Capitolo 4

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06:15 del mattino
Mi alzai prima del previsto,nonostante ieri avessi fatto notte fonda con tom.
Mi lavai i denti e mi truccai, concentrandomi sopratutto sugli occhi:un tratto deciso di eyeliner con una matita nera che valorizzava lo sguardo,mascara sulle ciglia e un pò di blush sulle guancie. Non ero mai stata una di quelle ragazze che passano ore a curarsi,ma quei piccoli gesti mi facevano sentire pronta per affrontare la giornata. I capelli li sistemai in una cipolla bassa. Quando uscii dal bagno,vidi Hermione che stava facendo il letto,l'espressione seria e concentrata, come sempre.
《Buongiorno》,le dissi con un sorriso dolce,cercando di sembrare più sveglia di quanto mi sentissi. Era stata una notte lunga,ma in qualche modo avevo ancora energia. Avevo conosciuto Hermione dopo cena, quando ero salita al dormitorio per la prima volta e avevo scoperto che sarebbe stata la mia compagna di stanza. Prima di allora, ci eravamo scambiate qualche parola, ma non c'era mai stata una vera conoscenza tra di noi. Hermione, per quanto un po' introversa, era quella che sembrava avere la testa sulle spalle, sempre concentrata e pronta a impegnarsi in tutto. Poi c'erano ron e harry,amici di lunga data, ma erano tutti più giovani di me di un paio di anni. Tuttavia, hermione aveva una maturità che li rendeva quasi tutti uguali agli occhi miei. Non c'eravamo frequentate molto ma quelle poche conversazioni che avevamo avuto mi avevano dato modo di apprezzarla come persona.
《Buongiorno》 rispose ricambiando il sorriso mentre continuava a sistemare le coperte con cura.
Terminai di vestirmi con la solita camicia bianca, cravatta e quella maledetta gonna che proprio non riuscivo a sopportare. Sì, ero quel tipo di ragazza che preferivo le tute,i pantaloni,i jeans..insomma niente vestiti troppo femminili. Ma le regole di questa scuola erano assurde, e se volevo restare in regola dovevo subire.
Presi i libri della lezione e mi diressi verso l'uscita, ma mi fermai un attimo prima.
《Io vado a fare colazione, vorrei essere un pò in anticipo ti dispiace se non scendiamo insieme?》chiesi alla mia compagna,cercando di non sembrare troppo distante.
Lei alzò lo sguardo e mi fece un sorriso complice.
《Non preoccuparti, Hanna.Abbiamo tutto l'anno per passare del tempo insieme.》

Scesi nella sala grande,percorrendo il lungo corridoio con il mio passo deciso.
Dentro la sala , non c'era molta gente. Erano ancora i soliti ''secchioni''i più numerosi,quelli che si alzavano all'alba per essere i primi a mangiare e a mettersi a studiare. Mi guardai intorno per individuare qualche volto familiare. Fui attratta dal tavolo dei serpeverde, tom era già lì che sorseggiava il suo caffè e sfogliando distrattamente un libro. Passando davanti al suo tavolo,incrociai il suo sguardo.Lo salutai con un lieve cenno del capo e un sorriso,e lui rispose con un'occhiolino che mi fece sentire un brivido lungo la schiena. Poi,come se niente fosse,tornò a concentrarsi sul suo libro.
Mi sedetti al tavolo della mi casata,e non avevo voglia di fare la solita colazione, presi solamente un caffè e un muffin al cacao. Dopo aver finito,mi alzai e mi avviai verso le lezioni, prima delle quali era Trasfigurazione.

A pranzo,come previsto,mi trovai con i weasley.Silente aveva appena annunciato che i corsi avanzati sarebbero iniziati oggi,ma io ne ero già al corrente.
《Oggi pomeriggio ci alleniamo?》mi chiese fred,con un sorriso che prometteva guai.
《Cavolo!》risposi,realizzando con orrore che mi ero completamente dimenticata dell'allenamento.
《Ragazzi..scusate..ho il corso avanzato di difesa contro le arti oscure e finisce tardi》risposi, cercando di scusarmi.Quest'anno avevo deciso di fare il provino per entrare nella squadra di Quidditch, e non potevo permettermi di trascurare gli allenamenti.
