Capitolo 1: UNA NUOVA VITA

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                                                                                            "Siamo un'infinità di momenti vissuti, che ci hanno                                                                                                                           toccato, sfiorato, segnato...cambiato"                                                                                                                                                                              Sonia Sacco

Salutai mia zia, che nel mentre piangeva a dirotto e andai a prendere la mia borsa con i vestiti e gli oggetti che avrei portato con me.

 Mi sono dimenticata di presentarmi, mi chiamo Aithe Haelyn Selia, chiamata da tutti "Selia" oppure "Haelyn". Vivo in Italia, più precisamente nel quartiere più malfamato di Milano, cioè Quarto Oggiaro. Ho diciotto anni e vivo con i miei zii, i miei genitori non li ho mai conosciuti e nonostante le lacrime versate per loro, ora non mi interessano più. Il mio colore preferito è il grigio e amo tutti i tipi di sport: il calcio, basket, aikido, ciclismo, danza sportiva, classica (ma di più quella contemporanea), hockey, judo, karate, pattinaggio artistico, scherma, box (ma soprattutto la kickboxing). Per tutti sono una ragazza: scontrosa, antipatica, asociale e tante altre cose che ora non starò a dirvi, ma per altri invece sono: forte, altruista, generosa, buona, allegra, simpatica ecc. 

Insomma dipende chi sei tu per me.

Sicuramente non starete capendo che succede, ora ve lo spiego.

FLASHBACK

Non sapevo il perché ma aveva un brutto presentimento, sarà perchè o fame.

Arrivata a casa chiamai la mia famiglia ad alta voce ma non ottenni nessuna risposta e allora domandai: "zia, zio dove siete?". pensavo che fossero in cucina , ma invece trovai degli estranei e la mia famiglia che piangeva a dirotto e guardavano con odio puro quegli uomini. Cerano tre uomini che sembravano avere più o meno tra la ventina d'anni o un po' di più e uno più vecchie secondo me sulla cinquantina d'anni. Allora, arrabbiata dissi: "Perché la mia famiglia piange? e voi chi cazzo siete?" Uno degli uomini si alzo e disse: "Signorina, moderi il linguaggio! Non dovrebbe parlare così ai suoi superiori." Allora, spazientita riposi: "Sa chi ha davanti, una a cui non le importa niente dei suoi superiori, figuriamoci degli sconosciuti."

Poi sentii la voce flebile di mia zia chiamarmi, le corsi incontro, la abbracciai dicendole di calmarsi ma lei ribatte dicendo: "Anni fa, i tuoi genitori hanno fatto un patto con loro che compiuti i 18 anni saresti dovuta andare a lavorare per loro come cameriera, ma dato che hanno dei bambini piccoli sarai la loro tata." e continuò a piangere.

Mi voltai e il più vecchio si alzò presentandosi: "Credo sia il momento di presentarsi. Piacere di conoscerla, sono Lucian King e loro sono i miei figli, ma purtroppo non è potuto venire il mio primogenito" mentre sorrideva, sai quanto me ne frega. Era un uomo molto alto, occhi verdi e capelli che ormai stavano diventando grigetti. Poi si presentarono gli altri: "Piacere, sono Kian King e sono il loro secondogenito" lui invece aveva capelli marroni, occhi pure ed era magrolino. "piacere, sono Killian King primo di una gemellata e  terzogenito della famiglia" mentirei se dicessi che non è bello, ma la cosa che mi attirò di più furono i suoi occhi, non erano rari ma semplicemente...marroni, non marrone chiaro o scuro. Semplicemente marroni, aveva il ciuffo dello stesso colore degli occhi come il primo, e si vedeva dato che il suo vestito gli calzava a pennello che era muscoloso. Poi si presentò l'ultimo che con un sorriso smagliante disse: " Io sono Kieran, il quartogenito della famiglia e il secondo della gemellata, perchè si, sono il suo gemello ma migliore. Decisamente." Lui sembrava di prima vista il più spaventoso: muscoloso, ogni nervo presente nelle braccia si vedeva, ricoperto di  tatuaggi sulle braccia, ma non nelle mani, pieno di collanine e di anelli neri nelle dita. Insomma, a parer mio, il più simpatico. 

RIBELLI COME IL VENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora