capitolo II

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richi 's pov:

improvvisamente uscii dadda dalla porta e ci venne in contro.
<<che fine avete fatto? mi sono spaventato.. il barista mi ha detto che eri scappato via e Simone ti aveva inseguito>>

<<è tutto ok, tranquillo>> disse Simone continuando a guardarmi negli occhi,perso,confuso...anche triste.

in effetti lo ero anch'io.
mi aggrappai a quella sensazione con tutte le mie forze, perché.. nonostante tutto era l'unica cosa che mi avesse fatto stare bene.
era da tempo che non mi sentivo così...eccitato? a baciare qualcuno.

che schifo Riccardo,finiscila. era solo un momento di debolezza.

<<torniamo a casa,dai>> fece Dadda,riportandomi alla realtà.

una volta arrivati alle camere,ci salutammo e con un senso di vuoto nello stomaco,entrai nella stanza ancora buia.
mi buttai sul letto e cercai di non pensare,ma era difficile.

come potevo dimenticarmi di una cosa così? eppure lo avevo già baciato.
era stato bello,ma mi aveva fatto anche schifo.
in quel momento odiai un po' Simone, perché diamine lo aveva fatto? cosa gli passava per la testa?

“parli del diavolo e spuntano le corna„ diceva il detto vero?
ecco,infatti.
sentii bussare alla porta, così mi alzai e di soppiatto andai a vedere dallo spioncino chi fosse.

eccolo lì,in tutta la sua altezza, Simone.

<<Richi..ciao. sono venuto a parlarti perché..non riuscivo a dormi->>

mi guardai intorno,tirando la testa fuori dalla porta: via libera.
lo tirai dentro e lo interruppi violentemente.

<<cosa ti è passato per la testa?>> gli domandai chiudendo la porta.

<<non..non lo so>>
<<beh,dovresti saperlo. perché diavolo lo hai fatto? che problemi hai?>> iniziai a sfogare tutta la mia rabbia, frustrazione e confusione su di lui.
non era mia intenzione...

<<Richi,non lo so cazzo.
non lo so>> la sua voce fece uno scattino,voleva dire solo una cosa: stava per piangere.

cosa avrei dovuto fare ? abbracciarlo?
no,meglio di no.
mi allontanai.

<<perché sei scappato via in quel modo?>> proseguì cacciando indietro le lacrime.
<<e perché tu mentre ti limonavi quella mi fissavi?>>

lo vidi irrigidirsi.

<<che cavolo di problemi hai Riccardo? non si può parlare con te! sei diventato insopportabile!>>
aveva ragione...ma non feci altro che arrabbiarmi ancora di più.

<<ah sì? se ti do tutto questo fastidio per me la nostra conversazione può finire qui.
la porta è la,esci>>

<<ma->>
<<esci. ora>> la mia voce era affilata come la lama di un coltello, così simo si dileguò rapidamente.

non posso negare di essermi sentito una merda,ma cosa potevo dirgli?
accesi la TV,e spensi la luce.
cercai di addormentarmi in fretta, sperando che il passato potesse sparire.
il giorno successivo saremmo tornati a Milano per due giorni,poi di nuovo in viaggio per altre 2 date.

quindi avevo solo 2 giorni per risolvere con Simone,bene ma non benissimo.

la mattina seguente mi svegliai intorno alle 9.
iniziai a correre per la stanza per prepararmi il più velocemente possibile.
alle 9:30 dovevamo ritrovarci in reception,pronti a partire.

mancavano una manciata di minuti alle 9:30 e io stavo correndo per le scale dell' hotel.
alla fine,mi ritrovai ad essere il primo e a dover aspettare ancora tutti.

<<buongiorno welcome!>> mi salutò dadda,accompagnato da tutti gli altri.
così ci salutammo e ci dirigemmo alla macchina.

<<pronti per tornare alla mitica Milano?>> chiese scherzoso Simone allacciando la cintura.
tutti risero,io rimasi in silenzio.
simo se ne accorse e ci rimase male.
dovevo parlarci assolutamente...

ehilaaa ciao bei fioi! come va? come avrete notato,ancora non è successo nulla di ché,ed ho intenzione che vada avanti così a lungo,prima che cambi qualcosa..
lasciate commenti e stelline! a domani❤️

tra bugie e segreti... -dosielloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora