Vorrei riposare.
Non tanto per stanchezza
ma per spegnere ogni pensiero.
Vorrei che una benda imbevuta d'acqua fredda
m'avvolgesse la testa,
in prossimità delle tempie
e dopo,
seduta sul terrazzo,
vorrei che un venticello fresco,
primaverile,
mi sfiorasse.
Al contempo,
vorrei che il sole delle diciannove
mi scaldasse per qualche secondo la schiena,
come avere di spalle un camino acceso l'inverno.Vorrei andare in un campo,
in mezzo al nulla,
sdraiarmi sull'erba asciutta,
fissare le nuvole per qualche istante
e dopo chiudere gli occhi.
Vorrei che gli uccelli cantassero a bassa voce e di rado,
in modo da godere della natura.Indosserei una veste bianca, nulla più.
Lascerei i capelli sciolti
per vedere i boccoli muoversi col vento.
Andrei dove c'è pace,
ma la pace dovrei averla dentro.
Dentro non ho pace.
Io non mi do pace.Al primo pensiero stringerei la benda.
Sempre più stretta ad ogni pensiero che avanza.
Vorrei che quel freddo mi entrasse in testa
e rinfrescasse il mio cervello.
Vorrei che quel gelo penetrasse in me.Canticchierei la mia canzone preferita
e mi concentrerei su ogni piccolo elemento
fotografandolo con gli occhi.
Accarezzerei l'erba e le cortecce degli alberi,
mi immergerei in quel mondo
senza avere più paura del domani.
Il domani non esiste.
Ma arriverà,
con la sua violenza.Infine aspetterei la pioggia,
una pioggia leggera e che colori poco di grigio il cielo,
ma che mi colpisca,
con delicatezza.Se potessi riposerei,
riposerei così.
Se potessi sparirei,
sparirei così.29 ottobre 2024
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diario di uno scrittore errante: pensieri, parole, opere e sensazioni
Poetry"diario di uno scrittore errante" Mistico viaggio di uno scrittore esaltato che tra il giorno e la notte, trai i dubbi e i pensieri, si cimenta a conoscere se stesso, talvolta senza trarne alcuna soluzione. Buona lettura e fate caso se vi rivedete a...