~Liam~
L'aria dell'Accademia Vittorio Manzoni è imponente. Questo edificio sembra appartenere a un'altra epoca, con le pareti rivestite di affreschi e un'architettura che comunica rigore e disciplina. Entrando nella mia nuova classe, sento un po' di tensione addosso. Londra era diversa: lì ogni cosa sembrava più informale, mentre qui tutto appare fin troppo perfetto, abbiamo le diverse, regole severe, ogni cosa al suo posto, un silenzio tombale nei corridoi ma soprattutto qua in classe, ma soprattutto lo squadro della professoressa sembra valutarmi da testa a piedi
Mi presento, cercando di nascondere l'agitazione. "Ciao a tutti, sono Liam Evans, ho diciannove anni e vengo dall'Inghilterra" dico, cercando di dare un tono rilassato alle parole.
Mentre parlo, noto una figura seduta al fondo della classe, accanto alla finestra. È una ragazza dai capelli castani chiari e occhi profondi, la cui espressione appare vagamente distante. Poi mi rendo conto di chi è: è Beatrice, la mia vicina di casa, la ragazza che ho incontrato ieri, perlomeno è quello che crede lei, ogni giorno la osservavo di nascosto, e in qualche modo, ha acceso in me un'inspiegabile curiosità.
"Bene, Evans, siediti al posto di Emma, accanto a Beatrice almeno la smettono di chiacchierare" annuncia la professoressa con un sorriso che mi sembra quasi incoraggiante. Mi avvicino e mi metto accanto a lei. Beatrice non si gira nemmeno, lo sguardo è fisso sul foglio, come se la mia presenza non fosse importante. Ma sento una tensione sottile, come se volesse comunicarmi chiaramente che non è contenta di vedermi qui.
"Ma che casualità" le dico a bassa voce, tentando un tono scherzoso. "In un posto pieno di sconosciuti, ci ritroviamo fianco a fianco."
"Non pensavo di rivederti così presto" risponde lei, lanciandomi uno sguardo freddo. Poi torna a guardare il suo foglio come se fossi trasparente.
Decido di spingermi un po' oltre. "Eh, invece dovrai vedermi tutti i giorni."
"Immagina che gioia" ribatte, con un sorriso sarcastico. Capisco che il nostro incontro non le ha lasciato una grande impressione, ma il suo atteggiamento mi incuriosisce ancora di più. È come se stesse alzando un muro invisibile, e non posso fare a meno di domandarmi cosa ci sia dietro.
Poco dopo, la professoressa distribuisce un esercizio da svolgere in classe.
Sento Beatrice sospirare mentre inizia a scrivere, e noto che la sua penna scorre sul foglio con una certa fretta, come se cercasse di finire tutto in fretta. Osservo le righe che ha tracciato e mi accorgo che ha già commesso un paio di errori."Stai sbagliando" le dico a bassa voce, mantenendo un tono leggero. "Non è così che si risolve quel passaggio." Beatrice mi lancia uno sguardo gelido, si sposta appena con la sedia, prendendo le distanze. "Non ti ho chiesto aiuto, Evans."
Sto per rispondere, ma in quel momento entra un'altra insegnante, una donna con un sorriso gentile e un'aria di calma che sembra contrastare con l'ambiente rigido della classe. Si presenta come la professoressa Jessica, l'insegnante di sostegno.
Si avvicina a Beatrice, ma lei sembra irrigidirsi all'istante, come se sentisse sotto osservazione.
"Beatrice, posso darti una mano con l'esercizio se vuoi" dice la professoressa Jessica con un tono dolce.
"No, grazie" risponde Beatrice, la voce fredda come l'acciaio. Fa una smorfia e torna a fissare il foglio, ignorando la presenza della professoressa come se non fosse lì.
Jessica si allontana, accennando un sorriso appena percettibile, se lo aspettava, ma i suoi occhi mostrano un velo di preoccupazione. Mi chiedo cosa possa spingere una ragazza come Beatrice a rifiutare un aiuto così diretto. È come se dentro di lei ci fosse una sorta di conflitto, una lotta invisibile tra il voler sembrare forte e il bisogno di qualcuno che le stia accanto.
Passano alcuni minuti e noto che Beatrice ha fatto altri errori. Decido di darle un'altra chance, senza pensarci troppo. Mi piego verso di lei e con mezzo sorriso gli dico "Guarda che così stai solo peggiorando le cose."
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il sussurro della luna
ChickLitBeatrice è una diciassettenne introversa che affronta la sordità e l'apatia mentre frequenta la prestigiosa Accademia Vittorio Manzoni. Tra le tensioni con la madre manipolatrice e un padre che cerca di restare presente, Beatrice si sente in trappol...