Capitolo 1

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Haylen

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Haylen

Sono alla Stanford University.

Sono alla Stanford University e mi manca l'aria. Tutto intorno a me si muove, il campus è un fiume di studenti che scorre senza sosta, ognuno con la propria direzione, il proprio scopo, e io mi sento intrappolata in una bolla, isolata dal caos che mi circonda, come se l'aria non arrivasse davvero fino a me.

Stringo forte i manici della mia borsa nera, cercando un appiglio, qualcosa che mi ancora alla realtà. Sbatto le palpebre, provando a schiarire la mente, ma è come se il peso di tutto questo nuovo mondo si stesse schiacciando contro di me. Le aspettative, le nuove responsabilità, il passato che mi segue come un'ombra. Stanford dovrebbe essere l'inizio di una nuova avventura, ma ora mi sembra solo un labirinto nel quale non riesco a orientarmi.

Respiro a fondo, cercando di ritrovare un minimo di controllo, ma la verità è che sono fuori posto.

Arrivare in questo college per la prima volta sembra di entrare in un film già visto. Ogni cosa è un cliché: gli edifici gotici maestosi coperti di edera, i gruppi di studenti che chiacchierano nei cortili, l'aria fresca e frizzante dell'autunno che profuma di nuove possibilità. Ogni passo tra questi muri secolari mi ricorda la scena di qualche vecchio film d'epoca, dove l'eroina entra per la prima volta in un mondo d'élite, pronta a cambiare la propria vita. E forse è proprio questo il problema. Sembra tutto troppo perfetto, troppo... già scritto.

Ma so già che per me non sarà così semplice.

C'è qualcosa di sottile, quasi impercettibile, che mi fa capire che Stanford non sarà la mia favola perfetta, che non basterà un po' di fatica e un sorriso smagliante per ottenere quello che voglio. Forse perché io stessa non sono la classica ragazza arrivata qui con le tasche piene di sogni e ambizioni facili. Mi sento diversa, e quella sensazione si fa più forte a ogni passo.

Stanford rappresenta opportunità, sì, ma di quelle che ormai nessuno si aspetta per me. Non mi interessa diventare la studentessa modello, entrare nei circoli giusti o far parte della giusta élite. Non voglio essere etichettata come quella che "ce l'ha fatta" solo perché è entrata in uno dei college più prestigiosi del mondo. Non sto cercando un finale da copione, con la laurea in mano e un lavoro perfetto subito dopo. No, io cerco qualcosa di diverso, qualcosa che ancora non riesco a definire, ma che sento già pulsare sotto la superficie di tutto questo perfetto quadro accademico.

Forse è la sfida, forse è il caos. O forse, voglio solo trovare la mia strada in mezzo a tutte queste aspettative.

Stanford, per quanto sembri il luogo delle promesse, non sarà una passeggiata. Lo capisco guardando le ombre che si allungano tra i chiostri, osservando i volti di chi mi passa accanto, così sicuri, così convinti di essere già dove dovrebbero essere. Io invece non mi sento affatto arrivata.

Sono quì solo perché mia madre desiderava che io frequentassi questo college, e anche se lei non c'é più, voglio renderla orgogliosa di me.

Sono solo all'inizio di qualcosa che mi cambierà, e lo so.

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