Capitolo 40: Possibilità

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L'amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo come rifornire la sua sorgente. Muore di cecità e di errori e tradimenti. Muore di malattia e di ferite, muore di stanchezza, per logorio o per opacità.”
(Anaïs Nin)

Kathlyn

Abbiamo già finito di pranzare e ci siamo diretti al parco giochi. Ramon e Kanon parlano tra loro. Lemon spinge Lulù sull'altalena. Rose sta in disparte mentre Venom continua a fissare Lemon e forse a chiedersi chi sia il padre di quella bambina.

Raggiungo Peter che sta fumando. Si è allontanato parecchio pur di non intossicare la piccola. I nostri occhi si incrociano appena mi vede e mi fermo dinanzi a lui.

«Hai deciso di stare con Lemon adesso? Mi condanni così subito senza neanche darmi il tempo di rimediare ai miei sbagli? Lo so che ho fatto i miei errori, ma dammi un'altra possibilità. Io ti amo Peter, sono stata una stupida, ma ti amo...»

«Sì, ho deciso di stare con lei, qual è il problema? Io ti sono sempre stato devoto, fin dai tempi in cui eravamo all'orfanotrofio. Ci volevamo. Ci eravamo promessi amore eterno e nonostante la distanza l'unico che ha mantenuto la sua parola sono stato io. Tu alla prima occasione sei stata con Ramon. Non è colpa di mio fratello, ma tua perché lui non lo sapeva che io ti volevo. Quindi, sì, ho scelto Lemon perché mi ha atteso per diciannove anni e nonostante il mio pessimo carattere nei suoi confronti mi ha sempre aiutato. Guariva le mie ferite pur cacciandola e urlandole contro ogni volta. Non voglio una ragazza che non sa tenere le gambe chiuse e che non sa mantenere la sua promessa. Perché se davvero mi amavi, mi avresti aspettato come io ho fatto con te per tutti questi benedetti anni e ho sbagliato. Avrei dovuto spassarmela come fanno tutti gli uomini su questo mondo, invece ho mantenuto la mia verginità fino ad oggi e per chi?»

Si fa un tiro prima di continuare e quando lascia che il fumo gli esca dalle narici, spegne la sigaretta sul palmo e come sempre, non avverte nulla, neanche il bruciore.

«Per poco non andavi a letto con tuo zio, Roman. È così che dici di amare una persona? Secondo me dovresti crescere un po' di più con il cervello perché una donna innamorata aspetta. Non se la spassa. Sono stato zitto quando ho saputo che Roman ti ha rifiutato, sono stato muto al pensiero di te che ci provavi anche con lui perché se te lo fossi dimenticata, hai baciato perfino Marzio quel giorno al falò. Ho ingoiato anche quel boccone e altri ancora. Le possibilità le hai avute con me, te le ho concesse e hai fallito quando hai messo su un contratto impedendomi di toccarti e di baciarti. Una donna che cerca affetto, si lascia andare. Io ci ho provato. Se mi sono bloccato è colpa tua e adesso mi chiedi davvero perché ho scelto Lemon? Sarà stata anche acida quella sera con me, ma ho dimenticato gli altri momenti che abbiamo vissuto insieme, di quando mi puliva il sangue sulla schiena in silenzio, pur sapendo che io non la volessi accanto perché odiavo le donne. Nonostante ciò lei non ha smesso di amarmi. Ecco cosa significa devozione e tu non l'hai mai capito.» mi sbatte di nuovo la verità in faccia. Non gli do neanche torto perché ciò che ha detto è vero.

Magari il mio non è amore e mi dispiace di essere stata così pessima nei suoi confronti. È vero, ci eravamo promessi amore eterno quando mi aveva tatuato la K sul dorso e la scritta: regina di Palermo, in francese.

Io non ho mantenuto la parola, lui sì... Non pensavo lo avrei rivisto.

Mi ricordo del bacio con Marzio. Era il primo ottobre quando è successo.

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1 Ottobre 2011.

A mio fratello piace organizzare dei falò in spiaggia. Specie quando fa fresco di sera, e non credevo di trovare Marzio tra loro. Ha una birra in mano e io da quando sono arrivata sto bevendo come una spugna.

𝐇𝐢𝐭𝐦𝐚𝐧 ➳ ᴄᴏᴍᴇ ᴠᴇʟᴇɴᴏ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora