando quella risata piangente che gli aveva sentito la prima volta che furono allontanati.
Il ragazzino fece in tempo ad afferrare un lembo della giacca,sgancito dalle sbarre dell'inferriata.
-Ti prego,torna fratellone.-il tono deciso nascondeva un cuore infranto.
Il clown sorrise amaramente.
Allora Bruce prese coraggio.
-TI VOGLIO BENE,TI PREGO!-
Arthur guardò il bambino con commozione e stupore,ma alla fine,dopo un dolce sorriso,ed una luce negli occhi di chi è pronto a morire,lasciò da solo il più piccolo,che rimase a guardare quella figura allontanarsi sempre di più,finché non svanì del tutto.

"Guardami alla televisione!Farò un grande successo!"fu ciò che gli disse prima di andare,fingendo una gioia che non gli apparteneva.

Bruce rimase seduto nell'erba umida,mentre ancora fissava il punto in cui l'aveva visto sparire.

Non si sarebbero mai più visti.




◇.



《My poor lonely brother.》[one short]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora