Il mio stomaco mi stava implorando di mangiare qualcosa già da un pò, così mi alzai e andai giù a recuperare qualcosa da mangiare Mi pettinai i capelli che nel corso della notte si erano arruffati e
rimasi a guardarmi allo specchio per qualche secondo.<<Se mi vedessi bella sarebbe tutto più semplice>>.Osservai il mio riflesso con disgusto e per mettere fine al mio malessere uscì dalla camera. Chiusi la porta e andai a sbattere contro qualcuno. <<Guarda dove metti i piedi cogliona>>.Mi girai di scatto, prima di proferire alcuna parola osservai la faccia di colui che mi stava parlando. Era alto, tanto alto. Due occhi affilati mi fissarono con sfacciataggine. <<Non ti avevo visto>>.
<<Ti è bastato avermi fissato per interi secondi, oppure vuoi rimanere qua a fissarmi per sempre. >> Disse lui con un sorriso che mi penetrò nelle ossa.
Non risposi,lo lasciai difronte alla porta di camera mia e scesi le scale per andare a mangiare qualcosa, ma un braccio piuttosto grande mi fermò.
Mi girai di scatto e nemmeno il tempo di dire una parola il suo corpo mi si parò davanti per non farmi passare.
<<Levati>>.Gli dissi cercando di evadere dalla sua stazza imponente.
<<Dove credi di andare tu? .Questa è casa mia>>. Disse lui continuando a mettere fine tra i pochi centimetri che ci separavano. ‹< Da adesso non più>>.Risposi io donandogli uno dei sorrisi più falsi che abbia mai fatto.
Lui mi lasciò andare e scese con me le scale.Avevo le guance in fiamme ma
feci finta di niente.
<<E così tu sei la figlia di Melanie>>.
<<Sono proprio io›› .Dissi fingendomi entusiasmata.
<<Te lo dico subito adesso, non puoi invadere i miei spazi,hai il divieto di entra...>> Non lo feci nemmeno finire di parlare e me ne andai lasciandolo solo.
Lui mi raggiunse con un passo che equivaleva a tre dei miei. <<Senti ragazzina, non so chi cazzo tu sia, ma quando parlo preferirei non essere interrotto, chiaro?>> Tremai,un pò per la paura di cosa mi potesse fare. E annuì. Trattenni le lacrime, che mi tradirono amaramente rigando di tristezza le mie guance. Per un 'attimo nel suo sguardo notai senso di colpa.Probabilmente per avermi risposto così senza conoscermi.
<<Sono stato troppo duro con te,però delle semplici lacrime non mi
impietosiscono più di tanto ‚Jonson>› .Se n'è andò lasciandomi sola nel bel mezzo del salone. La mia vita andava di peggio in peggio. Le mie lacrime erano la prova di tutto lo stress e malumori provati nelle ultime settimane.Pensierosa mi diressi in cucina per prendere finalmente da mangiare. Mi preparai delle crêpes, parere mio mille volte meglio dei pancakes .Le farcì con della nutella e me ne divorai una. Chiusi gli occhi per approfondire la sensazione di piacere che avevo in bocca. <<Per me niente?
>>.Mi sussurrò all'orecchio qualcuno toccandomi i capelli. Saltai in aria e la presenza accanto a me si mise a ridere.
Lo squadrai dalla testa ai piedi e non risposi. <<Donna da poche parole,eh?
>>. Non risposi come tutte le volte in cui mi aveva rivolto la parola e lo ignorai.Si sedette accanto a me recuperando una delle crêpes che avevo farcito qualche minuto fa. <<Ma quanta cazzo di nutella metti dentro ste cose>>. Lo guardai. <<Puoi sempre non mangiarle >>. Gli dissi io continuando a mangiare la mia di crêpes. Il silenzio stava diventando pesante nella stanza. <<Come ti chiami?>>. Mi guardò osservandomi il viso assonnato. <<Dean>>. Mi aspettai che chiedessi come mi chiamassi ,ma lo stronzo non lo fece. Dopo qualche minuto si alzò dallo sgabello in cui si era seduto per mangiare e recuperò il suo pacchetto di sigarette per andare a fumare. Prima di uscire fece dei passi indietro e si posizionò difronte il mio viso. <<Vado a fumare bella
addormentata>›.Per un secondo mi permisi di fissargli le labbra piene e rosse come una ciliegia. Lui mi guardò negli occhi intensamente. Sentivo il suo sguardo bruciarmi
addosso.<<Cazzo>>.Disse lui alzandosi di scatto mettendo distanza tra di noi.
