REFLEX

REFLEX -CAPITOLO 4-

Note iniziali: Se ne avete la possibilità, l'ultima scena leggetela con in sottofondo Car's Outside o Forgive me di Jurrivh.

Capitolo 4

Sorrento, Agosto 2024

Il sole in Italia sembrava volesse incenerire qualsiasi forma di vita lì presente. Luke amava l'estate e il mare ma quel caldo onestamente stava iniziando a renderlo irritabile. Piegò le ginocchia e l'acqua fresca del mare gli arrivò fino al collo dandogli un po' di sollievo. Antonia nuotò nella sua direzione e lui l'afferrò in un piccolo abbraccio aiutandola a stare a galla. Si trovavano a Sorrento insieme ai loro amici per l'ennesima vacanza dell'estate. Da giorni non facevano altro che partecipare a festini, aperitivi e giri sullo yacht, a cantare, ballare e brindare. Non che non si stesse divertendo o che non amasse essere in vacanza, ma dentro di lui stava iniziando ad avvertire una strana sensazione di vuoto e solitudine. Si era detto che era da stupidi sentirsi soli quando in realtà si era in compagnia di amici e fidanzata, eppure quella sensazione era sempre lì.... che scavava e si espandeva dentro di lui come un virus.

Antonia stava raccontando qualcosa; qualcuno rise e Luke si sforzò di prestare attenzione e accennare un sorriso giusto per dimostrare di essere partecipe. In quei giorni l'avevano rimproverato di essere troppo taciturno e distratto, gli avevano anche chiesto se ci fosse qualcosa che non andasse ma lui aveva negato.

Gli ultimi due anni erano stati pazzeschi; una continua corsa contro il tempo con le riprese della terza stagione e l'inizio del Tour. Non aveva avuto un attimo per lui, per raccogliere i pensieri, per fermarsi a riposare e godere i frutti del suo lavoro. Era stato così ossessionato e risucchiato dal mondo Bridgerton da aver completamente dimenticato cosa significasse ritornare ad una vita normale. Una vita con dei ritmi lenti; come svegliarsi la mattina senza la preoccupazione di girare qualche scena o partecipare a qualche intervista. Lui e Nicola avevano dato tutto; tutto il loro tempo, tutto il loro sonno, tutto il loro cuore in quel progetto... ed avevano dato talmente tanto che adesso si sentiva spossato, vuoto, sfibrato. E quando il tour era finito, quando ormai Bridgerton era andato in onda e ognuno era ritornato alla propria vita, Luke si era sentito perso. Aveva iniziato a temere di non sapere più quale fosse il suo posto; come se la sua vecchia vita non gli appartenesse e vivesse in bilico tra due realtà che cozzavano tra loro. Era sfiancante.

-Tutto bene, Luke?- gli chiese Antonia stampandogli un bacio sulla guancia.

-Certamente- disse provando a risultare convincente.

Nel tardo pomeriggio Luke decise di andare a farsi un giro mentre le ragazze si lavavano e si truccavano per la serata. Non aveva voglia di aspettarle. Gli altri invece avevano deciso di restare sullo yacht per una partita alla play; un'idea che inizialmente lo aveva stuzzicato ma che poi aveva accantonato per restare un po' da solo. Aveva indossato un berretto e messo gli occhiali da sole così che non lo riconoscessero; la mattina infatti era già stato intercettato da alcune fan.

Così s'incamminò nella via meno trafficata e si diede un'occhiata intorno. C'erano tutti quei negozietti artigianali che a lui facevano letteralmente impazzire. Amava la quiete dei paesini italiani ma soprattutto amava conoscerne la cultura. Decise di entrare in un negozio di legno intarsiato (prodotti tipici del posto) dove un artigiano decorava abilmente oggetti in legno. Altre due persone davanti a lui osservavano i suoi lavori con fantasie e colori molto particolari; c'erano scacchiere, vassoi, quadretti, tavolini, un po' di tutto. Luke ne rimase affascinato e perlustrò tutti gli scaffali con profondo interesse. Una scatolina graziosa catturò immediatamente la sua attenzione. Era piccola e poteva starci benissimo nel palmo della sua mano; l'aprì e una musichetta dolce si levò nell'aria. Luke sorrise, era buffo come quel piccolo carillon lo riportasse immediatamente a Bridgerton, ricordandogli l'era regency e tutti quegli oggetti che gli scenografi sparpagliavano sul set. Ridacchiò al pensiero di Nicola che adocchiava e chiedeva sempre il permesso di riportare qualcosa a sua madre.