Come cambiare il futuro in uno migliore [PJO]

Prologo

Era una giornata tranquilla per i Titani. 

Da quando Rea e Crono avevano annunciato che aspettavano un figlio, tutti i Titani erano ansiosi di conoscere il nuovo arrivato o la nuova arrivata. Rea sosteneva che fosse un maschio, Crono sperava in una femmina. 

I due sovrani dei Titani avevano deciso di ritirarsi nel loro palazzo per permettere a Rea di riposarsi, dal momento che il parto sarebbe stato a breve. Decisione che venne subito smentita dal Fato.

Mentre si dirigevano nelle loro stanze, una forza improvvisa li afferrò e li trasportò nella sala del consiglio del Monte Otri.

Rimasero sbalorditi, dal momento che non se lo aspettavano. Loro, come d'altronde anche i loro fratelli e le loro sorelle. Atlante fu il primo ad avvicinarsi alla coppia, preoccupato. 

"Fratello, cosa succede? Perchè ci hai riconvocato dopo la riunione? Pensavo avessi detto che volevi che tua moglie si riposasse?" gli chiese con preoccupazione. 

"Si fratello, era esattamente quello che stavamo andando a fare, quando una forza molto potente ci ha avvolti e trascinati qui. Non sappiamo come sia possibile!" gli rispose Crono, sperso come lui, e anche preoccupato per la moglie. 

Moglie che, nel frattempo, aveva la stessa conversazione con le sorelle.

Improvvisamente una luce improvvisa si presenta e i Titani, preoccupati per i loro sovrani e, soprattutto, le loro mogli/sorelle, si disposero intorno a loro con le armi sguainate. Crono stesso sguainò la sua falce e si pose a difesa della moglie. 

Quando la luce si dileguò davanti a loro scoprirono che c'erano otto uomini e sei donne. Ognuna di quelle persone esprimeva potere e dominio, sembravano più potenti di Crono stesso. Tutti i Titani avvertivano il bisogno di inchinarsi al loro cospetto e di seguire per filo e per segno ciò che avevano da dire.

Colui che appariva come il capo e a cui tutti sembravano fare affidamento disse: "Dove siamo? Perchè siete liberi dal Tartaro? Sta iniziando una nuova guerra?", ma una delle donne, una giovane, ma che sembrava che tutti seguissero, rispose: "Pace, fratello! Non vedi che sono spersi quanto noi? Non conoscono neanche loro il motivo per cui sono qui, non iniziare di nuovo con la tua paranoia!" al che il fratello si abbassò con imbarazzo.

Crono prese subito la parola: "Hai ragione, giovane donna! Non sappiamo perchè siamo qui! Io e mia moglie stavamo andando nelle nostre stanze per farla riposare dal momento che il parto dovrebbe avvenire a breve, poichè, come puoi vedere, aspetta il nostro primo figlio ", mentre parlava notò che uno dei ragazzi dietro sussurrò qualcosa a una ragazza al suo fianco," ma, permettetemi di chiedere perchè io e miei fratelli dovremmo essere nel Tartaro!"

Mentre la donna stava per rispondere, una nuova luce si diffuse nella stanza e questa volta ad apparire furono dei ragazzi e delle ragazze ancora più giovani dei precedenti. Avevano un'aura molto più debole e sembravano mortali.

Un ragazzo li guardò e disse: " Dove siamo? Perchè siete liberi dal Tartaro? Sta iniziando una nuova guerra?, ma questa volta tutti coloro che erano dietro di lui sguainarono le armi e si misero in posizione di battaglia. 

I titani non si aspettavano minimamente che dei bambini si aspettassero di combattere, dal momento che una delle leggi che vigevano era che i bambini dovessero essere protetti e che erano un dono del fato. 

Parlando di Fato, apparvero nella stanza e tutti si inchinarono al loro cospetto.

Cloto disse: "Titani, dei e semidei! Vi abbiamo riuniti in questa stanza per assistere alle crudeltà del futuro per voi Titani e del passato per voi dei e semidei! Sappiamo che non si può assolutamente intervenire nel tempo, ma in questo caso è doveroso! Molte azioni non sarebbero mai dovute accadere, ma si può rimediare! Vi lasciamo 15 libri da leggere per capire il futuro e per migliorarlo! Ogni persona con poteri divini non potrà usarli, sarete tutti mortali e vi siederete tutti come la famiglia che siete! Ora presentatevi tutti!" dopo queste parole il Fato se ne andò e lasciò al loro cospetto i libri che avrebbero cambiato il loro futuro.