Rimasi impalata a fissare il vuoto .Pensai tra me e me quanto fosse strano e quanto già non lo sopportavo. Non era un bene.
Il rumore della porta che si chiudeva mi risvegliò dai miei pensieri e me ne andai in camera mia. La scuola sarebbe iniziata tra quattro giorni e io non ero mentalmente pronta per affrontare questo nuovo inizio.Avevo paura.
Mi feci una doccia per sciacquare via tutti i miei problemi per qualche minuto. Usai il mio shampoo alla vaniglia e cocco. Mi feci liscia, come ogni santo giorno della mia vita. Perché sin da quando ero solo una bambina i capelli ricci erano sempre stati una mia grande insicurezza.Così appena uscita dalla doccia,me li asciugai con phone e piastra. Mi misi su un maglioncino grigio per stare al caldo e dei pantaloncini corti. Mi truccai un po' per sentirmi meglio con me stessa e diedi un ultima spazzolata ai capelli.
Presi le chiavi di casa che mi aveva fatto fare mia madre per me e decisi di fare un giro il città. Scesi le scale e nemmeno il tempo di aprire la porta, che qualcuno alle mie spalle mi afferrò spostandomi verso il muro accanto all'uscita della casa. <<Ancora tu
>>. Dissi io cercando di divincolarmi dalla sua presa. <<Sei sotto la mia responsabilità,non puoi uscire senza il mio permesso>>.Cercando di non mostrargli quanto fossi nervosa lo fissai. <<Beh,se tu non l'avessi capito io voglio uscire,quindi non mi interessa cosa Melanie ti abbia detto perché ho intenzione di uscire!!>> Riuscii a liberarmi dalla sua presa e uscì dalla porta di casa correndo come una pazza.Sorrisi sentendomi finalmente libera, finché qualcuno non mi sollevò in braccio come se fossi una piuma.
<<Lasciami stare!! Aiuto, qualcuno mi salvi da quest..>>.Dean mi tappò la bocca con la mano libera e io gli diedi
un morso per continuare a sbraitare parole per divincolarmi dalla sua presa.
<<Ragazzina te lo avevo detto, con me non si scherza.>>. Mi stancai di gridare e mi rassegnai,ero fin troppo debole rispetto a lui. <<Ti odio>›. Risposi quando mi buttò nel divano del salotto.
<<Sappi che è reciproco››. Rispose lui sedendosi accanto a me. Decisi di accendere la televisione per riguardare le pagine della nostra vita, ma Dean mi rubò il telecomando dalle mani. <<Ridammelo!>>. Misi il broncio e cercai di rubarglielo a mia volta dalle mani. <<Non ci penso proprio>› .Non mi arresi e di scatto mi alzai posizionandomi difronte la sua imponente stazza. Dean mi prese dai fianchi e mi posizionò a cavalcioni su di lui. Arrossii e cercai goffamente di alzarmi.Ma le sue mani strinsero di più la mia carne. <<Non parli più eh?>>.
Mi sfiorò le punte dei capelli ramati e io rimasi ipnotizzata dai suoi occhi verdi come lo smeraldo. Cazzo se questo ragazzo era sfacciato, era la sfacciataggine in carne ed ossa. Continuò a toccarmi i capelli con la mano sinistra,allora mi feci coraggio. e cercai nuovamente di prendere il telecomando ma fini per cadergli ancora più vicina. Rimanemmo a fissarci per secondi eterni,finché la porta di casa non si apri. La presa sui miei fianchi diventò solo un ricordo.Con uno scatto mi posizionai accanto Dean, evitando di sfiorargli un singolo lembo di pelle. Ero rossa come un peperone in viso,lo sentivo dalla velocità in cui scorreva il sangue nelle vene. <<Vedo che avete trovato modo di conoscervi >>. Disse mia madre entrando prima di Travis, il nuovo marito di mia madre. <<Tessa è un piacere conoscerti >>. Disse Travis donandomi uno dei sorrisi più grandi che potesse farmi .A mia volta sforzai un sorriso e notai al mio fianco lo
sguardo di Dean bruciarmi nel corpo.
Così mi girai per guardarlo a mia volta.
Stava ridendo,non capii il motivo, così misi un finto broncio che
probabilmente sembrò parecchio
buffo, perché continuò a ridere. <<Cosa c'è? >>. Gli chiesi trattenendo un sorriso. <<Davvero? Ti chiami davvero
Tessa, come quel film inutile dei due innamorati? >>. Sbuffai. << Beh mia madre è sempre stata una fanatica di After che cazzo ci posso fare›>. Mia madre adorava quel film. Diceva che era la reincarnazione del vero amore.
