Due anni prima, New York.
Istituto Thompson."Siamo come isole nel mare,
separate in superficie,
ma collegate nel profondo."
-William James.Lylith⚔️❄️
Sorrisi, mentre le porte dell'inferno si spalancarono al mio arrivo.
Indifferente, mi concentrai sul rumore dei miei tacchi neri che sbattevano sulle mattonelle a scacchi dell'Istituto.
Ignorai gli altri ragazzi seduti sui divanetti, e mi diressi verso il suo ufficio.
Mi ricordai di quando ero piccola e avevo paura di percorrere la stessa strada che ora stavo facendo con così tanta nonchalance.
Cosa sentivo?
Il punto era proprio che non sentivo.
O forse mi stavo solo sforzando di non farlo.Bussai alla porta in legno mogano, ma non aspettai che qualcuno mi rispondesse, afferrai la maniglia scura ed entrai.
<<Sei stata veloce.>>
La sua voce mi fece rabbrividire, e tenni lo sguardo basso.Poi, mi ripresi, alzai la testa e a grandi passi mi avvicinai alla sua scrivania marrone scuro.
Lasciai cadere il fascicolo sotto i suoi occhi, e sorrisi amaramente.<<Questo è tutto ciò che sono riuscita a recuperare.>> lo informai, ignorando la sua espressione da stronzo.
<<Mi sono occupata di lui, non ti darà problemi.
È solo un ragazzino alle prime armi.>>Il capo sorrise, facendomi rabbrividire un'altra volta.
Dio, che schifo.
<<Sei stata brava.>> annunciò poi.
Prese a sfogliare i fogli e io mi irrigidii, sperando di aver fatto veramente un buon lavoro.Alzò lo sguardo su di me, dopo aver aperto un cassetto e averci infilato dentro tutto i documenti.
<<Sai, stavo pensando.>> e giurai di averlo visto sorridere, quel sorriso che annuncia l'arrivo del diavolo, però.
<<Ciò che è successo ti ha fatto bene, in fondo.>> disse, cercando in me una reazione, un dolore, che non avrebbe mai più trovato.
<<Un tempo eri la peggiore, ora sei diventata la migliore. Ti serviva solo una bella spinta.>> rise, come se le sofferenze degli altri fossero solo un piacere per lui.
E probabilmente era davvero così.
Lo guardai attentamente, i denti bianchi sembravano appartenere a un angelo, ma i capelli ricci e scuri, come gli occhi quasi neri, erano sicuramente parte di un disegno fatto dal diavolo in persona.
Sempre che non fosse lui, il diavolo.
Indietreggiai, in difficoltà.
La sua era crudeltà.
Era cattivo, in lui non c'era del bene.In questo posto non c'era neanche una briciola di bene.
E io lo sapevo più di chiunque altro.

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no feelings - the fear
Romance"in un mondo dove le stelle non hanno importanza, dove il ghiaccio è nelle anime di tutti, dove un cuore non può battere se non per l'adrenalina." Quando ti costringono a rimanere in silenzio, tu trovi un altro modo per urlare. Eppure, quando ti str...