𝐈𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐎𝐦𝐛𝐫𝐚

𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏 - 𝐒𝐞𝐢 𝐮𝐧 𝐌𝐚𝐠𝐨

Harry Potter si svegliò di soprassalto, colpendo violentemente la testa nello spazio angusto del ripostiglio del sottoscala. Soffocò un grido di dolore, prima di massaggiarsi vigorosamente la testa.
Mancava solo che i Dursley lo sentissero e lo punissero per far capire a 'questo maledetto ragazzino' di non disturbare le persone oneste. 
Sospirando, si lasciò cadere sul letto, ripensando a quello strano sogno che lo aveva svegliato per tanti anni. 
Prima udiva le urla strazianti, poi una risata fredda e acuta che avrebbe fatto gelare il sangue a chiunque l'avesse ascoltata e all'improvviso vedeva un lampo di luce verde.

Stanco, si rassegnò a alzarsi e cominciò a vestirsi: sua zia sarebbe sicuramente venuta a svegliarlo presto.

Infatti, due minuti dopo arrivò Petunia Dursley che bussò bruscamente alla porta ripostiglio del sottoscala, chiedendogli di preparare la colazione.

Rassegnato, Harry uscì da lì e si diresse verso la cucina, dove cominciò a preparare tutto. 
Era meglio che la colazione fosse pronta prima dell'arrivo di suo zio se non voleva subire la sua ira.

Mentre metteva la pancetta nei piatti, arrivò velocemente suo zio, seguito da suo cugino che si dirigeva rapidamente a fare colazione. 
Senza prestare ulteriore attenzione a Harry, la famiglia si sedette e cominciò a mangiare tranquillamente. 
Approfittando di quel breve momento di tregua, Harry si allontanò discretamente.
Prese un pezzo di pane dalla cucina e si diresse in bagno. 
Lì fece una rapida doccia e altrettanto velocemente ritornò nella sala da pranzo per sparecchiare il tavolo, ora completamente vuoto.

Una volta terminato la sua faccenda, lo zio entrò nella stanza, avvisandolo della sua presenza e Harry dritto e attese che parlasse.

"Ragazzo. Come già sai, domani passeremo una settimana da Marge per festeggiare il nono compleanno di Dudley. 
Quindi non c'è bisogno di dirti che la casa dovrà essere immacolata al nostro ritorno. Oggi aiuterai Petunia a preparare le nostre cose, senza dimenticare di aiutarla a pulire la casa. Prima di partire ti lasceremo una lista di faccende da svolgere durante la nostra assenza." lo guardò attentamente per un attimo e poi aggiunse: "E ti avverto, ragazzo mio. Se qui dovesse succedere la minima cosa strana, riceverai la peggior punizione della tua vita."

Harry rabbrividì. Per quanto fosse felice di poter trascorrere una settimana senza i Dursley, la paura che potessero accadere cose strane lo spaventava.

Harry Potter sapeva delle cose strane, visto era più giovane era stato inseguito dalla banda di Dudley nel cortile della sua scuola, spaventato era scappato e, in qualche modo, era finito sul tetto della scuola. 
I Dursley erano stati intransigenti e lo avevano chiuso nel ripostiglio del sottoscala senza cibo per una settimana, nonostante le proteste di Harry che li implorava di credergli che non aveva idea di come fosse arrivato su quel tetto.

O anche quando sua zia Petunia gli aveva tagliato i capelli, lasciandogli solo una ciocca per nascondere quella 'orribile cicatrice'. Harry aveva pianto a lungo quella notte, pensando allo scherno che i suoi compagni di classe sicuramente gli avrebbero fatto il giorno dopo quando lo avrebbero visto arrivare con la testa rasata.

Ma non era così. Harry aveva scoperto il giorno dopo, tra le grida sconvolte di sua zia, che non solo gli erano ricresciuti i capelli ma che erano anche più lunghi di prima.

Infatti, i suoi capelli, invece di essere corti e perennemente in disordine, ora gli arrivavano fin sotto le spalle e tutto questo in una sola notte! 
Ricordava ancora le botte che gli aveva dato suo zio, mentre urlava come un forsennato che era un mostro.

Annuendo, si affrettò a raggiungere sua zia per aiutarla a prepararsi per la partenza.

La giornata trascorse velocemente e senza incidenti, a parte le urla di Dudley, il quale si lamentava di non poter portare la sua console a casa di sua zia.