Quello che si legge soltanto nei libri, così raro da sembrare irraggiungibile. E sempre stata una donna con la testa in aria ,una sognatrice. Viaggiava sempre in cerca di qualcosa che l'avrebbe resa finalmente felice. E il fatto di non essere stata io la felicità che cercava mi
ha fatto soffrire per anni. Dopo la morte della sua migliore amica, le cose cambiarono,lei cambiò.Caroline, la sua migliore amica,era un raggio di sole in persona. Mia madre la adorava con tutta se stessa. Quando morì in quel incidente in aereo, la mamma non fu più la stessa . Da lì, lei perse sempre di più la sua persona, dando vita a un qualcuno che non era. Dean mi svegliò qualcuno che non era. Dean mi svegliò dai miei pensieri. << Dobbiamo mangiare andiamo a tavola>›. Così mi alzai e mi sedetti a tavola.Accanto a me c'era Dean occupato a divorare il suo piatto di pasta con foga. Non avevo molta fame,ma per non essere maleducata decisi di assaggiare un po' la pasta al pesto che avevo sul piatto.
<<Tessa ho fatto la pasta al pesto come piace a te.>>. La guardai. << Se davvero mi conoscesti sapresti che la pasta al pesto non mi è mai piaciuta>>.
Silenzio. Mia madre e Travis si misero a discutere tra di loro di come era andata la mattinata. Mentre io e Dean rimanemmo in silenzio.Qualcosa mi toccò la coscia. Mi irrigidii. Dean sorrise in modo malizioso.
Sapeva l'effetto che aveva su di me. Continuò ad accarezzarmi la pelle. Tremai, non so perché glielo stessi permettendo. Lo conoscevo a mala pena ma fino ad ora era stato l'unico ragazzo con cui avessi avuto un contatto fisico così "ravvicinato". Travis iniziò a chiedere a Dean come fosse andata la giornata e se avesse studiato. Poi arrivò il mio turno, mi domandò se mi stesso trovando bene per adesso .Avevo la mente altrove .la mano di Dean continuava a toccarmi. Non riuscendo più ad essere lucida a causa delle mille emozioni, mi alzai da tavola di fretta e emozioni, mi alzai da tavola di fretta e andai in camera mia. Salii al piano di sopra e appena entrai in camera chiusi a chiave la porta. Mi guardai allo specchio e cercai le mie cuffiette .Le misi nelle orecchie e ascoltai la musica per calmarmi. Sentii qualcuno bussare alla porta , ma ignorai il rumore Continuavano a bussare allora mi diressi verso la porta per controllare chi fosse. Dalla serratura notai che era mia madre. <<Vattene via voglio stare da sola>>. <<Amore...>>. Non la feci finire e la ignorai rimettendomi le cuffiette. Mi distesi a letto e mi addormentai così da dimenticare per un po' il mio stato d'animo.*****
Mi svegliai alle sei del pomeriggio.
Assonnata andai a prendere in cucina un bicchiere d'acqua. Notai scritto un bigliettino con su scritto "Per Tessa e Dean. Siamo usciti per delle commissioni, non torneremo prima delle undici di sera. In frigo c'è la pizza di ieri sera se avete fame. Un bacio Melanie" Sbuffai e mi misi nel divano.
Accesi la televisione e decisi di guardare "Friends" una delle mie serie televisive preferite da quando sono piccola. <<Hai dei gusti talmente scontati che potrei elencarti tutti i film che ti piacciono>>. Guardai Dean sedersi accanto a me . <<E allora?>>. Risposi io continuando a guardare le immagini che apparivano sullo schermo . <<Sei proprio una ragazzina infantile>›. <<Parlò l'uomo di quarant'anni >> . Dissi io con un tono che conteneva sarcasmo. Lui mi sorride e decise di guardare il programma televisivo con me. Si mostrò sempre più interessato proseguendo la serie. Mi brontolò la pancia. <<Hai fame ?>>. Gli chiesi. Lui annuì e decisi di scaldare un po' di pizza che era rimasta. Appena suonò il timer la portai nel tavolino difronte il divano e portai anche un po' di coca cola ,che con la pizza sta da dio.
Mangiamo tranquillamente guardando la tv ,finché Dean mi chiese quando avrei iniziato ad andare a scuola. <<Tra quattro giorni come te coglione >>. Dissi dandogli uno schiaffetto sul braccio. Lui si avvicinò a me e mi sussurrò all'orecchio << Trovi sempre il modo per toccarmi>›. Sentii il suo fiato sul collo. E arrossii. <<Parlò quello che oggi mi ha toccato la coscia, e aspetta? Ah giusto e che mi ha scaraventato sul tuo ventre>>.
Continuai <<Ti devo ancora rinfrescare la memoria?>>. Soddisfatta continuai a guardare la televisione. Lui sorrise in modo sfacciato. <<Mah, in realtà non mi ricordo, mi rinfrescheresti la memoria?>>. mi disse facendo il finto tonto. <<Coglione>>. Risposi io spingendolo nuovamente con il braccio sinistro. Lui mi afferrò e mi rimise a cavalcioni su di lui. <<Ora mi ricordo proprio bene>>.
Disse guardandomi con due occhi affilati come il vetro. << Ti ho toccato qua>>. Disse toccandomi i fianchi. <<Poi qua...>> Disse sfiorandomi le natiche. <<Qua...>> continuò per natiche. <<Qua..>> continuò per minuti.Io arrossii. <<Smettila Dean>>. Dissi con un filo di voce. <<Lo vuoi davvero?>>. Disse avvicinandomi ancora di più al suo viso Cercai di recuperare tutto l'auto controllo che avevo e dissi <<S...Si>>.
Mollò la presa dai mei fianchi e mi fece sedere sul divano. Lui sorrise. <<Si può sapere che cazzo ridi?>>. Dissi. <<Ora ho la conferma>>. Disse guardandomi intensamente. <<Di...Di che cosa?>>. Mi guardò. << Dell'effetto che ti faccio ragazzina>>. Arrossii e lo guardai con aria di sfida. <<Non mi fai nessun effetto ‚te lo posso garantire >>. <<Ah, davvero?>>. <<Vogliamo riprovare?>>. Mi guardò con una intensità che mi penetrò nell'anima.
<<Stai zitto >>. Dissi io sapendo che se gli avessi concesso un altra volta di toccarmi avrebbe avuto di nuovo una conferma. <<Eh Tessa, hai paura di perdere?>>. Mi girai a guardarlo, e con una sfacciataggine che non mi appartiene mi riposizionavi a
cavalcioni su di lui. <<Mai›> . Gli sussurrai sulle labbra carnose.
<<Chi cede per prima lo sguardo perde>>. Disse lui fissandomi le labbra .Mi strinse i fianchi con foga. Gli toccai i capelli Erano neri come il carbone. Squillò il telefono di Dean. La tensione tra di noi era alle stelle.
<<Cazzo Jason che vuoi>>. Disse Dean rispondendo al telefono.
<<Stai scherzando spero?!..... Sisi arrivo subito dammi dieci minuti e sono da te >>. Scesi dalle sue gambe.E timidamente gli chiesi <<Dove vai?>>.
<<Non sono affari tuoi. Rimani qua a casa hai il divieto di uscire>>.
<<Sono sotto la tua responsabilità, Travis ti ucciderebbe se sapesse che mi hai lasciato di sabato sera da sola a casa
mentre tu te la spassi con i tuoi amici>>. Mi squadrò dalla testa ai piedi con rabbia. <<Vatti a vestire hai due minuti, altrimenti rimani a casa >>. Vittoriosa salii le scale e mi vesti di fretta con dei leggings neri e il maglione di stamattina. Misi le converse ,pettinai frettolosamente i capelli e scesi giù per le scale.
<<Andiamo>>. Disse Dean.
Prese le chiavi presumo della sua macchina e chiudemmo casa.
Si fermò difronte una moto nera come la pece. <<Dove si trova la macchina?>>. Mi guardò divertito. <<Macchina?>>. Si mise a ridere. Io capii che sarei salita su quella cosa e incomincia a ridere. <<Senti sto perdendo tempo se non vuoi salire puoi sempre stare a casa >>. Disse ricalcando le parole che avevo usato la scorsa volta per rispondergli. Sbuffai e mi adattai; salii sulla moto e Dean mi porse il suo casco rosso come il fuoco.
Appena partì saltai in aria e mi strinsi a lui. Dean si irrigidii e continuò a girare per le strade di San Francisco con velocità. Era una città magnifica, devo ammetterlo. Appena arrivammo notai le luci di un pub che sembrava ospitare gente di qualunque tipo di età.
<<Andiamo>>. Disse Dean . Così lo seguii ed entrammo.
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LOSS IN THE NIGHT
ChickLitTessa,una ragazza di soli 16 anni,si è appena trasferita dalla madre dopo aver passato la sua intera vita con suo padre. Contrariata dall'idea di cambiare totalmente vita la ragazza non sembra viverla in modo tranquillo, ma nonostante ciò accetta le...