Capitolo 23: Innamorato

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Sorridi, perché confonde le persone. Sorridi, perché è più facile che spiegare cosa ti sta uccidendo dentro.”
(Joker)

Peter

Stiamo cenando finalmente.
Do un'occhiata a Kathlyn.
Sta bisticciando con le olive che non hanno voglia di collaborare, una finisce nella scollatura di Demetra e Riccardo che scava all'interno lo prende e se lo mangia.

«Fa come se fosse casa tua, Rick.» dice mia sorella ironica.

«È casa mia.» ammette, raccogliendo il vino. Sorseggia.

«Non voglio essere geloso, ma lo sono.» borbotta Ramon.

Li lascio battibeccare, notando che Kathlyn sta di nuovo provando ad infilzare un olivo.

Appoggio il gomito sinistro sul banco e mi stampo la mano in faccia.

È maldestra perfino a tavola.

Kat ci ritenta e prima che il frutto finisca in mezzo alla sala, lo intrappolo con la mano. Stringo il pugno e i denti cercando di non dare di matto e incastro i miei occhi taglienti nei suoi.

«Mangia il formaggio se non ti piacciono le olive…» le consiglio.

«Sì… Come sai che non mi piacciono?»

«Le stai scartando da un'ora.» le dico e lascio l’olivo sul mio piatto ritornando a degustare la ricotta.

«Il mio Sicario mi spia, uuh.» borbotta e degusta il formaggio sotto al mio sguardo attento.

«Tuo finché non cesserò di esistere.» le soffio sulle labbra dopo aver ingoiato il boccone ed essermi girato dalla sua parte.

Quanto vorrei assaggiare la sua bocca per sentirne il sapore. Ma che minchia vado a pensare… Devo smetterla.

«Mamma mia che cuoricino che sei! Sotto sotto non sei così stronzo!» esclama tutta frizzante e abbandona la posata. Cerca di abbracciarmi, ma mi ritiro, negando col capo.

«Kat, no, non abbracciarmi davanti a tutti, non farlo…» l’avverto nauseato ma non c'è niente da fare con lei.

È Kathlyn Rubino che comanda e può fare tutto ciò che vuole su di me, anche picchiarmi perché non riesco ad oppormi, non riesco a dirle nulla. Anche se lo facessi, lei è testarda come un mulo, fa a modo suo, non prende ordini da nessuno.

Così mi stringe davanti a tutti nonostante sono rigido come un blocco di marmo.

«Maledetta, ottieni sempre tutto quello che vuoi, ma perché!» mormoro a denti stretti, «perché! Perché!» ripeto ottenendo da parte sua dei baci sulla guancia e una bella tirata di orecchie, «Kathlyn smettila! Mettiti seduta! Sta buona! Accucciati!» le ordino come se fosse un cane.

«Non sei mai contento, ti sto dando un po’ di affetto, ti fa bene…» smette di torturarmi e ritorna col sedere sulla sedia.

«Mi fa male invece, non vedi quanto sono agitato all'anima de li mortacci vostra!? Mi ci vuole un drink, dannazione!» sbotto arrogante e cambio umore ancora una volta, per quanto sia terribilmente bipolare, tanto quanto lei. Mi alzo e mi dirigo al bancone dove servono gli alcolici o del caffè, «una vodka con ghiaccio», comando al barista e quando Lemon mi si affianca, la fisso all’istante, con occhi passivi, «vuoi seguirmi anche al bagno? Magari ti fa piacere vedermi urinare».

«La smetti di essere così arrogante? Oggi mi hai trattata come una pezza di merda…»

«Come se negli altri giorni ti avessi steso un telo di seta.» le rispondo prepotente e raccogliendo il drink torno a scrutarla, «che cosa c’è che ti infastidisce di più? La presenza di Kathlyn o che tra me e te non potrà mai esserci nulla?»

𝐇𝐢𝐭𝐦𝐚𝐧 ➳ ᴄᴏᴍᴇ ᴠᴇʟᴇɴᴏ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora