Era l'estate del 1984, e la famiglia Miller si era appena trasferita in una vecchia casa coloniale nel New Hampshire. Era un luogo isolato, circondato da boschi e colline, perfetto per il padre, Tom, che desiderava allontanarsi dal caos della città. La madre, Ellen, e i due figli, Sarah e Jamie, lo avevano seguito con entusiasmo, pensando che quella casa sarebbe stata l'inizio di una nuova vita. Ma l'entusiasmo iniziò a spegnersi quasi subito.
La casa era inquietante. Ogni stanza sembrava intrisa di un'oscurità antica, e il pavimento di legno scricchiolava anche sotto il minimo passo. Ma non era solo la struttura a emanare un'aria sinistra. Le persone del villaggio vicino avevano sguardi strani e si scambiavano occhiatacce quando i Miller si presentavano. Un anziano con un viso solcato dalle rughe disse a Tom che non avrebbero dovuto trasferirsi lì, e lo pregò di andarsene finché erano in tempo.
"Vent'anni fa, un bambino sparì in quella casa," gli sussurrò il vecchio con voce tremante. "Si chiamava Samuel, aveva solo otto anni. Nessuno lo vide più, ma... alcuni dicono di averlo ancora sentito."
Tom non diede peso alla storia, ma Ellen si trovò a pensarci più di una volta. La notte, nella sua stanza, sentiva strani rumori provenire dai muri. Suoni che sembravano quasi... sussurri.
Una notte, Sarah si svegliò di colpo, trattenendo il respiro. Ai piedi del suo letto c'era un bambino. Aveva i capelli scuri, gli occhi vuoti e indossava abiti sporchi e strappati. Le sorrise, ma quel sorriso era innaturale, distorto, come se il suo volto fosse incapace di esprimere un'emozione autentica. Sarah urlò e il bambino sparì.
Quando i genitori arrivarono nella stanza, Sarah era in preda al panico e continuava a ripetere, tremando, che c'era un bambino nella stanza. "Non è solo un bambino," sussurrò Sarah, fissando il buio angolo della stanza. "Vuole farci del male."
Nei giorni successivi, la situazione peggiorò. Ellen trovava segni di piccole impronte di mani sui muri e sui mobili, sporche di terra e, a volte, anche di sangue. Jamie iniziò a comportarsi in modo strano, parlando con qualcuno che i genitori non potevano vedere. Una notte, Ellen lo trovò davanti a uno specchio nel corridoio, con un sorriso inquietante. "Mi ha detto di farlo," mormorò il bambino, con voce monotona, come in trance.
Preoccupato, Tom decise di fare ricerche e scoprì qualcosa che lo terrorizzò: Samuel non era stato solo un bambino scomparso. Si diceva che fosse malvagio e che, anche prima di sparire, avesse fatto cose orribili. Alcuni avevano trovato animali morti vicino alla casa, con segni di tortura, e altri avevano raccontato di strani fenomeni nella proprietà.
Una sera, mentre la famiglia cercava di dormire, un rumore di passi si sentì nel corridoio. Tom si alzò per controllare, ma quando aprì la porta, trovò Samuel davanti a lui, con quel sorriso maligno. "Hai preso la mia casa," sussurrò il bambino, "ora ti prenderò io."
Le luci si spensero improvvisamente, e l'oscurità avvolse tutta la casa. Gli urli di Ellen e dei bambini riempirono la notte, ma nessuno nel villaggio andò a controllare. Quando il sole sorse, la casa era silenziosa.
La famiglia Miller era scomparsa.
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Brevi Storie True Crime/Horror
Mystery / ThrillerStorie true crime/horror inventate #2 in true