La residenza degli Eruditi è come la ricordavo. All' esterno non sembra molto grande, solo ordinata e pulita. All' interno è sorprendentemente spaziosa. Ovunque bianca. Con grandi vetrate e corridoi senza fine. Ricordo quando, due anni fa, percorrevo questi corridoi direzione Morte. E provo le stesse identiche sensazioni di una volta. Forse un pò placate dalla presenza di Tobias. Sta camminando tutto rigido, i muscoli in tensione. Cammina veloce e non riesco a stargli appresso. Non ci sono molte persone. La maggior parte ha partecipato all' attacco e si sta medicando le ferite. Il resto delle persone aiutano, o stanno in biblioteca. Tobias mi fa entrare in una stanza. "Questa è la mia camera, te ne procurerò una, ma intanto puoi stare da me." "Ho bisogno di spiegazioni, non di una camera." Dico nervosa. "Perchè sono così dura? Forse perchè non mi aspettavo questa lontananza fra noi." Sospira e mi guarda. "Perchè ti sei trasferito dagli Eruditi? E perchè sei dalla loro parte? Ma soprattutto, ci sono anche Christina, Caleb, Cara e gli altri?" La domanda più importante, ma che non ho avuto il coraggio di fare finora. "Si, Christina, Caleb, Cara, Zeke, e gli altri sono qui. Vieni ti ci porto." Ora, si, ora sono in ansia. Scendiamo le scale ed entriamo in una stanza. Ci sono persone sedute in cerchio attorno ad un tavolo, tra cui riconosco Christina e Cara, sedute vicine, e Caleb.
Si girano tutti e mi fissano. Cara e Caleb si alzano immediatamente dalla sedia. Christina rimane ferma, con l' espressione stupita, a guardarmi. "Scusate, pensavo che la riunione non fosse ancora iniziata." Tobias è il primo a parlare. "Tris, non..." È Caleb. Gli salto addosso e lo abbraccio. "Cosa...?" "Sono viva, lo sono sempre stata." Christina sorride, come si fosse convinta di non avere allucinazioni, e si alza. Mi abbraccia e mi rendo conto di quanto mi è mancata in questi anni. Rido. Esce solo una risata nervosa, ma mi basta. È la prima risata che faccio da anni. "Ci devi raccontare tutto poi" "Si" Sussurro. La porta si apre all' improvviso ed entra Zeke, più alto del solito, e con addosso degli abiti blu brillanti poco intonati con la sua pelle scura. Mi guarda sconvolto, poi passa lo sguardo a Tobias. Sorride e mi abbraccia anche lui. Sono felice. Non mi interessa se sono dalla loro parte o no, se siamo dagli Eruditi, il posto che più odio al mondo, quello che mi porta a pensieri orribili. Sono felice.