I ragazzi incrociarono le braccia e mi lanciarono uno sguardo per nulla convinto.
《Possiamo incominciare domani? sarò tutta per voi e recupereremo il tempo di oggi vabene?》
《d'accordo domani alle 15 sul campo》disse george
《dopo vado a prenotare il campo allora》 aggiunse fred.
《Grazie ragazzi》
《sì,ma che sia l'ultima volta!》risposero in coro, facendomi ridere.
《E voi incominciate a studiare perchè non vi aiuterò a recuperare tutte le materie all'ultimo!》agggiunsi,con tono severo.
《SI MAMMA!》 risposero nuovamente in coro,i gemelli se ne escono a fine anno che devo aiutarli a recuperare in tutte le materie, perche perche stanno tutto l'anno a pensare babbanie!
Finito il pranzo la sala si svuotò velocemente, chi doveva allenarsi,chi andava a fare i compiti o corsi come me.
L'idea del quidditch era tutta colpa dei gemelli, secondo loro sarebbe un'ottima idea per passare più tempo insieme, ma era un idea che ho preso ovviamente in considerazone,perché?semplicemente assecondarli non era mai una brutta idea.
Nel pomeriggio mi ritrovai nella classe del corso avanzato di difesa contro le arti oscure. I banchi erano separati,ma l'atmosfera era sempre accogliente,sopratutto con il mio professore preferito:Lupin
《Benvenuti al corso avanzato di difesa contro le arti oscure》disse,con un sorriso che mi faceva sempre sentire al sicuro. Lupin fece una breve pausa,e tutti si sistemarono nei loro banchi. La sua voce calma,ma decisa, riempiva la stanza.
《Come tutti sapete,questo corso non i concentra solo sull'apprendimento di incantesimi per difendersi dalle arti oscure》,disse lupin,alzando lo sguardo verso di noi con un sorriso enigmatico.
《Oggi,invece, ci concentreremo su qualcosa di più importante. La difesa non riguarda solo l'uso della magia,riguarda la forza mentale,il coraggio e la prontezza di spirito.》
Un mormorio corse tra gli studenti. Alcuni di noi erano ansiosi di vedere cosa ci avrebbe fatto fare,altri erano semplicemente curiosi. Non c'era dubbio che Lupin avesse una capacità unica di insegnare, mescolando teoria e pratica in modo che sembrassero sempre intreccianti.
Un mormorio corse tra gli studenti. Alcuni di noi erano ansiosi di vedere cosa ci avrebbe fatto fare, altri erano semplicemente curiosi. Non c'era dubbio che Lupin avesse una capacità unica di insegnare, mescolando teoria e pratica in modo che sembrassero sempre intrecciati.
《Quello che faremo oggi,》 continuò Lupin,
《è una prova pratica. Ognuno di voi dovrà affrontare la sua paura più grande. Questo esercizio non è solo un test delle vostre capacità magiche, ma anche un test del vostro spirito e della vostra resilienza.》
ll cuore mi batté più forte. Non era mai stato facile affrontare le proprie paure, specialmente quando queste potevano essere così oscure e incomprensibili. Mi chiesi, come tutti, quale sarebbe stata la mia paura più grande in quel momento.
Lupin alzò la mano, come per fermare i pensieri che stavano iniziando a prendere piede tra gli studenti.
《Non preoccupatevi. Questa non è una vera minaccia,》 disse, rassicurante. 《Saranno solo illusioni, manifestazioni di ciò che temete. Ma ricordate, la magia non può toglierci la paura, ma possiamo imparare a gestirla.》
Fui interrotta da un leggero sussurro che proveniva dal banco accanto al mio. Mi voltai distrattamente verso la fila di banchi, ma subito il mio sguardo si fermò.
Tom, proprio come me era seduto al primo banco,mi guardava con occhi che sembravano scrutare qualcosa oltre la mia faccia. Per un attimo,il mondo intorno a me svanì,e fu come se fossimo gli unici due presenti nella stanza. Lo guardai solamente, come stava facendo lui, ma in quel momento il mio interesse era un'altro ovvero il corso, così mi rigirai.
Lupin,intanto stava spiegando il primo esercizio: oggi creeremo una serie di scenari simulati in cui affronterete creature o situazioni che potrebbero rivelarsi pericolose. Ogni situazione sarà diversa,ma ricordate il modo migliore per affrontare la paura non è permettere che essa prenda il controllo.
