FRAMMENTO - LA LETTERA PERDUTA

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Data: 20/12/1837
Luogo: Madrid

In Russia mi hanno insegnato che per scrivere una lettera bisogna
prima di tutto compilare quello che loro chiamavano “il questionario
data-luogo”. Ho fatto quindi la stessa cosa con questo foglio, anche se
nel mio caso la trovo una cosa abbastanza errata. 
Seppur io abbia deciso di impugnare una penna d’oca e di ammirare
Madrid mentre scrivo, questa lettera non viene da una città.
No, Chris, questa lettera viene direttamente dal mio cuore.
Non sono mai stato bravo a esprimere certi concetti ma sentivo che tu ne potessi valere la pena. Domani sarà finalmente il tuo compleanno, non ti ho comprato un regalo, né pensato di comprartene uno..Immagino di vivere in una famiglia troppo miserabile per fare ciò..Sono sicuro di aver sentito da qualche parte che è in realtà il pensiero quello che conta. Se sei il mio unico pensiero positivo, significa che ti ho effettivamente già fatto il regalo di compleanno?
Vorrei poter arrivare fino a domani per scoprirlo, per vedere se riesco
a farti arrabbiare almeno solo una volta. Probabilmente però non mi
resta meno di qualche ora. Non lo so perché, ma ho la sensazione che oggi morirò. Papà ritorna spesso a casa ubriaco e la mamma mi mette davanti a sé per proteggersi; sono sicuro questa sera non farà eccezione, non verrò risparmiato dalla sua ira o dai suoi pugni.
Tuttavia non è questo che mi spaventa… c’è un nonsoche di diverso, lo sento nell’aria e so che lo sentirò anche sulla pelle.
La notte scorsa l’ho sognato, una sagoma nera che mi portava via, mi
incatenava agli abissi del baratro. E c’era rosso, rosso ovunque. Rosso come gli schizzi che fendevano l’aria ad ogni movimento circostante. Rosso come i vestiti che stavo indossando. Rosso come la vernice che macchiava le mani della sagoma scura. Rosso, rosso, rosso, rosso.
Chris, non voglio morire.
Non hai idea di quante volte avrei voluto accettare i tuoi inviti ma
sono stato costretto a rifiutare. So anche che penserai che io sia un
amico pessimo, non presentandomi domani. Devi però riconoscere che non sarà un atto di mia spontanea volontà.
Avrei soltanto voluto che tu sapessi quanto sei stato indispensabile per
me; avevo persino iniziato a vederti come una sorta di fratellino. Un
fratellino molto fastidioso ma pur sempre un membro importante della famiglia. Prima di conoscerti non avevo idea di cosa significasse
fidarsi di qualcuno, ero abituato alla gente che mi metteva da parte in
quanto “diverso” dal resto di loro. Forse le persone hanno ragione,
forse sono effettivamente diverso, ma se questo alla fine mi ha portato
da te allora sono felice di esserlo.
Non riceverai mai questa lettera, e da una parte è un peccato, ma non
ho il coraggio di spedirla e non sono neanche sicuro che mia madre mi permetterebbe di farlo.
Mi dispiace se per sbaglio qualche volta ti ho ferito.
Mi dispiacerebbe in caso tu non mi vedessi a tua volta come una
figura fraterna.
Mi dispiace di non aver mai detto di volerti bene.
Mi dispiace di essere stato un codardo fino all’ultimo istante di vita.
Mi dispiace, Chris.

                                       
            
                                                Santhiago

Sinful - tra amore e peccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora