Vous ne la connaissez pas ? C'est Crystal Muller, la honte incarnée.

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Le figure di merda che ho fatto nella vita sono tante ma mai nessuna mi ha lasciata pietrificata come quella di qualche giorno fa

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Le figure di merda che ho fatto nella vita sono tante ma mai nessuna mi ha lasciata pietrificata come quella di qualche giorno fa. Infatti in modo poco cortese ho mandato a quel paese uno dei piloti di Formula 1. Ho messo un grosso guaio al bar del signor Chen che mi ha ringraziato per quello che ho fatto e che non gliene fotte un cazzo delle denunce che gli arriveranno.

Gliene sono arrivate due, nemmeno tante gravi. Entrambe dal pilota. A me? A me non è arrivato nulla forse stanno aspettando il momento per prendermi e buttarmi in cella, chissà la puzza che ci sarà. Vomito solo al pensiero.

Vabbè ormai è tutto passato. Ieri c'è stato il compleanno della mia migliore amica, siamo andati nel club più famoso di Monaco e abbiamo festeggiato fino a tardi. E con tre ore di sonno in corpo abbiamo preso un aereo per Bahrain per il tanto atteso ritorno della F1.

È stata dura convincere Joseph ma appena ha visto i piloti ha cambiato subito idea ha pure detto che farà molto caldo, non per il calore ma per il caldo che proverà quando incrocerà gli occhi di qualche bonazzo single e ci proverà senza pensarci troppo.Io invece sto andando solo per fare compagnia ad entrambi, la mia paura più grande sono i giornalisti. Negli ultimi giorni l'ansia è aumentata sempre di più, abbiamo il vip quindi è semplice incontrare qualcuno che mi conosco nei box che si fa i cazzi suoi. Odio dover rispondere alle domande sul mio infortunio mi fa tornare a il giorno maledetto e soprattutto alle cose brutte accadute in quelle odiose 24 ore.

"Siete pronti?!" Ad urlarlo è Jenny . Indossa una maglietta della Ferrari e dei semplici jeans.
La maglietta le sta leggermente larga ma è così che vanno portate.
Si sta sistemando il cappello firmato davanti allo specchio facendo giravolte e saltelli di gioia. È bello vederla così, è uscita da una relazione tossica e non la vedevo sorridere da un po', non in questo modo.

"Si J siamo pronte, mamma mia che fretta." Joseph fa la sua entrata spaziale. Lui indossa un maglione blu e dei jeans neri con degli occhiali abbinati e una borsa bianca per spezzare e da abbinare con la cintura. Sempre la solita diva senza nemmeno un cappello messo male.

"Si Donatella, siamo pronte." Sbuffa per il soprannome e ci sorpassa ad entrambe borbottando qualcosa di indecifrabile che probabilmente era un vaffanculo diretto e indolore.

Usciamo dal nostro confortevole hotel e chiamiamo un taxi perché la nostra organizzazione è uguale a zero.

"Ma quanto ci vuole?" Sbuffo guardando l'orario sul mio telefono. Odio arrivare in ritardo, non quando esco con gli amici, ma quando ho qualcosa da programmato già da settimane. Dico io sto taxista mica deve arrivare dalla Lapponia.

"Pazienza Cricri ci sarà traffico, non agitarti." Joseph mi mette una mano sulla spalla mentre continua a cercare una canzone per la sua storia Instagram. Ne è ossessionato, se non trovasse quella giusta cancellerebbe tutto e inizierebbe a dire parole africane a caso. Infatti lui è francese di nascita ma ha origini africane e conosce anche la lingua che per quanto mi riguarda è molto strana ma affascinante.

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