《Chi vuole incominciare per primo?》 chiese il professore, ad alzare la mano erano poche le persone, io e ovviamente tom che ci guardammo in segno di sfida,
《prima le donne, disse tom in modo sarcastico.》
Bene Hanna vieni disse il professore, mi alzai non molto sicura con un sorriso timido,ma dovevo buttarmi se volevo imparare e scoprire. Mentre gli altri se ne stavano dietro, in piedi dopo che avevano spostato i banchi per far allargare la stanza, mi trovai davanti ad un'armadio, con il professore al mio fianco.
Il professore fece cenno di avvicinarmi all'armadio
《Non c'è nulla da temere》 sussurò con il suo tono calmo,
《Ricorda,ciò che vedrai è una manifestazione della tua paura. Non può farti del male.》
Respirai profondamente ricordando alla mia mente di mantenere il controllo, sentivo i muscoli contrarsi, mi avvicinai all'armadio che si aprì lentamente.
Rilasciò una nuvola di nebbia che sembrò inghiottire la stanza. Il freddo della nebbia colpì il mio viso ma non mi mossi. Ľoscurità che emergeva dall'interno che emergeva dall'interno non era altro che una proiezione della mia paura: il buio dell'ignoto, la sensazione di non sapere più cosa fare, l'incapacità di prendere decisioni lucide. La sensazione di non avere più il controllo delle proprie emozioni, di perdermi, di non riuscire più a ritrovare la strada.
La nebbia cominciò lentamente a dissolversi, ma una figura indistinta si stagliò davanti a me. Non aveva volto, solo una sagoma che mi fissava in silenzio. Era l'ombra di ciò che temevo di più: il caos dentro di me, la paura che se avessi ceduto anche per un istante, tutto sarebbe sfuggito al mio controllo.
Un pensiero mi attraversò come un lampo: Non posso lasciare che succeda.
Era come se fossi in bilico su un filo sottilissimo. Ogni muscolo del mio corpo sembrava contrarsi, ogni respiro diventava più affannoso. Il mio cuore batteva sempre più forte, ma non potevo fermarmi. Dovevo affrontarlo. Dovevo affrontare la paura di essere vulnerabile.
"Ce la posso fare," pensai, cercando di non concentrarmi su ciò che avrei potuto perdere. Non potevo permettere che quella paura mi definisse. Non potevo lasciare che il timore di cedere mi vincesse.
E allora, con una determinazione che non sapevo di avere, feci un passo avanti. Un piccolo passo, ma per me era enorme. L'ombra davanti a me sembrò dissolversi, come fumo che si disperde nell'aria. La nebbia che mi aveva avvolta svanì lentamente. Ogni respiro che prendevo era più calmo, più profondo.
"Vedi?" disse Lupin, avvicinandosi con un sorriso incoraggiante. "La paura è solo una reazione. Non devi permetterle di prendere il controllo."
Mi voltai verso di lui, il cuore ancora accelerato ma il respiro più tranquillo. Un piccolo sorriso si fece largo sul mio volto. Mi sentivo... più leggera. Avevo affrontato la mia paura più grande, quella di perdere il controllo, e l'avevo superata.
Non si trattava di eliminare la paura. Si trattava di imparare a viverci insieme, di imparare a respirare anche quando il mondo intorno sembrava crollare. E in quel momento capii che la vera forza non era nel mantenere il controllo assoluto, ma nell'affrontare ciò che accade quando il controllo sfugge, senza farsi sopraffare.
《Ben fatto, Hanna》 ,disse il professore, e il suo sorriso si fece più ampio.
《Hai dimostrato grande coraggio.》
Mi voltai verso i miei compagni di corso, che sembravano tutti impressionati, alcuni visibilmente sollevati, altri ancora un po' scossi. Tom, seduto al primo banco, mi guardava con un'espressione che non riuscivo a decifrare. I suoi occhi erano più scuri del solito, ma dietro quella maschera di freddezza c'era qualcosa che non riuscivo a cogliere,era qualcosa di più sottile, qualcosa che sembrava quasi...rispettoso, mi fece un cenno impercettibile come se approvasse poi tornò a concentrarsi sul suo banco.
《Sei pronto tom?》 chiese lupin interrompendo il mio momento di riflessione. Il professore si voltò verso di lui, come se avesse percepito la sua determinazione. Tom si alzò con un movimento fluido e si diresse verso l'armadio, mantenendo un passo deciso come se niente al mondo potesse scalfirlo. La sua postura era perfetta, imperturbabile. Il silenzio nella stanza era palpabile mentre tom si fermava davanti l'armadio. Non c'è tensione nei suoi movimenti, nè segno di un nervosismo. Sembrava quasi che non temesse nulla. Si voltò verso il professore e sorrise con un'espressione che tradiva una certa superiorità, ma anche una calma inquietante.
L'armadio si aprì lentamente, rilasciando una nuvola di nebbia grigia, ma per un attimo non accadde nulla. Il silenzio si allungò. Tom stava ancora fissando l'interno dell'armadio con un'espressione di assoluto disinteresse.
La nebbia continuò a galleggiare, senza che nulla apparisse dentro.
《Non vedo nulla》, disse tom, con un sorriso enigmatico, quasi divertito.
《Non c'è niente da temere.》Lupin si avvicinò lentamente, osservando la scena, ma non sembrava sorpreso. Gli altri studenti si guardavano tra loro,alcuni incuriositi, altre spaventati dopo la mancanza di reazione. Tom non stava affrontando alcuna manifestazione della sua paura. Era come se a differenza di noi, non avesse alcuna paura da mostrare. Dopo qualche istante che sembrò interminabile, si fece avanti annuendo con la testa.
《Molto interessante,Tom. Evidentemente non tutti abbiamo le stesse paure. Ma ricordate la paura non è sempre esterna. Tavolta può essere insidiosa, nascosta dentro di noi.》 Tom si girò e tornò al suo posto,con una serietà glaciale che mi fece venire brividi. Gli altri ragazzi sussurravano tra loro, alcuni scossi dalla sua risposta, altri impressionanti della sua apparente imperturbabilità.

L'atmosfera si fece di nuovo più leggera quando lupin annunciò che il corso stava per terminare.
《Bene ragazzi》 disse 《oggi avete dimostrato grande coraggio. Tenete a mente ciò che vi ho insegnato oggi: la paura è una parte di noi, ma non deve mai dominarci.》
Dopo che lupin aveva parlato, uscii in fretta dall'aula senza voltarmi. Non volevo che in quel momento restasse impresso nella mia mente, nemmeno per un attimo. Forse avevo bisogno di non pensare a Tom, e più ci pensavo, più mi rendevo conto che la sua calma inquietante mi stava disturbando. Ma non era il momento di fermarmi su quelle sensazioni non dovevo lasciarlo diventare il centro dei miei pensieri. Mi forzai a scacciarlo dalla mente concentrandomi sull'idea che dovevo seguire il mio cammino e non farmi distrarre da nulla. Arrivai finalmente nella sala comune cercando di respirare più tranquillamente. I wesley erano seduti sul divano circondati da libri di erbologia con george che sembrava lottare contro il testo.
《Ah non ci capisco più niente!》sbottò, sbuffando mentre lanciava uno sguardo disperato al libro. Mi avvicinai a loro sorridendo.
《Vi serve un aiuto?》 chiesi cercando di alleggerire l'atmosfera.
《Forse posso capire qualcosa in più a voi》, george e fred mi guardarono con un espressione che combinava sorpresa e ironia
《ti prego》,disse fred facevano una smorfia mentre cercava di coprire la frustrazione con un sorriso. Mi sedetti tra loro appoggiando la borsa sulla poltrona rossa vicino al divano e presi il libro di erbologia e sfogliai le varie pagine leggendo i vari titoli,mi ricordai che erano cose che avevo già studiato per anticiparmele perciò non c'era nessuna difficoltà.
《Okay,ragazzi iniziamo da qui》, dissi concentrandomi per poter spiegare l'argomento in modo più facile possibile.
Rimasi il resto del pomeriggio con i gemelli,e più passava il tempo,più mi rendevo conto che,anche quando sembrava che tutto fosse complicato e difficile,c'era sempre qualcuno con cui affrontarlo. E non era mai troppo tardi per cercare una via d'uscita,anche se quella via era solo una risata condivisa o una spiegazione noiosa di Erbologia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 13 hours ago ⏰

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