1. Tessa

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<<Tessa!!! È ora di andare o faremo tardi!>>. Disse mio padre iniziando a scendere le mie valigie.

<<Arrivo!>>. Dissi dandomi una bella sistemata ai miei folti capelli ramati.

Misi le mie solite Converse, presi le valigie e prima di uscire dalla mia camera (da oggi non più mia), la guardai attentamente pensando quanto mi mancherà nelle prossime settimane.

<<Tessa non te lo ripeterò di nuovo,
scendi!!>>.

Oggi proprio non era una buona giornata.

Presi le ultime valige e con uno sguardo nostalgico salutai camera mia.

<<Okay sono qua dammi il tempo di scendere le ultime cose cazzo>>.

<<Signorina moderiamo il linguaggio! A casa Jonson non sono accettate queste volgarità.>>

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo, con mio padre era meglio non rispondere.

Passai tutto il viaggio in macchina con le mie cuffiette che non mancavano mai e folklore al massimo nelle mie orecchie.

Adoravo il Messico e sapere di dover trasferirmi a milioni di chilometri di distanza mi faceva stare male.

Avrei lasciato i miei amici e la mia quotidianità in un posto che aveva tutto il mio cuore.

Gli ultimi anni erano stati diversi dopo la perdita di mio nonno. Io e mio padre passavamo molto tempo con lui, ma appena qualche anno dopo morì, da noi in famiglia le cose cambiarono, io cambiai.

Non ero più la solita bambina vivace di casa. Incominciai a diventare scontrosa, a deviare di più i rapporti con le persone per paura di essere abbandonata.

Mi avevano tolto il mio migliore amico e la mia persona ne stava risentendo la mancanza.

<<Aiutami a prendere le valige tesoro>>.
Dai miei pensieri mi risvegliò mio padre.

Gli annuì e senza aggiungere alcuna parola presi gli ultimi bagagli. Aspettammo in areoporto non più di un'oretta, il tempo di fare i controlli e una veloce colazione.

<<Per coloro che devono partire alle 10:30 verso San Francisco si mettano in fila tra cinque minuti>>.

<<Amore devi andare. Stai attenta, chiamami quando arrivi e bada a tua madre. Chiamami ogni sera, voglio sapere come continua la vita della mia bambina>>.

Disse dandomi un vasto bacio in fronte come faceva quando ero solo una bambina.

<<Ti voglio bene papà. E prima che tu me lo richieda, si ti chiamerò ogni sera promesso>>.Dissi stringendolo a me non sapendo quando lo avrei rivisto.

Ci scambiammo gli ultimi saluti e mi diressi verso le porte per salire sull'aereo.

<<Biglietto prego>>.

Rovistai nel mio zaino in cerca del mio biglietto e lo porsi alla signorina accanto a me.

<<Ecco a lei>>.

Mi indicò il mio posto aiutandomi con le valige e finalmente mi misi a sedere.

Sfinita crollai e mi lasciai alle spalle le ultime ore.

I WANNA BE YOURSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora