CAPITOLO 11 | la parte migliore di me

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Comunque vada, ovunque vado
Ti ho cercata e mi hai cercato,
Solit'ora solitaria,
Solit'ora solitario.

Genova, 28 gennaio 2023

La coreografia di Guasto d'Amore le aveva riempito il cuore di gioia: se ne stava in gradinata Nord, insieme agli altri suoi amici dello stadio, con la sciarpa del grifone allacciata in vita e una felpa rossoblù che teneva stretta a sé. Quando fecero partire in tutto lo stadio per la prima volta la canzone del suo Andrea, ritornò a quei momenti che ormai da sei anni a quella parte non riviveva più: il prepararsi per andare al Ferraris insieme, le mattinate in pullman per la trasferta, il percorso in motorino al ritorno dallo stadio e, soprattutto, gli abbracci in Nord quando il grifone faceva goal. Sapeva che a quella partita era presente anche lui, anche perché dopo dovevano vedersi insieme a tutto il resto della Drilliguria per un'uscita insieme, una specie di throwback ai vecchi tempi.

Mario, terminata adesso. Non ho scritto nulla ad Andrea perchè non ci siamo sentiti in queste settimane, quindi sicuramente tornandomene con i mezzi farò almeno 10 minuti di ritardo. Siete già tutti a casa di Ale?

Marietto❣️
Ciao tesoro non preoccuparti. Vuoi che ti venga a recuperare io? Comunque si, mancano solo Riccardo e Andrew. Anche Andre mi ha scritto che sta arrivando, dove sei?

Attualmente in bus a Brignole. Arrivare a Palmaro entro le nove sarà un'impresa, ma ci provo comunque

Marietto❣️
Non preoccuparti, ti aspettiamo❤️

Nuovo messaggio da: Andrea Brasi

Andrea Brasi
Ciao Alma, ho un casco in più. Dove sei? Così ti vengo a prendere e andiamo insieme

Ciao Andrea, grazie mi faresti un favore. Sono appena arrivata in stazione a Brignole, mi faccio trovare dai parcheggi delle moto

