A volte le apparenze sono solo un'ombra di ciò che si nasconde dietro.
🎭
Sam
Vorrei essere diverso.
O meglio, vorrei essere semplicemente me stesso senza dovermi sentire sbagliato o inferiore.
Invece, sono costantemente obbligato a indossare una maschera.La maschera dell'apparenza.
L'apparenza rappresenta il fulcro di quello che vogliamo far conoscere a chi ci circonda, ciò che gli altri vogliono vedere e sentire da noi.
Nessuno ha quindi la possibilità di varcare e percepire la nostra interiorità, i nostri sentimenti, le nostre fragilità e pensieri.
In questo modo la maschera raffigura uno scudo per l'uomo, una protezione necessaria, con l'intenzione di farlo sentire più sicuro e meno vulnerabile.
C'è solo un unico problema.
Una volta indossata, la maschera, difficilmente si riesce a togliere; diventando così una seconda pelle.
Eppure a me è stato sempre insegnato così.
Essere ciò che gli altri vogliono che io sia, fare ciò che gli altri vogliono che io faccia.
Una versione contraria al mio essere.
Ogni giorno recitare il solito copione, come un burattino.
Finto, manipolato e sempre perfetto.
<<Nic per favore abbassa il volume!>> urla Theo al ragazzo che ho accanto, con fare ammonitorio. Nicho di tutta risposta alza il volume al massimo, e gli regala la visuale del suo dito medio già di prima mattina.
Questi due un giorno mi faranno impazzire.
Ne sono sicuro.<<Chris guarda quanto è bella questa qui>> Finn porge il telefono all'amico, attendendo una risposta. <<Tu le vedi tutte belle Finn...>> ride ormai rassegnato Chris.
Tra tutto questo casino, nella zona posteriore dell'auto che ci sta scortando a scuola, Simon sta dormendo profondamente.
Beato lui.
Io a malapena riesco a chiudere occhio di notte, figuriamoci di mattina.Nel frattempo i ragazzi hanno iniziato a discutere riguardo qualche idea per il programma di stasera; e mentre sto cercando di comprendere quello che dicono, lo schermo del mio cellulare si illumina.
È mia madre.
Mi sta chiamando per assicurarsi, come quasi ogni lunedì, che dalla mia bocca non esca una singola parola riguardo a quanto accaduto la sera precedente.
Come potrei?
Nessuno crederebbe alle mie parole.Così decido di non risponderle.
Non oggi.
Non riuscirei ad ascoltare la sua voce rotta e dispiaciuta.
Ancora.
Per mia fortuna la limousine che ogni mattina ci porta dalla confraternita alla scuola, che dista 5 minuti in macchina, accosta davanti all'entrata della Columbia University.
Scendiamo uno ad uno e ci posizioniamo nello stesso modo del giorno precedente, e di quello prima.
Theo e Nicho a destra.
Chris e Simon a sinistra.
Io e Finn al centro.Nemmeno un esercito è così organizzato come noi.
Il suono della campanella ci dà il via libera.
Oltrepassiamo le porte di vetro situate all'ingresso dell'Istituto e saliamo le scale principali che conducono al corridoio più esteso della scuola, il luogo in cui a quest'ora la maggior parte degli studenti si trova prima di entrare nelle rispettive aule.
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THE LAST HOPE • Nulla è perduto fin quando si vive
RomanceOrmai chiunque a New York si è rassegnato al fatto che il mercoledì sera nei pressi del ghetto più temibile della Grande Mela avvenga il caos: tra scambio di armi illegali, vendita di sostanze stupefacenti e risse, i diversi gruppi facenti parte del...