Percy jackson e gli dei dell'Olimpo: il ladro di fulmini
Appena fu letto il titolo ci fu nuovamente un lampo di luce e riapparvero i Fati, accompagnati da tre persone.
I Fati dissero: "Abbiamo deciso di far unire altre tre persone alla lettura, due saranno fondamentali per tutta la durata dei primi cinque libri, l'altra l'abbiamo portata solo per farla stare con i figli, e per goderci la faccia della regina degli dei. Vi avvisiamo inoltre, che abbiamo attivato una maledizione su di voi, ma lo scoprirete nel corso della lettura!" detto ciò si dileguarono.
Tutti quanti osservarono i nuovi arrivati, chi li riconosceva (semidei e dei) e chi non li conosceva (Titani).
Crono, dopo essersi ripreso da ciò che avevano detto i Fati, prese parola invitandoli a presentarsi.
Un ragazzo con i capelli ricci e la barbetta si fece avanti: "Io sono Grover, il dio della natura selvaggia" e corse subito a sedersi vicino a Percy e alla ragazza, Annabeth, che era seduta vicina a lui.
Un uomo sulla sedia a rotelle si fece avanti: "Io sono Chirone, figlio di Crono!"
Crono guardò esterrefatto il suo nuovo figlio, cosa gli era successo che era su quella sedia e non si alzava? Subito si avvicinò, con curiosità espressa sul viso. Chirone, che vide la sua perplessità disse: "Non preoccupatevi, padre. è solo una copertura, ma scoprirai più avanti chi sono veramente!" Crono annuì. Si sentiva già protettivo nei confronti della sua futura famiglia. Sapeva che in futuro avrebbe fatto qualcosa che ha causato l'odio e la paura che i suoi figli provavano verso di lui. Quando lo avrebbe saputo, si sarebbe appuntato nella testa di evitarlo ad ogni costo. I suoi futuri figli... Guardò verso di loro e vide che avevano preso le sembianze di bambini di 4 o 5 anni, e che lo aspettavano guardandolo con aspettativa e speranza. Nel frattempo, era riuscito a comprendere che Zeus era il più piccolo, anche perchè era l'unico dei sei che aveva preso le sembianze di un bambino di 3 anni. Infatti, chiedeva di essere preso in braccio, cosa che Crono fece subito guadagnandosi un sorriso tra le lacrime del bambino.
"Zeus, piccolo principe, cosa succede? Perchè piangi?" "Papà, hanno rubato il mio fulmine! Vogliono detronizzarmi, come è successo a te e al nonno! Ho paura!"
Crono non sapeva cosa dire, ma cercò come meglio poteva di consolare il figlio più piccolo.
La donna rimasta si guardò attorno e successivamente disse, con un grande sorriso: "Io sono Leto, figlia di Crio!"
Dopo che pronunciò queste parole Crio si alzò e cercò di correre ad abbracciare la figlia, ma fu preceduto. I due gemelli che si erano presentati in precedenza, quello biondo e quella ramata, corsero verso di lei al grido unisolo di "Mamma".
Crio capì che quei due erano anche i suoi due nipoti, oltre che di Crono, quindi chiese al fratello se poteva portarli vicino a lui e alla sua famiglia, richiesta che Crono accettò.
"Chi inizia a leggere?"
Crono si alzò e disse: "Direi che il padrone di casa dovrebbe avere questo onore! Su sedete tutti, iniziamo questa avventura!"
Aprì il libro e lesse: "Disintegro accidentalmente la prof di matematica."
Subito si levarono domande come "Come si fa a disintegrare accidentalmente qualcuno?" e la risposta di Percy fu: "Succede quando non hai idea di cosa stia succedendo!"
I Titani si guardarono tranne Crono che fece il broncio. Sì, la somiglianza di famiglia tra quei due era evidente.
Non ho scelto io di essere un mezzosangue.
I Semidei si guardarono annuendo, lasciando tutti gli immortali a guardarli preoccupati. Essere un mezzosangue dovrebbe essere un onore per loro, ma non sembravano molto felici. Non volevano ammetterlo, ma avevano paura di continuare a leggere.
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Come cambiare il futuro in uno migliore [PJO]
FanfictionI Titani si ritrovano nella sala del consiglio del Monte Otri insieme a degli immortali che sostengono di essere i figli del loro buon sovrano e a dei mortali che sostengono di essere i nipoti di Crono. Come reagiranno alla lettura dei libri? E a t...