THE LAST HOPE • Nulla è perduto fin quando si vive

1. Passione

Se ti affanni e forzi la guida per fare il tempo non lo farai: qualcosa non va in te o nella macchina. Si va davvero forte quando si compie il tutto con la massima naturalezza, quando assorbi dentro di te la velocità e il giro di pista sembra divenire lungo e musicale, come un film girato al rallentatore.
(Jackie Stewart)

🌟

Ognuno di noi ha una passione differente.
C'è chi ha la passione per la musica, per l'arte, per uno specifico oggetto come un libro, per un concetto o per qualcuno. Si dice che la passione sia una forte devozione verso ciò che ce la scaturisce; l'irresistibile desiderio di compiere quello che maggiormente ci fa sentire vivi.

La velocità.
L'adrenalina.
Il rombo dei motori che aleggia nell'aria prima di oltrepassare la linea di partenza.
Lo stridere degli pneumatici.

Sono questi elementi, sommati tra loro, che mi forniscono quella sensazione di libertà e potenza che mi permette di esporre la mia vera natura.

Tutto con un unico scopo: vincere, costi quel che costi.

<<Madeline!>>
Sollevo la testa dal cuscino all'istante.

Sono le sette e trenta di mattina e mio padre mi sta chiamando da un tempo indefinito per ricordarmi che devo andare a scuola.
Non ci credo che sia di nuovo lunedì, mi domando perché il fine settimana non possa durare qualche giorno in più.

<<Sono sveglia! Mi sto solo beando della comodità indescrivibile del mio letto>>
Sento mio padre ridere rassegnato dalla cucina <<Maddi smettila di perdere tempo e preparati. Subito.>>

Vorrei ribattere ma so che non andrebbe a finire bene. Perciò, anche se pur contro la mia volontà, mi alzo dal letto e cerco di rendermi un minimo presentabile nell'arco di dieci minuti, cercando di non perdere l'autobus.
Anche se a dirla tutta l'istinto di farlo c'è, ma non mi converrebbe.
A mio avviso non mi definirei una ritardataria, semplicemente non mi piace fare le cose di fretta e quindi preferisco prendermi il mio tempo con comodo.
Forse con troppo comodo, lo ammetto.

Prendo lo zaino che contiene precisamente non so cosa, lascio un tenero bacio sulla guancia a mio padre ed esco di casa correndo verso il punto di arrivo dell'autobus più vicino.

Per una questione di minuti lo avrei perso.
Di nuovo.

Salgo e mi accomodo su uno dei sedili posteriori, a quest'ora della mattina sempre vuoti. Il paesaggio che vedo dal finestrino è costantemente lo stesso, eppure ogni volta che lo osservo noto sempre qualche dettaglio in più del giorno precedente.
In fin dei conti vivendo nei pressi della Grande Mela è impossibile accorgersi di tutto in una sola volta.

Percorrendo con il bus o con qualsiasi altro mezzo la Fifth Avenue, la più famosa strada di New York, si possono incontrare la maggior parte delle attrazioni di Manhattan: negozi più esclusivi, musei della città, innumerevoli grattacieli, monumenti storici, parchi, piazze incantevoli e molto altro ancora che alla sola vista farebbe innamorare chiunque.

Solo che, a differenza delle altre persone, preferisco fare "altro" invece che sprecare il mio tempo nello shopping sfrenato o in passeggiate noiose nell'immenso Central Park.

D'improvviso l'autobus si ferma.
Le porte si aprono.
Finalmente, dopo minuti interminabili bloccata nel traffico newyorkese, sono giunta a destinazione.