<<Signor Rivetti ! Signor Rivetti !>> era questo che, in una normale giornata a New York, si sentiva dire da April O'Neil, una giovane giornalista, mentre cercava di richiamare l'operaio, con il caschetto bianco e un giubbotto catarifrangente, che rincorreva giù al molo.
Informazioni. Era questo che cercava informazioni e la sua insistenza, insieme alla penna già aperta e il taccuino che reggeva in mano, erano un chiaro indizio.
<<Signor Rivetti !>> continuava a chiamare, <<non posso io->> <<Signor Rivetti, per favore!>> esclamò quando finalmente riuscí a raggiungerlo.
<<Lei è la persona più insistente che io abbia mai conosciuto in vita mia>> diede voce ai suoi pensieri il Signor Rivetti mentre guardava la giovane giornalista con quel particolare giacchetto giallo, che ora che lo aveva raggiunto, gli si stava piazzando davanti per poterlo guardare in faccia camminando all'indietro e rallentando così la camminata dell'uomo.<<Ok io->> tentò subito di dire April pronta a porgli domande, ma venne preceduta dall'uomo che la interruppe all'istante <<Senta ho già detto tutto alla polizia. Va bene?!>>
<<Ma forse c'è un dettaglio che si è dimenticato di dire alla polizia>>
Informazioni. Il suo attuale obbiettivo. Era tutto quello che April voleva e avrebbe fatto il possibile per ottenerle.<<Tesoro, una cosa così non la dimentichi>> affermò l'uomo alla ragazza, che ora era già pronta, con la penna appoggiata sul foglio del suo taccuino, a scrivere ogni singola parola e fu ciò che fece. <<Dieci uomini sono arrivati in pieno giorno, ci hanno minacciati con armi automatiche e questo è materiale pericoloso>>. Più l'uomo raccontava, più April continuava a scrivere, alternando sempre lo sguardo tra lui e il suo taccuino per accertarsi di non perdere niente, e continuando la sua camminata all'indietro, che andava via via sempre più lenta.
<<Cianuro di benzine e anche agenti deaminizzanti>> proseguì l'uomo, ma nel sentire nominare l'ultima sostanza, April puntò uno sguardo ancora più attento a quello che le veniva detto da Rivetti. Una scintilla le si accese nelle testa, stava per ottenere qualcosa ne era sicura.<<Questa roba non si compra facilmente, nemmeno al mercato nero>> continuò a dare informazioni l'uomo ma April era ancora ferma a quello che aveva sentito prima. <<Aspetti!>> gli disse subito puntandogli contro la sua penna e tendo gli occhi per qualche secondo su quelle parole che aveva scritto 'agenti deaminizzanti', << Ha detto agenti deaminizzanti. Quelli sono usati per la ricerca genetica>> e nel mentre ottenne da parte dell'uomo uno sguardo interrogativo, forse si domandava come facesse a saperlo?
<<C'è nessun'altro che tratta questo genere di sostanze a parte lei?>> domandò subito più curiosa di prima, girando subito la pagina del suo taccuino pronta a scrivere altre informazioni e dettagli.
Ormai il suo vero lato da giornalista si era messo in moto, ed era pronta a rivolgere altre domande all'operaio ormai fermo davanti a lei. Ma sembrava che qualcuno avesse fretta e non poteva lasciare che April continuasse questa cosa.<<C'è solo un'altra struttura autorizzata in questo porto, ma muovono un terzo del materiale che muoviamo noi>> fu la risposta che Rivetti le diede per rispondere alla sua domanda, e April era già pronta con la prossima domanda.
<<O'NEIL! SIAMO IN DIRETTA FRA 30 MINUTI! MUOVITI!>>.Subito lo sguardo della ragazza si sporse verso Vern, l'uomo alto, che ormai aveva superato la trentina, che per tutto il tempo era rimasto a guardarla da dietro i suoi occhiali da sole vicino al furgoncino bianco, dove la scritta "Canale 6" faceva capire per quale notiziario lavoravano i due, e che ogni cinque minuti controllava il suo orologio, lo stesso sul quale ora batteva due dita per indicare il tempo che scorre, sperando che questo potesse fare in modo che April capisse che doveva smettere.
L'aveva richiamata prima che lei entrasse nel pieno della sua modalità 'giornalista investigativa', perché sapeva molto bene che altrimenti non ci sarebbe stato modo di fermarla. E sapeva di esserci riuscito quando sul volto della ragazza vi apparve una leggera nota di panico.<<Ha finito?>> domandò Rivetti, che vedeva quell'interruzione come la sua opportunità per togliersi dai piedi quella insistente giornalista.
<<Ahm....>> April era leggermente nel panico, non poteva perdere quell'occasione, la sua occasione. <<No no, torno subito, la prego non si muova da qui, torno subito>> si affrettò ad a fermare l'uomo, pronto ad allontanarsi da lì e da lei.
April allora si giro per correre subito da Vern, la bruta copia di Fonzie, così lo definiva sua sorella.<<O'Neil così mi uccidi>> esclamò Vern, apprendo in modo teatrale e drammatico le braccia, mentre la ragazza gli si fermava davanti. <<Vern sto lavorando!>>
April aveva fretta di tornare dove era qualche istante fa. Informazioni. Quella parola le era ancora impresa in testa.
<<È un lavoro pagato? Perché ne abbiamo uno dove ci pagano>> <<No>> <<Dai ogni reporter in città sta lavorando su questa storia del Clan del Piede>> e se April aveva fretta di tornare alla sua intervista di poco fa, Vern aveva fredda di andare a lavorare all'intervista che avrebbero avuto tra poco, e lo dimostrava il suo gesto di aprire lo sportello dal lato conducente del furgoncino, mentre parlava con lei.<<Questo lo so, ma sono a tanto così>> si affrettò subito a dire April mente mostrava a Vern con una mano, lo spazio tra l'indice e il pollice per dare più idea a quello che diceva <<da scoprire qualcosa!>>; e intanto allungo il braccio con un dito puntato dietro di sé, verso il punto in cui era certa che il Signor Rivetti la stava aspettando per riprendere da dove si erano fermati << Mi servono soltanto un paio di->> ma le parole le morirono in bocca, quando girandosi si accorse che nel punto che lei aveva indicanto in verità non c'era più nessuno, e che ormai dalla sua testa non c'era nemmeno più la parola Informazioni, perché ormai era sparita insieme alla speranza che aveva avuto fin dall'inizio. Ora delusa e avendo capito che non c'era nient'altro da fare, si limitò ad alzare il braccio come per mandare al diavolo tutto, e dirigersi lentamente dall'altro lato del furgoncino per salire sul posto passeggeri.
<<Facciamo quello che ci viene meglio>> cercò di incoraggiarla Vern. <<Mh, mh>> fu l'unica risposta che ricevette da lei, che orami era arrabbiata con sé stessa e con lui per averla interrotta. <<Facciamo quello che ci viene meglio>> ripeté Vern salendo nel mentre nel furgone pronto a partire, mentre April fece il giro più lungo passando per dietro, per dirigersi al lato passeggero.
Quando fu certa che il suo amico non l'avrebbe sentita diede sfogo alla sua rabbia <<Stupido Fonzie dei poveri>> esclamò a bassa voce prima di aprire lo sportello e sedersi al suo posto. Era certa al cento per cento che sua sorella avrebbe detto quelle esatte parole, e lei non poteva essere d'accordo che al momento era proprio quello che pensava che fosse il suo collega sedutole vicino, e nel mentre che i due si dirigevano verso il luogo della loro intervista, April non perse tempo per scrivere subito a su sorella e raccontarle tutto quello che ha saputo al momento da Rivetti.
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Tartarughe Ninja || Fanfiction
FanfictionQuattro fratelli mutanti emergono dalle fogne per affrontare una forza oscura che minaccia New York, scopriranno che il loro vero potere sta nel lavoro di squadra.