La felicità.
La felicità era scritta a chiare lettere sul volto di Izuku che, emozionato, stringeva quella piccola striscia di plastica rialzandosi dal water e guardandosi allo specchio.
Si...
La felicità era scritta a chiare lettere su quel volto ormai adulto ma che manteneva la purezza e le forme dell'adolescenza rendendolo, nei suoi 18 anni, una rara perla di bellezza e dolcezza...
Non era stato semplice...
Nulla per lui lo era stato.
Ma era riuscito ad uscire da sotto la morsa dell'autocommiserazione ..era riuscito a ricostruirsi una vita e, per quanto assurdo, aveva trovato il suo equilibrio proprio nelle braccia di un Alpha che non avrebbe mai nemmeno immaginato .
Si...
Non era stato semplice.
Perché l'uomo che gli era stato assegnato, il suo Alpha, il suo mate, era completamente diverso da ciò che avrebbe mai voluto o avrebbe scelto per sé stesso se avesse avuto la possibilità di farlo...
Ma piano piano, giorno dopo giorno, anche loro erano riusciti a costruire un rapporto basato sulla fiducia e sul rispetto ed Izuku si era realmente innamorato di lui come lui, e ne era certo, lo amava di rimando.
In fondo avrebbe sbagliato comunque no? In fondo, la prima volta che si era innamorato, aveva sbagliato...
Si...Era tutto come un sogno..
Un bellissimo sogno dal quale non voleva svegliarsi e quella, quella sottile striscia bianca con due lineette rosse a macchiarla, era solo la ciliegina sulla torta di quella realtà che ormai faceva parte di lui...
Il verdino si sistemò la camicia bianca che aveva deciso di indossare per l'occasione, aggiustandola sul collo in modo che il marchio fosse ben visibile, e si sedette sul divano accarezzandosi il ventre e sentendo scivolare la consistenza del cotone sotto le sue dita.
Come sarebbe stato il loro bambino?
Quale colore degli occhi avrebbe avuto?
Avrebbe avuto un Quirk o, come lui, né sarebbe stato sprovvisto?
Ma anche questo non sarebbe stato un problema perché Izuku aveva capito, ed accettato, che si può essere amati anche senza possederne uno..
E lui lo avrebbe amato sopra ogni cosa perché non c'era NIENTE di più importante, per un Omega, della vita che stava crescendo dentro di lui.
I minuti passarono uno dopo l'altro e ad ogni secondo quella mano indugiava sempre di più sul ventre tirato..
Come l'avrebbe presa?
Le candele erano state posizionate nella stanza in modo da creare un piccolo cerchio intorno al divano.
Anche qualche palloncino era stato messo sul camino, acceso anch'esso per creare atmosfera, e la cena era in caldo nel forno.
Era tutto perfetto...
Tutto...
Eppure quando la maniglia della porta iniziò a scattare, preannunciando il suo ritorno a casa, Izuku strinse più forte la mano sul ventre cercando di farla smettere di tremare
E se non lo avesse voluto?
E se gli avesse chiesto di abortire?
Entrambe le mani vennero spostate sul ventre, come una gabbia di protezione per quell'essere fin troppo piccolo per essere persino formato, e gli enormi occhi verdi si alzarono verso la porta quando venne aperta ed un paio di anfibi neri fecero il loro ingresso
T:" ciao cucciolo...sono a casa"