Dopo aver passato quasi tutta la serata per strada decido di restare a casa. Casa mia non é male quando non é frequentata dai miei e con il sole alto in cielo decido di dirigermi verso il terrazzo. Il mio cervello mi sussurra di prendere le mie cose e andare al mare, ma quella vocina e troppo debole e non le do retta.
La mia voglia di mare poi, sembra del tutto scomparsa o quasi e la voglia di uscire delle volte mi manca, ci sono giorni in cui il resto del mondo non mi distrae come fa di solito, ma sembra risucchiare tutte le mie energie.
Mi affaccio dalla ringhiera e in strada non c'è un'anima neanche a pagarla, "saranno tutti al mare come dovevi fare tu" ma é ancora troppo debole come vocina e allora mi distendo sul prendisole di mia madre e decido che oggi sarebbe andata proprio cosi, il completo relax mi avrebbe aperto le braccia e mi sarei lasciato avvolgere da esso.
Il mio amico tra le gambe è mezzo addormentato, proprio corde il suo proprietario ma so che presto si sveglierà, lo fa sempre non mi da mai pace. Sembra quasi farlo apposta.
Tolgo la maglietta e i pantaloni e resto mutande. Come ho detto prima casa mía é bel posto, e lo diventa quando è deserta, non c'è nessuno, è il silenzio che mi piace tanto regna sovrano ed proprio favorito da quel silenzio che sboccia il pensiero che forse potrei togliere anche le mutande e dare un po' di respiro al mio corpo.
Giù le mutande.
È bello stare nudi, baciati dal sole e accarezzati dal vento mi fa sentire libero, e non solo, mi sento quasi felice, una strana felicità.
Ad un tratto anche i miei pensieri si liberano.
Cerco di immaginare il ragazzo perfetto, lo modello come piace a me.
Divento una specie di creatore di un essere che non può esistere e lo plasmo nei particolari.
Chiudo gli occhi, lo vedo é davanti a me e sorride, la mano tra i capelli e mi guarda con un'intensità che mi fa sentire desiderato, mi fa sentíre
l'unico essere vivente al mondo per lui.
La mia fantasia galoppa all'infinito e così inizia a fare anche il ragazzo da immaginato, lui si siede su di me, sente che sono eccitato e mi bacia con ferocia, poi si alza e lo fa per far entrare il mio membro duro dentro di
se, vedo la sua espressione di piacere mista al primo impatto di dolore, ma il piacere prende il sopravvento sul suo viso e lo vedo, mi sembra quasi di sentirlo mentre si sposta a suo piacimento su di me, mi vuole sentire dentro, vuole solo sentirmi dentro di se.
lo sono lì immobile che lo lascio fare estasiato, gli aggancio le mani alle natiche e le stringo cosi forte che potrei farle scoppiare come si fa con dei palloncini ed è molto bravo per essere solo un gioco di immaginazione. Un gioco di immaginazione che si conclude dentro di lui
ed è cosi liberatorio.
Apro gli occhi.
Sono tutto sporco. Alla fine mi sono masturbato, anche se non ne avevo intenzione, lo fatto come se fosse preda di una sorta di stato di trans dove le mie azioni erano manipolate da qualcuno. Ammetto a me stesso che è stato piacevole farlo di fantasia come quando si ha cinquindici anni. Immaginarlo e basta, senza bisogno di supporti video e audio. Mi alzo in cerca di qualcosa per pulirmi, mi sento troppo appiccicoso e
vicino a me non ci sono fazzoletti o asciugamani.
Ad un tratto qualcosa mi distrae dalla mia ricerca, sento dei rumori e mi sporgo incuriosito dalla ringhiera per vedere chi c'è in strada.
Walter è insieme ad un ragazzo, forse è il nipote di cui mi parlava.