Chapter Three

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«Che puzza d'alcol!» dico, tappandomi il naso con una faccia disgustata, guardando la mia amica mentre si guarda intorno, illusa, cercando il suo Liam

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«Che puzza d'alcol!» dico, tappandomi il naso con una faccia disgustata, guardando la mia amica mentre si guarda intorno, illusa, cercando il suo Liam. Il locale è colmo di gente fino al midollo, e non so minimamente perché il bodyguard ci abbia fatte entrare.

Perdo di vista la mia amica tra la folla, che mi sta letteralmente schiacciando. Alzo la testa per cercarla, tirandomi su sulle punte dei piedi, ma finisco per sbattere contro una ragazza dai capelli castani, lunghi e lisci, con una leggera piega alle punte. Indossa un vestito semplice ma alla moda, un abito nero con dettagli delicati, abbinato a un cardigan leggero per un tocco di comfort. Ai piedi, ha delle scarpe con il tacco basso e degli accessori minimalisti: orecchini a cerchio e un bracciale sottile.

«Scusami, non volevo!» chiedo mortificata e spaventata. Per fortuna, non le avevo versato addosso il drink che stringe tra le mani. Lei mi guarda con un sorriso caloroso. «Tranquilla! Non sei stata l'unica!» dice, alzando il tono di voce per via della musica assillante, e io ridacchio.

«Piacere, Gemma!» dice, porgendomi la sua mano. Le stringo la mano mentre lei sorride timidamente. «Emma.» Alzo la voce per farmi sentire, e la castana annuisce col capo e mi fa cenno di seguirla. Cosa che non mi faccio ripetere due volte.

Ci dirigiamo verso il bancone degli alcolici, dove la musica è meno forte e c'è meno affollamento. Gemma chiede un altro drink e mi chiede se ne voglio uno anche io, ma io rifiuto ringraziandola. L'alcol non mi è mai piaciuto, per il gusto e per il fatto che, dopo, ti fa vomitare anche la cena di Natale.

«Allora, Emma, che ci fai qui?» mi chiede appena prende il suo drink, bevendo dalla cannuccia. Mi guarda con i suoi occhi verdi, davvero belli, ma credo di averla già vista da qualche parte e non so dove.

«Ho perso una mia amica, Olivia; stava cercando una persona e poi, poof, è scomparsa...» dico mentre guardo la folla scatenata sulla pista, che canta a squarciagola e balla come elefanti in calore. Quanto preferisco riavere il mio letto ora!

«Tu invece?» chiedo distogliendo lo sguardo dalla gente verso la ragazza raggiante in viso. «Sono con mio fratello e i suoi amici,» dice lei, bevendo qualche sorso dal suo bicchiere. «Credo di averti già vista da qualche parte...» dico sforzandomi per ricordare dove.

«Io credo di dover andare!» dice la ragazza, lasciandomi sola senza farmi terminare la conversazione. Si dirige con fretta, forse con troppa fretta, verso la folla.

E rimango nuovamente sola. Grandioso.

Mi rimetto alla ricerca di Olivia. Sembra davvero una missione impossibile quando, dal mio smartphone, arriva una notifica da parte della mia amica. Tiro un sospiro di sollievo mentre leggo il messaggio:

Olivia 🫒: Em, missione fallita. Ho sbagliato, non è qui Liam... Mio padre ci aspetta fuori.
p.s. Non odiarmi!

Sbuffo arrabbiata. Mi ero preparata per nulla; ho indossato un vestito che mi sta stretto, sentendomi a disagio con me stessa, per niente. Anzi, non solo mi sono persa dentro un locale di cui non conosco nulla se non il nome, ma morirò qui dentro, me lo sento.

Spengo il telefono e cerco di allontanarmi dalla folla per cercare l'uscita, ma con questa gente scatenata è praticamente impossibile. Finisco per scontrarmi, nuovamente, con un'altra persona, ma questa volta un maschio.

Little Things || Louis Tomlinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora