I giorni passano, e mi sto sempre di più adattando allo sfarzo e alla ricchezza della mia vita, anche se molte cose sono cambiate e non sono come lo vorrei. Ho sempre una lista di desideri in mente, irrealizzabili perché pericolosi: il primo è di liberarmi delle mie "amiche", Lyla, Jackie e Meredith. Ma mi sento più sicura quando le tengo vicino a me, riesco a controllarle meglio. E poi, se le facessi cadere in disgrazia allontanandole dalla " Reginetta delle Feste", potrebbero avere talmente rancore dal pensare di uccidermi. E devo evitare a qualsiasi costo che qualsiasi persona abbia un qualsiasi motivo per odiarmi. Perciò mi sto comportando bene con tutti: a scuola suggerisco e aiuto i compagni ( anche in spagnolo, la memoria mi è tornata, almeno in quello), e, soprattutto, ho rotto gentilmente con James, senza far sapere ai quattro venti che mi tradiva con Lyla. Quelle tre rimangono comunque delle serpi. Finché io le tengo sotto controllo, va bene. L'importante è che la situazione non degeneri. Altro desiderio: parlare con Gabriel e dirgli che è stata tutta colpa di Meredith (anche un po' mia, ma principalmente sua). E poi fargli presente che potremmo ricominciare tutto daccapo. Ma ogni volta che mi vede, esce da scuola e non torna più, si dà malato. Ha anche cambiato corso. Non fa più spagnolo, ma francese. È la pace con le tre vipere contro la pace con lui. Uno contro tre. Sì, ma Gabriel è molto più capace fisicamente di ucciderti. Ha muscoli, è atletico, e pure intelligente. Scaccio i pensieri dalla mia testa. Se è per questo, un piccolo veleno ed è tutto finito. Non capisco, a dire il vero. Insomma, un sacco di gente muore, e la maggior parte non se lo merita. Allora perché proprio io? Perché non una qualsiasi ragazza assassinata della mia età? Insomma, è senza senso. L'altro giorno, guardavo la TV con Kathleen ( è gentile, molto. Non so proprio perché la trattassi così male prima), e abbiamo visto la notizia di una 16enne morta nel Wisconsin. Ecco. Perché a lei no e a me sì? Sono domande senza risposte. E poi, ultimo desiderio: andare dovunque da sola, non accompagnata in macchina. Ma questo è rischioso, ed è per la mia sicurezza, me ne rendo conto. Oggi c'è una festa. Non è quella di fine anno (chiaro che è successo lì, ho ricevuto il messaggio prima), quindi sono tranquilla. Ma non è proprio la mia idea di divertimento. Tra l'altro, ho dovuto invitare le mie vipere preferite. Pfff. Bussano alla porta. Parli del diavolo... sono lì tutte e tre, con un borsone a testa. Neanche stessimo andando a scalare una montagna.
- Muoviamoci, restano solo 3 ore alla festa! - le unghie laccate di viola precedono una Meredith dall'andatura marziale.
Seguono due ore e mezza di preparativi, più mezz'ora di selfie scatenati. Mi viene da vomitare. Mi hanno fatto indossare un vestito color corallo strettissimo, soprattutto grazie allo scaldacuore abbinato che non mi lascia praticamente respirare. È l'ultima moda! ,mi hanno assicurato, e ho ceduto. I miei capelli sono legati in uno chignon stretto e sto letteralmente morendo. Finalmente, ci mettiamo in marcia. Lyla cinguetta tanto di come James sia adorabile guardandomi di sottecchi mentre sorrido e annuisco e le altre sospirano estasiate.
- Ci sarà anche quell'asociale Grant, alla festa, ho sentito dire. - ridacchia senza ritegno Jackie, e sussulto.
- Ah sì? Perché mai? - faccio finta di fregarmene, ci credono. La mia recitazione in questi giorni migliora.
- Lui e Matthew erano grandi amici, è quello che ho sentito dire. - annuisce Meredith, lanciandomi un'occhiata curiosa. Matthew è quello che dà la festa.
- Peggio per Matthew! -esclama Lyla, facendo ridere le altre due. Serpi.
Alzo le spalle e guardo fisso davanti a me annuendo e sorridendo di tanto in tanto. La casa dove si tiene la festa è enorme. Una villa di campagna quasi grande quanto la mia. È circondata da un fitto boschetto, ma la casa è praticamente siggillata dall'interno: si sente una musica spacca timpani a circa 500 metri dalla casa. Avrei dovuto portarmi un Para orecchie, penso.
- Promette bene, - sussurra Lyla eccitata. Il suo rossetto nero e il vestito viola con spacco vertiginoso lasciano ben poco all'immaginare quello che si aspetta dalla serata.
E io? Io spero solo di non ingozzarmi di patatine in modo selvaggio quando Gabriel poserà il suo sguardo su di me.
- Matthew Reuben non va a scuola con noi, vero? - chiedo, così per chiedere qualcosa.
- No, se ne è andato dopo le elementari. Pare sia diventato commestibile, non so se mi spiego. - dice Meredith.
Annuisco ed entriamo. Caos, caos, caos. Luci che sembrano disastri del tipo quelli del film The day after tomorrow, fumo che nemmeno dal caminetto, musica che sembra ucciderti il cervello, birra a fiumi, polverine che scivolano nel bicchiere, stanze chiuse a chiave... la festa di quando I genitori non ci sono.
- Ciao! - Matthew, o almeno credo che sia lui, si avvicina con passo sicuro.- Tre così belle ragazze non dovrebbero mai stare da sole. Ti va di ballare? - mi chiede, andando dritto al punto. Non credo che sedermi su una poltroncina a lato e far finta di non esserci sia una soluzione da me prima della Morte, quindi ballo e basta. Decido che Matthew Reuben non è niente male: ha un senso dell'umorismo piccante anche essendo piuttosto simpatico e soprattutto, non mi impone niente.
- Sei bellissima. - Mi ha detto, come per rassicurarmi, come se avesse visto che cavolo, non avrei mai voluto essere lì.
- Sì proprio. Sembro un pinguino impomatato, ho il vestito che mi fascia dappertutto e I capelli che mi stritolano le tempie, - dico, senza nemmeno controllare la mia bocca. Cos'ho detto?
- Be', guarda me: volevo dare una pizzata tra amici per il mio compleanno e mi hanno colonizzato la casa. Dovrò pulire tutto questo disastro prima che arrivino i miei, o finirò in un collegio militare in Louisiana. - scherza - o almeno, spero per lui che stia scherzando.
- È il tuo compleanno? Auguri! - dico, con una fitta di senso di colpa che mi trafigge la pancia.
- Tranquilla, lascia stare il regalo; la maggior parte della gente qui non sa nemmeno che è il mio compleanno, Cora. - Mi fa l'occhiolino e il suo sguardo si Illumina tutto. - Oh, ma ecco quel furbo! Gabriel! Vieni qui!
Ecco che il mio cuore si ferma. Sì, lo so, è una cosa da cliché, ma non posso fare a meno di dirlo. È in camicia blu scuro, con jeans neri tutt'altro che larghi.
Mi saluta con un cenno di capo.
- Coralie.
- Gabriel.
Silenzio imbarazzato. Assurdo silenzio in quella baraonda di gente che urla e che balla e questa musica sparata a mille.
- Voi due vi conoscete, giusto? - dice Matthew.
- Andiamo a scuola insieme. - dico io.
- Proprio così, - dice lui, trafiggendomi con lo sguardo. Così freddo, ma così caldo...- Ho sete, - aggiunge, tanto per smorzare il silenzio impossibile.
- Anch'io. - dico io. Pensava di liberarsi così di me. Ahah. Povero illuso.
- Perfetto! - Matthew batte le mani, adocchiando con lo sguardo la ragazza bionda al bancone - assurdo ma vero, ha un minibar in casa, e all'ingresso, per giunta. Ci invita a sederci e noi ci sediamo.
Mi guarda. Sento il suo sguardo sulla pelle. Faccio l'indifferente, e mi giro verso Matthew. Mossa falsa:è subito dietro di lui. Oh mamma.
- Ci porteresti da bere, dolcezza? - chiede alla bionda, che annuisce e va a prendere il classico bicchiere - shottino - Da bere- con la testa - all'indietro. Tre shottini.
- Allora... - Sta parlando solo Matthew. Non oso sollevare lo sguardo. - Chi non è mai stato innamorato senza volerlo non beva. - conosco questo stupido gioco, e devo stare alle regole. Molto bene. Porto il liquido denso alle labbra, lo sento percorrere la gola. È caldo.
Mi giro. Matt non beve. Fisso Gabriel dritto negli occhi, e stavolta sono io a trafiggerlo con lo sguardo.
Sospira, e si porta il bicchiere alle labbra con un sorriso.
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Reborn
RomanceSì dice che il raggio verde sia l'ultima luce del tramonto. Un piccolo indizio: quando sono morta, il cielo era verde. quando ho avuto la possibilità di non ripetere l'esperienza, era di un arancione sfocato dal sole nascente. Da quell' alba inizia...