2. LA FUGA E IL PRIMO PERICOLO

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Abbandonare il Rifugio

Il sole è appena sorto, ma il cielo è coperto da nuvole grigie che rendono tutto più cupo. Fuori, l'aria è pesante, un misto di polvere e cenere. Il supermercato, che fino a poche ore prima era la loro casa, è ora un campo di macerie. Porte sfondate, scaffali ribaltati, e tracce di lotta ovunque.

Luca si muove in fretta, legando il suo zaino, mentre i pensieri lo tormentano. Non c'è tempo per rimpiangere quello che hanno perso. Deve trovare Emma, a qualsiasi costo.

Sara lo osserva in silenzio. "Hai un piano, Luca?" chiede, incrociando le braccia. Non è una domanda di sfida, ma c'è una punta di scetticismo nella sua voce.

"Seguiamo la mappa," risponde Luca, mentre infila una pistola nella cintura. La mappa è un vecchio pezzo di carta che hanno trovato in una stazione di servizio abbandonata settimane fa. Indica una presunta città sicura, un luogo che, secondo le voci, è protetto da mura alte e ha risorse sufficienti per accogliere nuovi arrivati.

Marco scuote la testa mentre controlla le sue armi. "Le mappe non ti portano lontano in un mondo come questo. Ma se è tutto quello che abbiamo, andiamo."

Con poche provviste e molte incertezze, il gruppo si incammina. Dietro di loro, lasciano ciò che resta del loro rifugio. Davanti, si apre una strada piena di pericoli.

La Strada per la Salvezza

Il gruppo cammina in silenzio per ore. Attraversano vicoli deserti, strade piene di auto abbandonate, e passano accanto a edifici crollati. Ogni angolo è una possibile trappola. I rumori di fondo—uno scricchiolio, un tonfo lontano—sono abbastanza per far balzare i nervi di chiunque.

Emma manca a tutti, ma soprattutto a Luca. Ogni passo lo avvicina a una decisione che non può sbagliare. Deve trovarla, deve salvarla, ma in cuor suo sa che il mondo non è gentile con chi spera troppo.

Un Ritrovamento Inquietante

Nel primo pomeriggio, il gruppo raggiunge un vecchio magazzino abbandonato. È una struttura enorme, con pareti di cemento e finestre rotte. Decidono di entrarci per cercare provviste e riposare.

Marco apre la porta con cautela, il fucile pronto. "State dietro di me," dice con un tono autoritario.

All'interno trovano quello che sembra un accampamento abbandonato. Resti di un falò spento, barattoli vuoti e qualche giaciglio improvvisato. Ma qualcosa non torna. Sul pavimento ci sono macchie di sangue fresco, trascinate verso una scala che porta al piano superiore.

Sara si ferma, il respiro rallentato. "Non mi piace," dice, fissando le tracce.

Luca stringe la sua arma. "Andiamo a vedere."

"Sei impazzito?" ribatte Marco. "Abbiamo già abbastanza problemi. Se qualcuno è qui, non saranno amichevoli."

"Potrebbero sapere qualcosa su Emma," insiste Luca. "Non possiamo ignorarlo."

Con riluttanza, Marco e Sara lo seguono. Salgono lentamente le scale, cercando di non fare rumore. Quando raggiungono il secondo piano, trovano una scena che li lascia senza fiato: un gruppo di corpi ammucchiati in un angolo, divorati. Non sono zombie, ma sopravvissuti che hanno incontrato una fine brutale.

"Cos'è successo qui?" mormora Sara, portandosi una mano alla bocca.

"Non zombie," dice Marco, indicando i segni di armi bianche sulle ferite. "Questo è lavoro della banda."

Luca si gira verso di loro, con un'espressione dura. "Emma è con loro. Non abbiamo tempo da perdere."

Il Primo Pericolo

Mentre lasciano il magazzino, il gruppo si trova improvvisamente accerchiato da zombie che emergono da vicoli e strade laterali. Sono lenti, ma tanti, e il loro gemito incessante risuona nell'aria.

"Merda!" esclama Sara, sollevando la pistola. "Quanti sono?"

"Non importa, muovetevi!" grida Marco.

Il gruppo si divide per evitare di essere sopraffatto. Luca e Marco si dirigono verso una macchina abbandonata, cercando di guadagnare tempo, mentre Sara copre loro le spalle.

Nel caos, uno zombie riesce ad avvicinarsi troppo a Luca. Con un gesto rapido, lo colpisce con il calcio della pistola, ma perde l'equilibrio e cade. Lo zombie si avventa su di lui, ringhiando, ma Marco lo elimina con un colpo secco alla testa.

"Non morire adesso," dice Marco con un tono freddo, tendendogli una mano per aiutarlo a rialzarsi.

Quando finalmente riescono a scappare, il gruppo si ferma in un vicolo. Sono esausti, ma vivi.

Un Barlume di Speranza

Più tardi, quando si rifugiano in una vecchia biblioteca, trovano qualcosa di inaspettato: un diario lasciato da un altro sopravvissuto. Tra le pagine, c'è una descrizione dettagliata della banda che li ha attaccati: Franco e il suo gruppo, i loro spostamenti, e un accenno a una base che si trova vicino a un vecchio ponte ferroviario.

Luca legge il diario con attenzione. Ogni parola sembra portarlo più vicino a Emma.

"Se è vero, sappiamo dove andare," dice, mostrando il diario agli altri.

Marco annuisce lentamente. "Ma sarà una trappola. Non entriamo lì senza un piano."

"Non importa quanto sia rischioso," ribatte Luca. "Se Emma è lì, andiamo."

Conclusione del Capitolo

Il gruppo ha ora una direzione: il ponte ferroviario, dove potrebbe trovarsi la base della banda. Ma il viaggio è solo all'inizio, e il mondo non è clemente con chi si avventura troppo lontano. Per Luca, però, non ci sono alternative: la sua missione è chiara, e niente lo fermerà.

L'abisso della solitudineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora