Lost in confusion- Justin Bieber.

2.

Mi ricordo che quel giorno in mensa c'era molta tensione nel nostro tavolo, Tom che di solito non perdeva tempo e si metteva a scaricare qualche nuova canzone approfittandosi del hotstop di qualche cretino lasciato acceso, se ne stava lì a guardarsi attorno e Chris non toccò cibo, salvo alcune patatine rubate dal mio vassoio.

"Si può sapere che succede?" Chiesi io non riuscendo a reggere quella situazione per troppo tempo, Tom si voltò verso di me per qualche secondo per poi riportarli in giro per la stanza nuovamente ma poi parlò: "ho sentito che Gale vuole picchiare qualcuno oggi fuori da scuola, ancora non si sa chi ma tu sai che noi abbiamo ancora dei conti in sospeso con lui e la probabilità che prenda uno di noi è dell'ottanta per cento" sospirai, i conti in sospeso di cui parla il mio amico non esistono, Gale Bennet è il braccio destro di Ryan e se la prende con chi gli capita per qualsiasi cosa che va storto nella sua patetica vita.

Quando dico 'chi gli capita' intendo gli sfigati delle caste inferiori a cui apparteniamo anche noi tre.
Mi alzai pronto ad uscire da lì, detesto vedere i miei amici in quelle condizioni, stavo per chiamarli ad uscire con me quando vidi colui che per anni ci ha tormentati.
"Cazzo fratello, siediti, stai attirando la sua attenzione" mi tirò per la maglia Chris, lo guardai per dei secondi e decisi di risedermi ma sentii una mano posarsi sulla mia spalla a stringere che mi impedì di farlo.
Il brusio che regnava attimi prima cessò e sentii gli occhi di tutti i presenti addosso.

"Chi abbiamo qui? Bieber e i suoi due frocetti, mi auguro che vi divertiate nelle vostre orge del cazzo" strinsi la mascella e mi voltai verso di lui visto che gli stavo dando le spalle.
Era vicinissimo.

Sospirai e lui lo notò, mi prese per il colletto della maglia e io portai le mani sui suoi polsi cercando di respingerlo "cazzo sbuffi sfigato? Sai che potrei romperti la testa con solo un pugno?" Chiese guardandomi negli occhi, tenni lo sguardo su di lui, ormai non cercavo più l'aiuto di nessuno guardandomi attorno perché nessuno si sarebbe intromesso.

"Ma tu no, preferisci che ti rompa il culo perché è questo quello che ti piace, vero succhia cazzi?" Sentii la rabbia bollire dentro di me ma non reagii comunque, non potevo farlo perché avrei avuto l'intera squadra di basket addosso che se la sarebbe presa anche con i miei amici cosa che mai avrei tollerato.
"Rispondi" mi ordinò strattonandomi, il bestione era più alto di me di almeno venti centimetri.

"Sei solo un coglione" sputai a quel punto, tutti mi sentirono perché a mia volta sentii un 'oooh' risuonare per tutta la sala, lui mi trascinò fuori da lì portandomi infine in cortile dove pian piano attorno a noi si formò una cerchia di gente che ci corse dietro.
Mi spinse e io caddi a terra ovviamente, sentivo il cuore battermi all'impazzata e non riuscivo a vedere altri volti se non quello del ragazzo che mi tirò un pugno in pieno viso senza darmi nemmeno il tempo di rialzarmi, portò la mano libera sui miei capelli tenendomi così la testa ferma mentre lui continuava a colpirmi; prima su un occhio e poi sul naso che cominciò a sanguinare e me ne accorsi solo quando il suo gusto ferroso mi arrivò in bocca.

Mi tirò su sempre tenendomi per i capelli e mi colpì sullo stomaco, mi piegai e lui lasciò completamente la presa su di me, sentivo degli schiamazzi in lontananza, l'unica cosa che riuscivo a distinguere era un coretto che faceva il tipo per Gale urlando il suo nome e ripetendolo svariate volte.
Mi ricomposi e mi avvicinai a lui, riuscii a tirargli un pugno vicino alla bocca e sanguinò anche lui, era la prima volta che reagivo, non so nemmeno io dove trovai il coraggio ma lo feci, in quel momento dei ragazzi si intromisero dividendoci "sta arrivando il preside!"