11. Tessa

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La sveglia suonò, così mi alzai e mi preparai per andare con Dean.

La porta di camera mia si aprì.

<<Andiamo Tess>>.

<<Non ho ancora fatto la piastra, dammi dieci minuti>>.

<<Non ti azzardare a piastrarti i capelli mi piacciono così >>.

Così lo ascoltai e scesi le scale. Intravedevo dalle finestre del piano di sotto la luce del sole spaccare i vetri delle finestre.

<<Quindi dove andiamo?>>.

<<Lo scoprirai presto >>.

<<Voglio saperlo, metti che tu mi stia rapendo. Come dovrei reagire?>>.

<<Che cretina che sei, Tessa >>. Gli feci una smorfia che lo fece ridere.

<<Prendi il casco io accendo la moto >>.

Lo trovai accanto l'ingresso della casa e me lo misi prima di chiudere la porta di casa.

Il cielo era magnifico. I colori si sfumavano tra l'azzurro e il rosa, donando al cielo una tonalità ammirevole.

Salii sulla sua moto e così partimmo, sfrecciando tra le strade ancora deserte.
Non avevo mai visitato questa zona della città, ci trovavamo in un posto sperduto nel nulla. Eravamo immersi nel verde l'aria era frizzante e io mi godetti ogni secondo in cui i miei occhi osservavano il panorama.

Dean posteggiò la moto vicino ad un albero, parecchio alto, e mi aiutò a scendere dalla sua imponente moto ‚porgendomi il suo braccio.

Essendo mattina presto, l'aria era piuttosto
fresca, così Dean si tolse la sua felpa e me la porse.

<<Come hai capito che...>>.

<<Non finire quella frase, altrimenti me la rimetto io>>.

Mi misi a ridere, era buffo quando faceva la parte del cattivo ragazzo, che alla fine non era.

Mi portò verso di sé.

<<Cos'hai da ridere, Evans?>>.

<<Non ridi più?>>.

Averlo così vicino, mi provocava un tornado di emozioni.

Aveva dei capelli stupendi, scuri come la pece. Diedi ascolto ai miei pensieri intrusivi e glieli toccai.

<<Ti piacciono i miei capelli, Tess?>>.

<<No, volevo solamente trovare un modo per strapparteli tutti, stronzo>>.

<<Come siamo aggressive stamattina, conserva la tua aggressività per altri momenti, Evans >>.

<<Dean!>>.
Gli diedi un colpetto sul braccio.

<<Allora, come mai hai voluto portarmi qua>>.

<<Ero annoiato>>.

<<Certo certo>>.

<<Cosa c'è ragazzina, pensi che lo abbia fatto perché tu mi piaci?>>.

<<Magari sì, Wilson>>.

Scandii ogni singola lettera guardandolo negli occhi.

<<Non fare così Tessa. Altrimenti penserò che io ti piaccia...>>.

<<Ti piacerebbe>>.

<<Si, mi piacerebbe in realtà>>.

Imbarazzata evitai il contatto visivo con Dean e mi sedetti sul prato. Dean fece lo stesso e si mise accanto a me.

I WANNA BE YOURSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora