3. New Life

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Dean

La sveglia squilla, ed è subito chiaro che la giornata sarebbe iniziata. Un impeto di rabbia si impadronisce di me; non è proprio il miglior modo di affrontare questa "nuova" giornata. I Depeche Mode potrebbero migliorare questa situazione di merda, ma non so se basterebbe.

Da bambino, mi facevano sentire strano, un outsider, solo perché rifiutavo di seguire esaustivamente una massa di pecore. Ho sempre scelto di essere me stesso e continuerò a farlo, perché la vita è unica, merita di essere vissuta fino in fondo, senza rimpianti che possano avvelenare l'esistenza.

All'inizio, pensavo di essere solo un ragazzino viziato, uno che si lamenta perché vuole soltanto un po' di felicità. Ma poi ho capito: il problema non ero io, ma loro. E così, ho imparato a rimboccarmi le maniche e affrontare la a testa alta, crescendo più in fretta dei miei coetanei.

Non ho voglia di lamentarmi, perché so come funziona questa fottuta vita, intrisa di un falso perbenismo e di un'ipocrisia che la domina. Se essere escluso significa conservare la mia libertà di pensiero, le mie emozioni, allora così sia. Non diventerò mai un robot, e tanto meno cambierò per qualcun altro.

Questi pensieri filosofici, per quanto possano sembrare profondi, affollano la mia mente nei momenti meno opportuni, come ora che dovrei prepararmi per andare a lavoro e invece sono qui a fottermi il cervello con questi problemi. Arrivano anche quando indago sulle vittime e sui serial killer, o mentre sono da solo, a fissare il soffitto, cercando risposte alle mie incertezze.

Ogni volta che parlo con qualcuno, mi consigliano di vedere uno psicologo. La mia risposta è sempre la stessa: non ho bisogno di qualcuno che ascolti i miei problemi perché è il suo lavoro e non cambierò idea su questo.

Sono quel tipo di persona che riesce a gestire più cose contemporaneamente, veloce e imperativo,  indosso il mio solito outfit: maglia nera, jeans, anfibi e una giacca di pelle. Esmeralda mi dice sempre che dovrei mettere qualcosa di diverso, ma per me la comodità viene prima di tutto. Se volessi vestirmi elegante con giacca e cravatta, non avrei scelto questo stile di vita; al momento necessario so adattarmi, ovviamente, ma la voglia di vestirmi di tutto punto ogni giorno mi manca.

Prima di uscire, controllo se Esmeralda è in cucina per salutarla. La trovo in cucina, in pigiama, con i capelli in disordine; trattengo una risata e le faccio un cenno. Non posso permettermi ritardi così mi dirigo verso la mia amata Chevrolet Impala del '67. Proprio mentre salgo in macchina, una ragazza dall'altra parte della strada esce da casa sua, ma rimango affascinato dal suo outfit semplice ma che la rende ancora più interessante, anche se la sua aura di ingenuità mi fa quasi sorridere.

Non ho tempo per pensieri del genere, quindi ignoro quella distrazione. Accelero, la mia Impala ruggisce e mi conduce dallo sceriffo. Spero che questo primo giorno vada bene, una strana sensazione mi rende irrequieto e nonostante ciò decido di nasconderlo in un cassetto per dimenticarmene.

Esmeralda

Ieri è stata una giornata decisamente movimentata, non avrei mai pensato di poter iniziare una nuova vita eppure grazie a Dean, che mi incoraggia e crede in me, questo sogno sta diventando realtà. Quando mi ha detto che aveva trovato lavoro a New Orleans, ero al settimo cielo e sapere che voleva coinvolgermi mi ha reso incredibilmente felice. Durante il volo, ho ascoltato Taylor Swift, Lana Del Rey e i Depeche Mode, senza riuscire a chiudere occhio ma appena sono arrivata alla nuova casa l'eccessiva adrenalina mi ha fatto crollare e non ho nemmeno salutato Dean.

Solo il giorno prima, non avrei mai immaginato di stare meglio. Conosco il valore di Dean, è sempre stato presente e pronto a consigliarmi di parlarne con qualcuno ma io non ho la forza di andarci perché mi fa sentire a disagio. I ricordi confusi del mio passato rendono il mio respiro affannoso, le mani tremano e il cuore batte più velocemente. Non sono il tipo di persona che si apre facilmente, e questo mi fa sentire incompleta, anche se so che è solo parte del mio carattere.

Stamattina mi sono svegliata di buon umore, una rarità che mi sorprende e di cui sono fiera. Con i The Neighbourhood in sottofondo, sistemo la camera e mi guardo in attorno soddisfatta del lavoro svolto. Dopo pochi minuti mi dirigo verso la cucina per fare la colazione, notando che Dean non si è ancora svegliato. Colgo quel momento per riflettere, anche se spesso inciampo nei miei pensieri, distruggendo ciò che di positivo emerge e sabotandomi senza rendermene conto.

Mi godo quel silenzio insolito per me. Senza le urla dei genitori di Dean durante i loro litigi, senza il rumore di oggetti che vanno in mille pezzi. Un brivido mi percorre la schiena e mi costringo a cacciare via quei ricordi.

Sento dei passi avvicinarsi e mi rilasso nel vedere che è Dean che cerca di trattenere una risata al mio aspetto disordinato, e non posso fare a meno di ridere anche io. Mi saluta, consapevole che oggi è il suo primo giorno di lavoro e ciò mi rende così fiera ed emozionata per lui, mentre io provo a pensare se rimanere a casa o uscire fuori andando ad esplorare la cittadina.

Decido di uscire per prendere un po' d'aria fresca e mi dirigo verso il bagno per sistemarmi, facendomi una coda alta per poi indossare una maglietta bianca, jeans a zampa con degli stivali neri e anche una giacca di jeans. Dopo aver finito recupero la borsa e con un profondo sospiro, finalmente esco.

Camminando tra le vie affollate vado a sbattere contro un ragazzo dalla carnagione scura e con degli occhi così scuri che vorresti sapere che cosa ci sia all'interno. Ma quando sto per parlargli lui mi sorpassa senza neanche scusarsi e mi ritrovo a sbuffare irritata dal suo atteggiamento poco educato nei miei confronti.

Non lascio che ciò mi rovini la giornata e continuo a camminare passando per vari bar, locali e negozi iniziando a sentirmi a mio agio nonostante una sensazione strana mi perseguiti. Un leggero brusio nello stomaco mi ricorda di fermarmi in un bar, così decido di entrare e andarmi a sedere nel primo posto libero che trovo, ma mentre mi siedo noto lo stesso ragazzo che avevo "scontrato" pochi minuti prima che si trovava con un'altra ragazza che non mi era per nulla familiare.

Spazio Autrice

Ed eccoci al terzo capitolo, dove già si inizia con due pov ma questa cosa accadrà raramente.

Ma sono sicura che sarà il capitolo più lungo scritto al momento e spero che possa piacervi, io per qualsiasi cosa mi trovate nei miei profili social oppure anche sotto i commenti.

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Con affetto, Lavinia

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