Pov Aaron
Prima superiore
Mi diverto molto ad osservare il mio nuovo compagno di banco. Sembra un tipo veramente interessante.
Si è trasferito da poco nella nostra città da un paesino non molto lontano da qui. Non è di molte parole, ma ha un qualcosa di interessante.
Non ha voluto dirmi il suo nome nonostante io mi sia presentato a lui, ma forse era solo un po' timido. Riuscirò farlo diventare più socievole. Era un promessa
Seconda superiore
Dopo un anno che siamo in classe insieme non vuole proprio rivolgermi la parola nonostante tutti i miei tentativi. Ho provato in tutti i modi a farlo integrare anche nel mio gruppo della classe ma zero. Sembrava indifferente a tutto e tutti.
Un po' mi dispiace perché lo vedo sempre da solo nel suo mondo ed è abbastanza triste. Ho sempre cercato di aiutarlo quando vedevo che aveva qualche difficoltà in alcune materie, ma mi ha ignorato alla grande.
Non mi piace arrendermi. È una cosa che odio, ma avvolte ammetto che non puoi costringere una persona a creare dei rapporti contro la sua volontà.
Il cambio c'è stato a metà seconda. Stavo giocando a basket nel campo vicino alla scuola quando una voce a me sconosciuta mi richiamò.
«Scusami» mi chiese dell'estremità del campo. Atterro sui piedi e mi giro con il fiatone verso quella persona. È il ragazzo nuovo.
«Sei Aaron Hess giusto?» mi domanda avvicinandosi. Gli rivolsi un sorriso e annuì
«Volevo chiederti..non ho capito bene il problema del prof di fisica. Se non è un disturbo.. ti andrebbe di spiegarmelo?»
Spalancai gli occhi dalla sorpresa e corsi subito da lui. Indietreggia leggermente, forse l'ho spaventato un po'.
«Certo! A patto che mi dici il tuo nome. Non aiuto chi non conosco» gli feci l'occhiolino e lui arossi leggermente.
«Mi chiamo Markus Wilson» cercò di farmi un sorriso ma con scarsi risultati. Apprezzai lo stesso il gesto.
«Bene. Ti va bene se lo svolgiamo qui? Non mi va di tornare a casa» mi avvicino al mio borsone e prendo l'asciugamano per tamponare il sudore sul mio corpo.
Sento lo sguardo di Markus che mi scruta senza nascondersi. Mi giro e faccio incontrare i nostri occhi.
«Ti sta piacendo ciò che vedi?» gli chiedo mostrandogli un ghigno. Pensavo che la mia frase lo avrebbe imbarazzato, invece si avvicina a me continuando a guardarmi.
«Beh..non posso negare che fai un certo effetto. Capisco perché tutte le ragazze ti stanno dietro»
«Peccato che a me piace darlo ai ragazzi carini come te.» dichiaro facendogli un altro occhiolino per poi raccogliere il mio borsone e allontanarmi verso un bar.
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The secret of love
Teen Fiction«Siamo troppo diversi sonnenschein.» «Non sei stato tu a dirmi che la diversita rende bello questo sporco mondo?» «Pensi davvero che due persone che sono come il sole e la luna possano avere qualcosa a che fare?» «L'eclissi è l'unione del sole e...