6. I hate you both !

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❝ 𝗦𝗼 𝗹𝗲𝘁 𝗺𝗲 𝗵𝗼𝗹𝗱
𝗕𝗼𝘁𝗵 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝗵𝗮𝗻𝗱𝘀 𝗶𝗻 𝘁𝗵𝗲 𝗵𝗼𝗹𝗲𝘀 𝗼𝗳 𝗺𝘆 𝘀𝘄𝗲𝗮𝘁𝗲𝗿 ❞ - 𝗦𝘄𝗲𝗮𝘁𝗲𝗿 𝗪𝗲𝗮𝘁𝗵𝗲𝗿, 𝗧𝗵𝗲 𝗡𝗲𝗶𝗴𝗵𝗯𝗼𝘂𝗿𝗵𝗼𝗼𝗱

Quando apro gli occhi, mi ricordo dell'accaduto di ieri sera. Jeongin mi stringe ancora in un abbraccio, sembra non volermi lasciare nemmeno per un secondo. Adesso ha il viso più calmo e le lacrime sono ormai sparite.

Ha sempre i capelli disordinati quando dorme, per questo molte volte lo prendo in giro quando si sveglia oppure gli scatto delle foto per ricattarlo in futuro.

Ma adesso sembra così tranquillo che ho paura anche solo a respirare per non farlo svegliare. Vorrei che fosse così tutti i giorni, che fosse felice. Mi limito ad osservarlo dormire con una guancia appoggiata al mio petto e le braccia attorno ai miei fianchi.

Sobbalzo quando il mio telefono prende a suonare sul comodino. All'inizio penso che sia quella stupida sveglia che mia madre mi ha obbligato ad impostare per colpa del mio sonno pesante, invece lo schermo si illumina e sono costretta ad allungare il braccio per afferrarlo.

Quello stronzetto di Jisung chiama sempre quando non deve, dannazione.

Rispondo alla telefonata. «Che diavolo vuoi?»
«Innanzitutto buongiorno! In secondo luogo, ti sei resa conto di che fottutissima ora è?!»
Allontano il mio telefono dell'orecchio, osservando l'orario. Le undici? Oh porca miseria.

«Sia meglio per te di trovare una scusa valida, signorina. Io e Jieun dobbiamo venire a casa tua più tardi, te ne sei dimenticata?»
«Dannazione, sì!»
«Non vieni a scuola e ti scordi anche di noi? Non me lo sarei mai aspettato
da te.» afferma, con un tono che vuole far alludere al drammatico. Gesù...questo ragazzo guarda troppi K-Drama.

«Smettila, idiota. Ci vediamo più
tardi!» chiudo la telefonata prima che lui possa continuare a riempirmi la testa con la sua parlantina.
Lascio scivolare il telefono sul comodino, mentre i capelli di Jeongin mi fanno il solletico e cerco di non ridere e dimenarmi.

Guardo fuori dalla finestra, il cielo grigiastro e spento. Odio la pioggia: mi costringe sempre a stare a casa, rintanata sotto le coperte e a non fare nulla. Il sole invece è così luminoso che mi mette buon umore ogni volta.

Uno sbadiglio lascia le labbra di Jeongin, mentre lui strizza gli occhi prima di aprirli. Si guarda intorno leggermente frastornato e quando nota le sue braccia avvinghiate ai miei fianchi, le ritrae come se si fosse appena scottato e le sue guance si tingono di un rosso così acceso da farmi ridacchiare.

Alza i fianchi, mettendosi seduto sul letto e, come immaginavo, i ciuffi dei suoi capelli sono sparati verso l'alto, rendendolo adorabile con le guance ancora rosse.

«Assomigli a Gojo. Ti manca solo la benda o magari gli occhiali!» esclamo, facendo riferimento ad un personaggio di un anime che abbiamo visto insieme.

«Peccato che io abbia gli occhi e i capelli scuri.» mi ricorda, sbadigliando nuovamente. «Che ora è?» chiede, stiracchiandosi con le labbra ancora impastate dal sonno.

«Le undici.» dico, tappandomi le orecchie, pronta per una sua sclerata.
«Le undici?!» esclama. So quanto Jeongin ama svegliarsi presto ed essere puntuale. E so anche che lui non ha nemmeno un'assenza sul registro scolastico, o meglio, non aveva.

«Cazzo, è tardissimo!» urla, alzandosi e quasi inciampando nei suoi stessi passi affrettati.
Mi tolgo le mani dalle orecchie e rido alla sua goffaggine.
«Che problema c'è? Adesso hai un'assenza a scuola e ti sei finalmente svegliato tardi per una volta!» dico, lui continua a girovagare per la mia stanza con il pigiama di mio padre che gli sta leggermente largo.

Che idiota.

=

«Frena, frena. Jeongin ha dormito qui? Nel tuo letto?» chiede Jieun, seduta sulla sedia della mia scrivania. Annuisco.

«Che sporcaccioni!» esclama Jisung, seduto sul mio letto con un chupa-chups fra le labbra. Arrossisco, lanciandogli una penna che gli finisce dritta sulla fronte.

«Insomma...non mi aspettavo che i fratelli dormissero insieme.» Jieun mima le virgolette con le dita alla parola 'fratelli'.
«Ha già dormito qui!» esclamo, dondolandomi sulla sedia.

I miei amici spalancano gli occhi e io sbuffo.
«Intendo sul divano, stupidi!»
«Menomale o saresti rimasta incinta di almeno dieci bambini!» gesticola Jisung.

«Smettila, Han fottuto Jisung!» esclamo, iniziando a rincorrerlo per la mia stanza e prendendolo a cuscinate.
Stanca e con i nervi a fior di capelli, torno a sedermi sulla sedia e a gesticolare con la matita.

«Io non vedo Jeongin come un...fidanzato. Siamo solo migliori amici, tutto qui.»
«Dicono tutti così, sempre.» borbotta Jieun, sfogliando le pagine del suo libro di matematica per cercare gli esercizi.

«Migliori amici con benefici!» esclama il moro, adesso disteso sul pavimento. Gli tiro un cuscino.
«Smettila, Jisung! Non sei divertente!» urlo, mentre la mia migliore amica ride.

«Beh...un po' lo è.» ammette la ragazza dai capelli viola.
«Visto?» Jisung la indica felice e si alza leggermente per darle il cinque.

«Sul serio, vi odio entrambi.»

[ 🎲 ] 𝐖𝐑𝐈𝐓𝐓𝐄𝐍 𝐈𝐍 𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐓𝐀𝐑𝐒 - 𝘆.𝗷𝗶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora