Harry gira il volto in direzione della voce della madre e dell'omega al suo fianco o almeno così pensa.
I suoi genitori si sono subito dileguati con una sciocca scusa per dare spazio ad entrambi.
Non sa come sentirsi a riguardo della situazione. Avere qui l'omega è una vera sorpresa. Teme, inoltre, che Louis possa essere profondamente deluso ora che lo vede. È solo un Alfa inesperto e menomato. A dire il vero, aveva perso ormai le speranze che l'altro si sarebbe davvero presentato, anche se non c'era alcuna indicazione della sua mancanza fisica sulla lettera del Centro. Si era informato a tempo debito.
Harry non ha molte possibilità di uscire con qualcuno vista la dimensione del suo villaggio e soprattuto la sua disabilità, quindi per lui è un'enorme scioccante novità avere un omega a due passi da lui. Un omega che è lì per lui, seppure chiaramente malvolentieri. Non crede per nulla al mondo che l'omega possa davvero rimanere colpito da un Alfa campagnolo come lui, soprattutto se proviene da una metropoli ricca di stimoli come Londra.
Egoisticamente per un momento, ammette vergognandosi, ricevuta la lettera del Centro, è stato felice di poter avere qualcuno solo per sé, anche se forzatamente. Un omega che potesse stargli accanto e guarire la sua solitudine, senza alcun altro obbiettivo.
Tranne che, in seguito, ha davvero realizzato che il "suo" Omega avrebbe potuto non essere affatto felice di non poter scegliere il proprio Alfa, sempre che non ne avesse già uno. Come se non bastasse, ha immaginato il sincero e orrido malcontento dell'omega di avere a che fare con uno guasto.
" Ciao. Io sono Harry." rompe il silenzio, riscuotendosi per un momento dai pensieri negativi.
Muore dalla voglia di sentirlo parlare, di sapere una volta per tutte se deve gettare la spugna subito o se invece ha qualche remota chance di poterlo conquistare. Non che sia saggio sperare!
" Ciao Harry. Sono Louis." si presenta debolmente. L'omega suppone di aver dato un tono neutro alla sua voce e che l'altro non possa avere sentito il tumulto del suo cuore che minaccia di uscirgli dal petto. Non sa come procedere a questo punto. Harry sembra vederlo davvero ora, anche se sa che è impossibile.
"Vorresti fare un giro in giardino con me per conoscerci meglio?" domanda subito l'alfa, scuotendo il suo bastone da passeggio impaziente e nervoso.
" Certo." risponde Louis e lo segue a due passi di distanza per il giardino e verso la serra dove immagina che siano veramente diretti. L'ha già vista da lontano ma non ha mai avuto il coraggio di andarci da solo.
Ammira quanto l'alfa sia in assoluta armonia con il paesaggio circostante, conoscendone tutti i segreti .
" Ti occupi da solo del giardino?" chiede Louis quando teme che il silenzio imbarazzato si possa ormai tagliare con un coltello.
" Sì e no. Non solo quello...seguimi da questa parte per favore, vorrei farti vedere le mie adorate piante nella serra." spiega e gli illustra tutti i meccanismi per una buona coltivazione.
" È meraviglioso. " sussurra l'omega e si attarda a vedere le piante grasse della collezione di Harry.
È strano che un Alfa cieco non abbia paura di farsi male con quelle. Lui si è quasi sfregiato un braccio mentre ci passava semplicemente accanto. Ammira come Harry si prenda cura di ogni specie vegetale come se fossero tutte dotate di sentimenti umani.
" Grazie. In realtà volevo parlarti del nostro legame...come penso avrai immaginato. " incomincia contrito l'alfa, avvicinandosi lentamente.
" Sì..." sussurra l'omega.
" Ho chiesto a mia madre di non dirti nulla sul mio problema se tu fossi arrivato mentre non c'ero. Quindi non voleva nascondertelo o altro..." spiega.
" Va bene. Lo immaginavo, perché ho imparato a conoscerla. È una sorpresa ma non è affatto colpa tua. Tutta questa situazione non lo è per nessuno di noi."
" Louis...so che non sono l'alfa convenzionale che ti aspettavi. Se vuoi rinunciare lo capisco. Troverei un modo per liberarti."
" Ero molto riluttante a venire...perché non ho mai avuto una buona opinione sugli Alfa in generale. Mi sono affezionato a tua madre in questi giorni e vorrei provare a conoscerti meglio prima di prendere una decisione. Come anche penso lo vorresti anche tu...".
Le parole gli sono sfuggite di bocca.
Non sa perché abbia rassicurato l'alfa. Lui non vuole essere qui e non vuole un Alfa. Non perché Harry è cieco! Semplicemente perché non vuole sentirsi una proprietà. Ed, invece, ha detto esattamente il contrario di quello che avrebbe dovuto dire, affermando che resterà per conoscerlo. Quanto fottutamente può essere contraddittorio?
" Certo. Non voglio costringerti o altro. Sei libero di andare via se non ritieni tutto questo alla giusta portata per te."
" Harry non mi conosci...non avresti potuto costringermi a farlo neanche se tu avessi voluto. O almeno non per molto tempo." esclama.
" Mi piace questo carattere deciso..." sorride Harry. Le sue fossette sono estremamente adorabili. Un ricciolo biondo scuro gli cade sull'occhio nel movimento oscillatorio del capo e prima che Louis ne possa essere davvero consapevole sta avvicinando la mano al suo viso per spostarlo, esattamente nel momento in cui anche l'alfa lo sta facendo. Le loro mani si sfiorano e una scossa elettrizzante passa attraverso di loro. I loro profumi si intensificano e tutto ad un tratto una strana tensione è palpabile.
Harry accarezza la mano di Louis e porta audacemente il suo polso al proprio naso, sfiorandolo delicatamente e annusandolo.
Louis arrosisce immediatamente come un pomodoro e teme che Harry lo possa capire anche dal calore maggiore che sta emanando.
Mai nessuno è stato così premuroso e delicato nei suoi confronti.
" Mi dispiace..." dice Harry e lascia andare riluttante il polso dell'altro.
Il cuore di Louis sta palpitando intensamente e teme che possa scoppiare da un momento all'altro.
" Harry...io." balbetta ma non sa cosa dire. Ogni cosa è scioccantemente una novità.
" Vorrei toccarti il volto...solo per capire come immaginarti." dice vergognandosi l'alfa. La sua disabilità gli impedisce anche solo di poter fare una cosa normale come guardare un'altra persona e capisce che per l'omega deve essere una grave mancanza e un'invasione del suo spazio personale. Lo rispetterebbe se non lo volesse.
" Certo..." sussurra l'altro posando le sue mani piccole su quelle grandi dell'alfa e avvicinandole insieme al suo viso.
I tocchi del ricciolino sono tenui e gentili e gli sfiorano tutto il viso con profonda curiosità. Quando arriva alle sue labbra ne delinea il contorno leggero come una piuma.
" Sei bellissimo. " afferma timido.
" Non proprio..." si vergogna l'omega.
" Non dirlo..." supplica.
Louis sposta malfermo per l'agitazione il polso dell'alfa al proprio naso per poter ricambiare il gesto dell'annusarlo e contemporaneamente calmarsi con il suo odore rassicurante.
Restano così per interminabili minuti conoscendosi attraverso il tatto, l'olfatto e l'udito.
L'omega è terribilmente arrossato e gli innocenti sfioramenti dell'alfa lo stanno rendendo debole, le gambe tremanti e con un nodo allo stomaco.
" Sento il tuo cuore battere forte." si meraviglia l'alfa sfiorandogli la fronte con la sua.
" Perchè è così." sussurra Louis e si sente maledettamente stupido nell'ammetterlo. Intrecciano inconsapevolmente le dita assieme sul petto di Louis.
Quest'ultimo, se qualche attimo prima era accaldato, ora è in fiamme e l' eccitazione lo sta pian piano avvolgendo e facendolo sciogliere dall'interno. Vorrebbe che l'alfa lo stringesse a sé per sentirsi più stretto e protetto sul suo petto ampio e muscoloso.
" Stringimi..." sussurra supplicante e Harry non se lo fa ripetere facendo aderire il corpo minuscolo e basso dell'altro al suo ben piazzato e alto.
È strano racchiudere un'altra persona quasi dentro di sé. Il corpo di Louis è rovente e il suo fiato caldo gli solletica il collo dove si è appoggiato con il capo in cerca del confortante odore dell'alfa.
" Rimarrei qui per sempre..." sussurra Harry, strofinandosi contro il volto dell'altro. Questo conforto umano è così piacevole.
" Anch'io..." sussurra l'omega posando quasi un bacio a labbra chiuse sul collo dell'altro.
" Ti dispiace se condividiamo la stanza da letto?" si ricorda Harry e chiede innocentemente.
Louis rimane in silenzio combattuto, da un lato vorrebbe avere l'alfa tutto per sé, ma dall'altro questo improvviso desiderio è troppo strano e repentino per poter essere davvero reale ai suoi occhi.
" Solo per dormire...ma potrei prendere il divano nel soggiorno. Non è un problema..." dice subito Harry fraitendendo il suo silenzio come la paura di non sapere come rifiutare.
" No. Certo che no. Siamo adulti...possiamo condividere una stanza." risponde allora l'omega rassicurandolo e mettendo a tacere per il momento i suoi stessi pensieri contraddittori.
" Credo sia ora di cena." dice Harry avvolgendolo solo con un braccio e guidandolo verso la casa.
La cena è piacevole per Louis, malgrado l'imbarazzo di conoscere suo "suocero" e il suo futuro compagno nella stessa identica serata. La situazione, nella sua semplicità e apparenza di quotidianità, è assolutamente surreale.
Louis inizia a conoscere meglio il lavoro dell'azienda agricola di famiglia e tutto ciò che ne concerne della vendita al dettaglio e all'ingrosso di cui Harry si occupa principalmente.
È stranamente affascinato dal racconto delle situazioni lavorative e soprattutto delle loro disavventure, descritte dall'alfa come se fossero state viste con i propri occhi a colori.
Sul tardi decidono tutti di ritirarsi per riposare e la nuova e giovane coppia sale al piano di sopra.
Louis ha il cuore che batte a mille di nuovo e malgrado le rassicurazioni di Harry si sente come una vergine nella sua prima notte di nozze.
L'alfa non fa assolutamente nulla di strano e si cambiano a turno nel bagno adiacente la stanza da letto.
Poi sono nel letto a distanza l'uno accanto all'altro, agli estremi del grosso letto matrimoniale. È tardi ma l'eccezionalità della situazione non fa sentire ad entrambi la stanchezza, solo un'enorme energia insoddisfatta.
" Hai mai avuto un compagno? O ne hai uno che ti aspetta?" chiede Harry sentendo il respiro dolce ma insonne dell'altro.
"No, non ho nessun Alfa che mi stia aspettando. E sì...a dire il vero ne ho avuti tanti in passato, ma nessuno che abbia mai davvero amato. Tu?" sussurra l'omega timoroso.
Harry non risponde e il silenzio inizia a farsi teso. Louis ha paura che l'ammissione di avere avuto altri partner sia un po' un problema per i valori tradizionali dell'alfa. Forse si aspettava un omega vergine e puro, ma Louis non lo è più stato da quando aveva 5 anni e il suo patrigno ha abusato sessualmente di lui. È tutto tranne che puro ormai.
" Sono contento per le tue esperienze Louis, suppongo. Io...ecco. Mi vergogna dirlo ma no. Non c'è mai stato nessuno." risponde imbarazzato Harry.
È pronto a vedere Louis scappare in piena nottata al ribrezzo di avere accanto un Alfa invalido e per giunta anche inesperto, a dir poco. Non è esattamente il tipo di persona che qualcuno immaginerebbe di sopportare accanto a sé per tutta la vita. Ne è tristemente consapevole.
" Davvero? Mai nessuno?" dice sorpreso l'altro. Harry è assolutamente attraente e ha un carattere meraviglioso, da quanto a visto. È assurdo che non abbia una fila di omega dietro di lui. Si aspettava di doverne affrontare qualcuno geloso, da quando ha visto le sue fotografie.
" No." scuote la testa senza più parole. È terribilmente imbarazzato ora. Non è mai a suo agio nel rivelare le sue numerose mancanze. Ha paura del giudizio di Louis a questo punto.
" Sento la tua ansia da qui..." dice quest'ultimo avvicinandosi all'alfa e appoggiandosi delicatamente al suo petto. Era terribilmente combattuto per farlo da quando si sono sdraiati mezz'ora prima.Ormai Harry deve avere una pessima opinione di lui, come di una mezza prostituta senza dignità e valori.
Il ricciolino lo sorprende piacevolmente avvolgendolo a sua volta con un braccio e sfiorandogli i capelli con il naso.
" So che non sono un Alfa valido...ero sincero prima. Puoi davvero andare via se non desideri restare..." sussurra Harry e il suo cuore è stranamente in frantumi. Quanto è patetico e bisognoso da affezionarsi a qualcuno da meno di 3 ore di conoscenza?
" Non è vero. Io non sono un Omega valido per te a dire la verità..." balbetta Louis.
" Perché dici questo?" si sorprende l'altro. Louis gli sembra straordinario, da quello che ha percepito. È un omega apparentemente ruvido ma dolce e perfetto ai suoi occhi.
" Ovviamente non sono un Omega standard e tutto...non sono bello e vergine. A quest'ora avresti dovuto scacciarmi e scappare a gambe elevate da me..." cerca di ironizzare ma i suoi occhi sono incomprensibilmente pieni di lacrime e si sente fragile e stupido, perché non dovrebbe razionalmente avere il timore di essere abbandonato. Non dovrebbe voler rimanere accanto ad uno sconosciuto quando ha la sua vita, i suoi amici e la sua casa a Londra.
Harry gli accarezza il viso con la mano libera e sente le sue guance bagnate.
" Non dirlo...sei perfetto da quanto ho capito. Non c'è nulla di sbagliato in te. Se anche tu desideri stare con me, io vorrei davvero corteggiarti..." sussurra sicuro ma è quasi una supplica.
Una supplica per essere amato ed amare.
" Certo Harry. Lo voglio" risponde sollevando maggiormente il capo e posando il suo viso nel collo dell'alfa.
È strano quanto sia rassicurato dal calore e dall'odore dell'altro. Il pensiero di andarsene non gli sembra affatto allettante e questo è bizzaremente stravagante anche per un Omega lunatico come lui.
Harry continua a coccolarlo e a confortarlo con il suo calore e odore per molto tempo, mentre si alternano per raccontarsi tutti i dettagli delle loro vite precedenti. In questo modo si addormentano abbracciati e stremati alle soglie dell'alba.
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Ceaseless (Larry)
RomanceStorie in serie sulla tematica dell'accoppiamento forzato tra Omega e Alfa, abbinati dal Centro di smistamento e accoppiamento Alfa/Omega per una legge del governo britannico: [1] Attrazione fatale (racconto erotico breve: completo); [2] Al primo sg...