Andrea Brasi
Perfetto, cinque minuti e arrivo

Il viaggio in scooter fu molto silenzioso, come se fossero due persone appena conosciute.
Dopo una buona mezz'oretta arrivarono a casa di Alessandro e quando entrarono erano già presenti tutti gli altri.
Dopo una breve chiacchiera sulla partita di quel giorno, si accomodarono un po' tutti: chi sulle sedie attorno al tavolo, chi per terra e chi sul divano.
Andrew e Mario iniziarono ad alzarne due e piano piano divennero tutti abbastanza fatti da viaggiare con la testa.
"Da quanto tempo non ci vedevamo tutti così?"
Andrea, seduto su una sedia con la testa appoggiata sulla mano sul tavolo, rispose:
"Direi un po' ormai-"
Venne interrotto da una bella risata di Alma, che subito fece spuntare un sorriso a tutti.
"Che ti ridi?"
Le disse Andrew, seduto affianco a lei.
"Che se non fosse letteralmente stato per mio nonno e il papà di Dede non ci saremmo mai conosciuti"
Il cuore di Andrea perse un battito a quel soprannome.
Lo utilizzava quando erano piccoli e da soli perché a lui non piaceva molto, lo faceva sentire in imbarazzo.
"Dede?"
Chiese Vaz, lanciandole uno sguardo incuriosito.
"Cazzo. Scusa Andre"
Si tappò la bocca.
Andrea sorrise, scuotendo la testa e facendo un tiro della sua sigaretta.
"Mi mancava quel soprannome sai?"
"Ma che cazzo dite, da tutti gli anni che vi conosco, non vi ho mai sentito dire questa parola"
Si aggiunse Mario.
"Perché lo mettevo in imbarazzo"
Intervenne Alma, spostandosi i capelli corvini all'indietro.
"No raga, vi ricordate quando Andrea non mi aveva rivolto parola per una settimana perché io e Alma c'eravamo baciati in discoteca?"
"Andrew ma che cazzo di ricordo mi hai sbloccato. Chi era la tipa che volevi scollarti? Mi piscio addosso"
"Ma sai che manco me la ricordo?"
Entrambi risero.
"Me l'ero presa un botto! Pensavo che mi aveste nascosto una relazione segreta"
Andrea interruppe le loro risate.
"Perché io non sapevo di questa cosa? Ma soprattutto, quanti anni avevate?"
Intervenne Diego e Andrew rispose:
"Alma diciassette e io ventuno direi"
Diego imitò il gesto delle manette e scoppiarono tutti a ridere.
"Esco un attimo a riprendermi raga, qua c'è troppo fumo"
Si alzò Alma, stirandosi con le braccia.
"Vengo con te"
Sia lei che il suo ormai ex migliore amico si alzarono diretti verso il terrazzo della casa di Alessandro e si appoggiarono alla ringhiera.
"Come stai? Vedo che ti è salita bene"
Alma sorrise, annuendo alle sue parole.
"Per fortuna si"
"Come mai per fortuna?"
"Quando sono vicina a te non so mai come posso reagire. Non fraintendere, ma eri tutto per me quindi averti così vicino adesso mi fa impressione"
Andrea si fece scappare una leggera risata dalle labbra.
"Addirittura impressione?"
"No, non in quel senso! Nel senso che mi fa strano averti qua"
"Non ci credi vero?"
"Esatto. Ero così abituata ad averti vicino a me e ho rovinato tutto per dei sentimenti del cazzo"
Andrea si girò, guardando il mare in lontananza.
"No. Non darti la colpa. Tanto prima o poi sarebbe venuto fuori tutto. Ti ho baciata io, ricordi?"
Lei sorrise.
"Eccome se lo ricordo"
"Ti è piaciuto?"
Lui spostò il suo sguardo verso la figura di Alma, che stava affianco a lui con una sigaretta spenta tra le labbra.
Si avvicinò a lei, accendendogliela con il suo accendino.
"Si, all'epoca mi era piaciuto molto"
"Perché all'epoca? Adesso non ti piacerebbe più?"
Gli occhi di Alma incrociarono i suoi, che sotto il chiaro di luna brillavano ancora di più.
"Perché questa domanda Andre?"
"Hai ragione, sto sgravando"
Lei scosse la testa.
"Comunque Dede è un bellissimo soprannome, non mi capacito di come tu ti imbarazzi così tanto quando lo pronuncio"
"A parte che prima mi sono mezzo preso male perché non lo sentivo da troppi anni. E poi era una cosa solo nostra, non mi chiamavi così davanti agli altri"
"Sono così fiera di te Andre"
Cambiò argomento Alma, accarezzandogli una mano appoggiata sulla ringhiera.
Lui sorrise, avvicinandosi ancora di più.
"Oggi è stato meraviglioso"
Continuò, mentre ormai erano veramente tanto vicini.
"Sono felice che ti sia piaciuto"
"Anche di tutto ciò che sei diventato"
Abbassò lo sguardo.
"Adesso finalmente si sono accorti di me e della mia musica, il tour del 2022 è stato magico e anche di come è andato l'album. Però, so per certo che la parte migliore di me l'hai conservata tu"
A quel punto Alma rialzò la testa e lo guardò dritto negli occhi, molto confusa dalle sue parole.
"In che senso?"
"Non lo so, Almina. So per certo che in tutti questi anni ho avuto un buco all'interno del mio cuore. Certo, mi sono realizzato e ho ancora tanto da dimostrare, non potrei essere più che grato di tutto ciò che mi è capitato in questi anni. Ma tu sei stata una parte fondamentale della mia vita, non sono riuscito a dimenticarti in sei anni e sono certo che non riuscirò mai a farlo. I vecchi tempi con te non torneranno e tutto ciò che desidero è tornare a diciotto anni e avere la mia persona affianco"
Alma fece un passo indietro, sorridendo appena e lanciando uno sguardo ai loro amici in casa, che ridevano per qualcosa che aveva detto Riccardo.
"Non si può più tornare indietro, Andrea. Abbiamo fatto tante cazzate tutti insieme che davvero, ne ho perso il conto"
Si fermò, facendo uscire una piccola risata ad entrambi.
"Però io non ho mai visto un futuro senza di loro"
Indicò con la testa i ragazzi.
"Ed è solo grazie a te che li ho conosciuti"
Lui sorrise dolcemente, comprendendo quanto fossero tutti connessi da un legame forte.
"Ma la parte più importante per me sei sempre stato tu. Quando mi hai lasciata sola, dentro quella camera, mi era crollato il mondo addosso. Ho sempre cercato di pensare a come fare a vivere una vita senza di te, ma non ci sono mai riuscita. Ora che sei qui, mi sento bene e quasi più sicura. Spero che il viaggio in Argentina ci aiuti a recuperare tutto ciò che abbiamo perso"
Lui si avvicinò ancora, lasciandole una carezza tra i capelli.
"Sarà sicuramente così. E poi tra pochissimo partiamo, sei contenta?"
"Moltissimo!"
Tornarono dentro e Alessandro, con due occhi più rossi della lava di un vulcano, esordì con:
"Eccovi! Pensavamo steste procreando in terrazzo"
Alma gli lanciò un cuscino in testa.
"Sei un coglione Ale!"

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